Libri di Marco M. Romagnoli

Serenissima Repubblica di Genova, anno del Signore 1667. L'arcivescovo Spinola e Filippo Lomellini, priore dell'antica Confraternita dei Disciplinanti, sono preoccupati per alcuni inquietanti episodi verificatisi nel monastero di Santa Chiara nella contrada di San Martino. La comunità delle monache clarisse è scossa e urge indagare tra le mura del convento e nel vasto podere annesso, per risolvere un mistero avvolto da una spessa cortina di nebbia.

"... il tempo d'estate è gradevole dappertutto, ma tra i monti della Valle d'Aosta è speciale. E' lo spirito di un nume antico che corre per le contrade della terra, ma che quando giunge tra le nostre montagne e le nostre valli rallenta e procede adagio per godere della natura stupenda attorno a lui."

Anno del Signore 1656. A Genova si verificano casi di peste nera a seguito di alcune strane circostanze che porteranno ad una catena d'inquietanti omicidi apparentemente scollegati tra loro. La Confraternita de' Disciplinanti incarica la corporazione segreta di controllo d'indagare e a poco a poco si delinea un diabolico piano ai danni della Repubblica. Nell'anno successivo la pestilenza esploderà in tutta la sua devastante potenza decimando la popolazione. Sullo sfondo storico di una Genova in ginocchio si incrociano i destini di diversi personaggi, alcuni dei quali si ritroveranno anni dopo alle prese col caso Stradella nell'Usignolo del doge.

Val Brevenna, provincia di Genova, agosto 1936. Il curato del paese medievale di Pareto viene chiamato al capezzale di un morente nella vicina frazione di Mareta. Nonostante qualche resistenza di natura personale raggiunge il parrocchiano e ne raccoglie la confessione in articulo mortis. Nel corso di una lunga nottata uscirà uno spaccato di vita rurale, cittadina e coloniale, sul proscenio degli ultimi anni del XIX secolo. Suggestione ed esotismo sono le coordinate di un viaggio faticosamente intrapreso sulle tracce sbiadite di un fatto di sangue realmente accaduto.

Nell'archivio del conservatorio di Parma viene rinvenuto un concerto inedito di Arcangelo Corelli. L'allettante prospettiva per il dinamico Mario Modenesi, direttore dell'orchestra da camera "Toscanini", è quella di eseguirlo a Nizza al termine di una importante tournée, ma una serie di disgrazie, inconvenienti e circostanze inusuali, finiranno per gettare inquietanti sospetti sulla composizione. Una ricerca/indagine storica porterà i protagonisti a ritroso nel tempo per fare luce sul breve periodo bavarese del musicista: soggiorno nel quale il compositore ravennate verrà in contatto con realtà esoteriche che influiranno sul concepimento del concerto grosso "l'Inganno".

"La partenza a Murabaya fu preceduta dall'ultimo convegno magico con la notte, una notte brillante, illuminata da miriadi di stelle. In oriente il firmamento possiede l'incanto e la bellezza misteriosa dell'arcano e riesce a rapire l'emozione. Apparve la luna... una falce d'argento che squarciò una nuvola solitaria, Brenda aveva già voltato pagina grazie agli insegnamenti del suo magnifico maestro, e lo spiacevole episodio era stato riposto nel sottotetto dell'oblio. Dalla terrazza guardava la campagna e i suoi rumori notturni. Fu pervasa da un'insolita sensazione, come immersa in una dimensione di stupefatto sbalordimento, un disincanto che la consegnò a un confronto con se stessa. In quelle terre così eccitanti, straordinariamente i sensi vengono amplificati e le cose si vedono attraverso un velo diafano, da cui traspare impalpabile, il fascino onirico della seduzione." (L'autore)

