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Libri di Maria Porcelli

Gestazione per altri, tra desiderio di procreazione e tutela del minore d'età

Gestazione per altri, tra desiderio di procreazione e tutela del minore d'età

Maria Porcelli

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2025

pagine: 108

La recente approvazione della legge che consente di perseguire penalmente il cittadino italiano che ricorre alla maternità surrogata all'estero, lí dove la pratica è lecita, offre all'interprete l'occasione per tornare a riflettere sul delicato rapporto tra genitorialità e procreazione alla luce di un nuovo tassello normativo che complica ulteriormente un quadro giuridico già estremamente composito ed incerto. In quest'ottica, il lavoro analizza le criticità legate alla nuova qualificazione della maternità surrogata quale reato universale, mettendo in evidenza come nella disciplina repressiva di nuova introduzione appaiano del tutto pretermesse le fondamentali istanze di protezione dei nati all'estero da gestazione per altri. Partendo da tale constatazione, l'analisi si pone quale obiettivo l'individuazione degli strumenti di tutela piú adeguati a garantire il best interest of the child, senza trascurare l'eterogeneità del fenomeno indagato, variamente declinabile a seconda che la gestazione per altri sia praticata esclusivamente a fini commerciali ovvero a titolo gratuito-solidaristico e, altresì, considerando la scriminante legata alla sussistenza o meno di un apporto genetico da parte dei committenti.
18,00

L'assegno divorzile. Verso una nuova stagione

L'assegno divorzile. Verso una nuova stagione

Maria Porcelli

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2020

pagine: 96

Sin dalla sua introduzione, l'assegno divorzile è stato oggetto di un acceso dibattito dottrinale, inasprito da soluzioni giurisprudenziali discordanti, per l'assenza di criteri normativi certi in grado di guidare l'interprete nella valutazione dell'an e del quantum debeatur. È noto, peraltro, che a partire dagli anni novanta, in seno alla giurisprudenza di legittimità, si è consolidato l'orientamento secondo il quale, dovendo attribuirsi all'assegno post-coniugale una funzione meramente assistenziale, il parametro sulla cui base valutare l'esistenza dei «mezzi adeguati» di cui all'art. 5, della legge 1° dicembre 1970, n. 898, andasse ravvisato nel "tenore di vita" avuto in costanza di matrimonio. Senonché, la medesima Cassazione si è poi resa protagonista di un clamoroso revirement stabilendo, con una nota pronuncia del 2017, che il criterio di riferimento in relazione al quale indagare l'adeguatezza o meno dei mezzi del coniuge richiedente l'assegno dovesse essere rinvenuto, in un'ottica di solidarietà post-coniugale, nella "autosufficienza economica". Ne è, quindi, conseguito un panorama interpretativo fortemente contrastato, nel quale giurisprudenza e dottrina affannosamente si sono mosse (e continuano a muoversi) - variamente collocandosi all'interno di un intervallo ermeneutico ampio, con ai suoi estremi i due richiamati criteri - alla ricerca di parametri univoci in grado di guidare l'interprete nell'attribuzione e nella quantificazione dell'assegno divorzile. Da qui l'esigenza, sempre più avvertita, di un intervento legislativo teso ad una completa riscrittura dell'attuale disciplina, nell'auspicabile prospettiva di una sistemazione una tantum dei rapporti patrimoniali tra i coniugi a séguito della crisi della comunione di vita; soluzione, questa, che, lungi dal favorire un prolungamento del vincolo coniugale, verrebbe invece a realizzare un benefico "clean break". Nel perseguimento dell'obiettivo di una sistemazione patrimoniale post-coniugale, in funzione non già meramente assistenziale, bensì riabilitativa oltre che perequativa, in coerenza a quanto già avviene in altri Paesi europei, si ritiene che un contributo decisivo non possa che esser offerto dall'autonomia negoziale, quale strumento d'elezione per la più equa distribuzione della ricchezza accumulata dai coniugi durante la comunione di vita.
13,00

19,00 18,05

Profili evolutivi della responsabilità patrimoniale

Profili evolutivi della responsabilità patrimoniale

Maria Porcelli

Libro

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2011

pagine: 248

La concezione del patrimonio, giuridicamente inteso quale "totalità dei rapporti" imputabili ad un unico soggetto, è alla base dell'art. 2740, primo comma, c.c., il quale esprime, com'è noto, il principio dell'unicità ed indivisibilità del patrimonio. Tuttavia, proprio tale concezione, consegnataci dalla tradizione dogmatica, appare piuttosto inadeguata a spiegare le sempre piú numerose fattispecie di limitazione della responsabilità patrimoniale del debitore presenti nell'ordinamento giuridico vigente che, viceversa, ad un'attenta analisi, sembrano costituire l'esplicito riconoscimento dell'ammissibilità di una parcellizzazione del patrimonio in piú rapporti giuridici tendenzialmente autonomi ed indipendenti tra loro, suscettibili di divisione e di separata circolazione.
34,00

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