Libri di Maria Grazia Berlangieri
Ritratto del regista da giovane. Mario Martone negli anni della postavanguardia 1977-1986
Maria Grazia Berlangieri
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 224
Nel 1977 Mario Martone, ancora liceale, inizia a costruire la propria identità di regista nel segno dell’avanguardia e della contaminazione tra i linguaggi. Questo libro racconta la prima parte della sua vita artistica e dei suoi gruppi teatrali fino a Falso Movimento, una parabola che dalle prime performance e installazioni concettuali di fine anni settanta approda al leggendario Tango Glaciale del 1982 e si conclude con l’ultimo spettacolo, Ritorno ad Alphaville, del 1986. Il percorso accosta l’esplorazione del suo archivio privato al confronto diretto con il regista, in una conversazione che prende la forma di un flusso di memoria. Alla sua voce fanno da contrappunto fotografie e incursioni su spettacoli e film successivi, che testimoniano come le esperienze maturate nel periodo della postavanguardia perdurino nel tempo. Esperienze messe a fuoco lungo l’arco di quel primo decennio in cui il giovane Martone trova nella seconda avanguardia «non padri ma fratelli», ossia lo spazio e le relazioni per poter esprimere una propria idea di teatro nel segno dello scavallamento degli ambiti artistici e di un forte senso di collettività.
Performing space. Lo spazio performativo e l’hacking digitale
Maria Grazia Berlangieri
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2021
pagine: 149
Il libro propone una riflessione teorica sull’allargamento della scena dallo spazio materiale a quello immateriale della Rete Web, dei Network di immagini e dei dati personali di un pubblico disperso in una narrazione “dataficabile” e dominabile dalle intelligenze artificiali. Se il metalinguaggio (matematico) digitale ha la potenzialità di scardinare l’opera d’arte “chiusa” e reinserirla nuovamente in un processo di riscrittura, l’archivio “foucaultiano” sembra retrocedere nel “database” del “network” che è sia “piazza“ che “scena“ per un performer virtuoso. Quest’ultimo è svilito dalla computazionale esigenza di esistere nell’autoproduzione della propria immagine in Rete. Sulla base di queste riflessioni il volume espone due casi studio condotti dall’autrice: #Hackdance che esplora l’uso delle tecnologie digitali nella danza e romeo@giulietta/#ShakespeareinInstagram, adattamento intermediale per Instagram dell’omonima opera shakespeariana.