Libri di M. Luisa Di Blasi
Rosso tango
M. Luisa Di Blasi
Libro: Copertina morbida
editore: Alpes Italia
anno edizione: 2010
pagine: 120
I racconti che compongono "Rosso tango" esercitano sul lettore una suggestiva malìa, la stessa che cattura immaginazione e ispirazione nell'osservare le movenze sinuose, eleganti e passionali dell'omonimo ballo, ancestralmente nutrito da una malinconia di fondo a cui si reagisce con una vitalità carnale e dolente che afferma l'esistere. M.L. Di Blasi nella sua narrazione di personaggi che cercano la relazione con l'altro da sé e la propria identità, affonda lo sguardo negli occhi e nell'animo dei suoi protagonisti, mettendone a nudo corporeità, desideri, esigenze intime, velate da istintivo pudore e poi vigorosamente espresse con l'obiettivo di guadagnare libertà, pensiero agile e profondo, capacità di mettersi in gioco con passione e determinazione. Il tango è una danza seduttiva, un incontro che può apparire uno scontro con l'altro, verso il quale si sviluppa una consapevole intimità, vissuta in un alternarsi di figure che ora si allacciano in un corpo a corpo appassionato, per poi separarsi per il forte timore di una relazione che possa infliggere inevitabili allontanamenti, e poi ancora ricercarsi fatalmente: è il gioco della vita.
Il mio nome è Tecla. Vita e ritratto di Teresa Merlo
M. Luisa Di Blasi
Libro: Libro rilegato
editore: Paoline Editoriale Libri
anno edizione: 2008
pagine: 320
LPerché la storia di Teresa Merlo dovrebbe riguardare molti oggi, a cominciare dai giovani? Teresa Merlo (1894-1964), poi Maestra Tecla, fu una donna nuova sia nei confronti del mondo religioso, al quale aveva scelto di appartenere, sia di quello sociale. Il suo ritratto umano e spirituale, qui tracciato in tutta la sua statura profetica, la inserisce nel panorama femminile del Novecento, la cui ricchezza parla soprattutto alle donne. Ma la sua passione per la santità dà voce a un desiderio di pienezza che ci appartiene in quanto esseri umani. La narrazione ricostruisce, attraverso l’analisi di foto, filmati, parole e silenzi, la formazione della sua identità femminile, nel rapporto fondante con sua madre e la sua maestra e poi nelle dinamiche sottili che ne preparano il compimento accanto a don Giacomo Alberione, fondatore e padre della Famiglia Paolina, il quale la scelse come «madre» della nascente congregazione delle Figlie di San Paolo. Fu allora che Teresa divenne Tecla, testimoniando quale fecondità generi ovunque l’alleanza tra maschile e femminile, anche in una famiglia religiosa. Donna dinamica, operativa, innamorata di Cristo e del suo vangelo, amante della semplicità, viaggiatrice instancabile in ogni continente, si aprì a una universalità sconosciuta al suo tempo e al suo sesso. Investì e progettò in settori nuovi e complessi, quali quelli dei mezzi di comunicazione, che implicavano rischio, gestione di denaro e notevoli doti di imprenditorialità. Quando il concilio Vaticano II ne decretò la necessità, Tecla con cinquant’anni di anticipo aveva già incarnato e diffuso in ognuno dei cinque continenti quel modello efficace, dinamico, moderno di suora apostola al quale oggi siamo avvezzi.