Libri di Maria Letizia Caldelli
La collezione epigrafica di Evan Gorga
Libro: Libro in brossura
editore: Quasar
anno edizione: 2025
pagine: 360
Quella di Evan (Gennaro Evangelista) Gorga (1865-1957) è una delle tante collezioni epigrafiche romane del primo quarto del ’900, formata sul mercato antiquario cittadino nel fervore degli scavi per Roma capitale. Sequestrata nel 1929 e, per quel che si può ricostruire, quasi integralmente finita nel Museo Nazionale Romano, non aveva ancora ricevuto una edizione complessiva, a differenza di altre categorie di materiali acquistati dal bulimico collezionista. Da qui l’idea di una edizione globale dei materiali epigrafici con il duplice obiettivo di ricostruire un tassello significativo del collezionismo romano di antichità del primo ’900 e, al tempo stesso, valorizzare una componente importante delle collezioni epigrafiche del Museo Nazionale Romano. Precedono il catalogo scientifico alcuni capitoli dedicati alla storia dell’acquisizione della collezione epigrafica da parte dello Stato, alla storia della formazione della collezione con le ipotesi di provenienza delle iscrizioni e alle vicende della dispersione.
Falsi e falsari nell'epoca di internet. False testimonianze. Copie, contraffazioni, manipolazioni e abusi del documento epigrafico antico
Libro
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2023
pagine: 144
La collezione epigrafica del Cardinale De Zelada (1717-1801)
Maria Letizia Caldelli
Libro
editore: Edizioni Musei Vaticani
anno edizione: 2021
pagine: 192
La collezione epigrafica del cardinale Francesco Saverio de Zelada, risalente al XVIII secolo, è stata oggetto di un lungo studio sistematico, culminato nella pubblicazione di questo volume, disponibile in lingua italiana, ultimo realizzato per la serie Inscriptiones Sanctae Sedis. Un'indagine inedita, che rappresenta una fondamentale integrazione al Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL), ma che ha riguardato anche altri importanti corpora, grazie ad uno spoglio trasversale. I risultati sono stati molteplici: la ricostruzione delle vicende relative alla formazione - e alla dispersione - della collezione, fino alla sua musealizzazione, lo studio della raccolta nel contesto collezionistico settecentesco, l'analisi dei materiali di supporto, l'identificazione di inediti e di falsi e infine, fulcro del volume, la catalogazione delle iscrizioni lapidee, qui interamente riportata. La classificazione delle epigrafi è stata possibile non soltanto attraverso l'impiego dei classici metodi di schedatura, ma anche grazie a un nuovo software applicativo per indici speciali, che ha permesso una duplice riproduzione: grafica e interpretativa. In chiusura, un'appendice documentaria, una corposa bibliografia, sei indici analitici e tavole in bianco e nero delle iscrizioni.

