Libri di Maria Carla Virzi
Scrivere una storia femminista. Come funziona una narrazione dalla parte delle donne
Maria Carla Virzi
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2025
pagine: 128
Esiste una scrittura femminista? Se sì, come funziona? Esistono dei tratti drammaturgici tipici o ricorrenti dello scrivere femminista? In questo volume abbiamo iniziato a ragionarci, provando a immaginare il femminismo come un genere con canoni propri. Un azzardo, lo sappiamo, ma in qualche modo giustificato, giacché da Sofia Coppola a Paola Cortellesi, da Annie Ernaux a Doris Lessing, ritroviamo, in certe storie di donne, delle specificità come la sorellanza, la lotta, l'intersezionalità, l'autenticità di ritratti privi di stereotipi. Ci piace pensare che queste specificità siano indizi di un canone femminista, o perlomeno qualità essenziali, a nostro modo di vedere, per una narrazione che possa dirsi dalla parte delle donne. Un volume senza pretese di verità ma con utili riflessioni per chi voglia raccogliere la sfida straordinaria di una scrittura "dalla parte delle donne", senza peraltro tralasciare gli interrogativi drammaturgici più ordinari: quale arco di trasformazione compie un'eroina femminista? Quali valori incarna e persegue? Da quali fugge? Come si declina la sua vicenda in linee narrative e in atti? Possiamo tracciare un viaggio dell'eroina femminista? Insomma, uno strumento di lavoro per una scrittura al servizio del femminismo, ma anche il contrario.
Gli strumenti dello storytelling. Come scrivere narrativa, cinema, teatro, graphic novel, favole utilizzando strutture e modelli della sceneggiatura
Maria Carla Virzi
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2018
pagine: 125
Che differenza c'è tra una sceneggiatura, un racconto per bambini, un fumetto, un romanzo giallo o un'opera teatrale? Dal punto di vista dell'intreccio, nessuna. Cambieranno la sintassi, la forma della scrittura, il lessico, ma non gli elementi strutturali di cui ci serviamo per raccontare una storia. Vincenzo Cerami nei suoi "Consigli a un giovane scrittore" dichiara: «Sono usciti libri che parlano della scrittura letteraria o della sceneggiatura cinematografica, altri che studiano la drammaturgia teatrale, ma una visione generale che ponga sótto lo stesso ombrello i diversi modi di scrivere non mi è mai capitata sotto gli occhi. E se penso che i linguaggi creativi (tranne la poesia) hanno come dato comune la narrazione, appare francamente singolare». Ecco, in questo volume si è scelto di dare a quell'ombrello il nome di storytelling e di mostrare come la narrazione sia base comune a più generi e più linguaggi prima di tutto per la struttura del suo intreccio. In autori molto diversi, come Sepùlveda, Pitzorno, Moehringer, Zerocalcare, Alcott, Simenon, Cechov, Pirandello, Steinbeck, vissuti in epoche e contesti molto lontani tra loro, rinsciremo a trovare tante analogie e qualche deviazione dalla norma. Gli intrecci si disegnano su medesimi percorsi e meccanismi. Interiorizzarli è quanto di meglio possiamo fare, da scrittori, per liberarcene e liberare l'ispirazione.