Libri di LUIGI TABORELLI
L'instrumentum domesticum dall'erudizione antiquaria alla scienza storico-archeologica. Un'indagine nei periodici francesi di Archeologia dei secoli XVIII e XIX
Luigi Taborelli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Espera
anno edizione: 2025
pagine: 140
Il volume indaga e cerca di comprendere l’origine di quel sistema di parametri di giudizio che ci rende "contemporanei", e per fare ciò è necessario volgere lo sguardo alla Parigi tra il XVIII e il XIX secolo. Dopo di allora molto sarebbe stato rielaborato tuttavia muovendo da quella base. Se questo è vero per la letteratura e per l’arte, secondo l’autore, lo è anche per le discipline archeologiche. Si è proceduto con lo spoglio dei principali periodici francesi di Archeologia di quel periodo, rivolgendo particolare attenzione a quegli argomenti che dagli inizi del Novecento sono stati definitivamente ascritti dagli studiosi alla componente dell’Archeologia denominata Instrumentum domesticum, cioè quella che indaga la cultura materiale, dei manufatti e degli utensili del vivere quotidiano e delle attività produttive. I periodici su cui si basa la ricerca sviluppata in questo libro costituiscono un osservatorio originale, poiché fu in questo spazio intellettuale che, tra la seconda metà del Settecento e i primi anni del Novecento, si passò da un’erudizione antiquaria a un approccio sistematico, ponendo le fondamenta dell’Archeologia intesa come vera scienza storica dell’antichità.
Stamped medicine flasks nei «Virginia R. Grace Papers» e i progressi della ricerca
Luigi Taborelli
Libro: Copertina morbida
editore: Quasar
anno edizione: 2022
pagine: 108
Sabbetay bar Avraham, un medico-farmacopòla e il suo trattato «Sefer ha-mirqahôt»
Luigi Taborelli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Espera
anno edizione: 2019
pagine: 84
L’opera testimonia la conservazione e la trasmissione pressoché millenaria delle conoscenze mediche e tecniche-farmacologiche. In essa possiamo riconoscere connessioni tra il mondo ellenistico e quello alto medievale, tra quello di tradizione greco-romana e quello di tradizione ebraica e islamica, tra quello transmediterraneo e quello delle regioni circostanti e più lontane. Si tratta di un patrimonio di informazioni conservato, fatto progredire e arricchito non solo grazie alla quotidiana applicazione e sperimentazione ma anche alla comunicazione scritta e al confronto dei risultati ottenuti. Un patrimonio di trattati e ricettari la cui ricchezza intravediamo in minima parte rispetto a quanto potenzialmente poteva venir consultato dal nostro autore verso la fine del I millennio dell’era volgare. Grazie alla copiatura i loro trattati erano comunque salvaguardati per essere consultati nella lingua originale o nelle traduzioni promosse da illuminati personaggi che affermavano in modo munifico la loro potenza e la ricchezza delle loro corti e dei loro monasteri anche attraverso la cultura.