"... A spasso con Paperino" nasce da personali esperienze professionali e umane maturate dall'autore, sia in contesti artistico/educativi che terapeutico/riabilitativi con ragazzi e disabili psichici e autistici. Il taglio musicoterapico di partenza e le trattazioni circa gl'influssi della musica sulla psiche, si fondono via via con i contributi provenienti da altre discipline riabilitative (psicomotricità, bioenergetica, etc), per collocarsi in una scomoda terra di confine, dove il prodigarsi degli "addetti ai lavori" spesso viene frustrato da amare realtà istituzionali. L'intento è anche quello di aprire una finestra su un mondo in cui esiste una progettualità sostenuta in gran parte dalle cosiddette terapie emozionali (tanto apprezzate all'estero) e finalizzata al recupero di memorie traumatiche e alla "presa in carico" di pazienti con forti disagi interiori. Itinerari terapeutici e frammenti di vita, si avvicendano in un'alternanza che segue il filo conduttore della relazione d'aiuto, in una ricerca continua di strategie volte alla promozione della persona diversamente abile. Dunque, proprio per la natura dei contenuti, il testo non si rivolge solo alle figure professionali impegnate nei poliedrici ambiti dell'educazione e della riabilitazione, ma anche a coloro che ne vogliono "sapere di più" su un microcosmo dalle sorprendenti risorse umane.

Questo romanzo è dedicato alle persone che prestano il loro tempo libero o la loro professionalità, all'assistenza di chi si trova degente negli hospice. Il proponimento è anche quello di aprire una finestra su un microcosmo dalle sorprendenti risorse umane, dove assistenza, affettività e clinica, sembrano essere le coordinate di un modus pensandi et operandi interiorizzato e, quel che poi più conta, condiviso dagli operatori. Si potrebbe mai pensare che in un luogo simile si possa ridere, scherzare, suonare, persino festeggiare... e infine lasciare una traccia del proprio passaggio? Almeno per cenno bisogna dire che tutto ciò accade veramente, qui nel libro nell'ottica suasiva e ascoltante di una figura a metà tra la terapeuta e la depositaria del pensiero, inteso come reale residenza della propria memoria e cultura di vita... appunto la custode del tempo perduto. Il riferimento è a Melissa, la protagonista, che pur appartenendo alla realtà dell'hospice con nome e storia diversi, è qui oggetto della fantasia dell'autore. Le storie che via via compariranno in successione quasi onirica, si dipanano su sfondi sbiaditi dal tempo, e i personaggi rievocati dal brumoso archivio dell'oblio, riprenderanno anima e vita dalle narrazioni dei protagonisti.

Londra 1940. Una dura sentenza del tribunale penale di Old Bailey, condanna l'ex seminarista Jonathan Green ad un futuro drammatico, ma eventi imprevisti e circostanze fortunose lo condurranno nell'Irlanda delle isole Aran. In quei luoghi aspri gli echi della guerra al di là del mare giungono attenuati e faranno da contrappasso alla ruvida vita degli isolani, da sempre divisa tra urgenze quotidiane e ancestrali superstizioni.

La sera del 25 febbraio 1682, a Genova, in una p.zza Banchi deserta, si consumò l'efferato delitto di Alessandro Stradella, uno dei più controversi e talentuosi musicisti del barocco italiano. Una vita ancora giovane, vissuta col fiato corto, divisa tra geniali intuizioni armoniche, pericolose relazioni sentimentali e mai chiarite questioni amministrative, che lo videro spesso fuggiasco. "Una figura randagia e avventurosa..." lo definisce il Mila. Il delitto rimase impunito e ancora oggi è avvolto in una fitta cortina di nebbia, così come il mistero della sua sepoltura, della quale esistono solo tracce, ma non certezze. L.'signolo del doge ripercorre l'ultimo anno di vita di Stradella con feedback sul suo passato, cui fa sfondo una trama di fantasia, ma verosimile, dove s'incrociano altre storie, altri destini, in uno spaccato storico sociale, urbanistico, politico e artistico della Genova del XVII secolo.

Boccadasse 1892, uno straniero giunge nel piccolo borgo di pescatori alle porte di Genova. Prende alloggio in una casa sulla baia. Si dichiara pittore, ma la giovane padrona di casa finirà per nutrire seri dubbi in merito per via di comportamenti non proprio riconducibili ad un artista. Una serie di eventi farà sì che lei si troverà invischiata in una rischiosa quanto enigmatica vicenda dai contorni dolorosi.