Libri di Massimiliano Rapa

"Un momento di tragica realtà, raccontato in breve". Con queste parole l'autore ha parlato dei suoi Giochi innocenti, e non se ne poteva dare definizione migliore. I pochi personaggi che si alternano sul palcoscenico, a luci spente e sala vuota, osservati fuori campo da un clemente regista demiurgo, in rapidi gesti delineano il dramma di un'umanità ingabbiata nella prigione del piacere. Una lettura rivelatrice di fragilità e contraddizioni che anime innocenti si trascinano dietro, lasciando a terra il segno del loro tormentato incedere nella vita.

L'autore dipana le pagine di questo racconto come un ventaglio che in sé racchiude ben più di ciò che si vede nelle parole. La storia e la vita di due uomini s'intreccia, si sovrappone in maniera ordinata capitolo dopo capitolo. E, proprio quest'ordine che confonde e disorienta, per poi giungere alla conclusione dove tutto si accomoda, tutto quello che è spiegabile, si spiega. Non si fugge da se stessi. Tutti gli accadimenti, come nella vita dei due protagonisti, hanno una logica, un senso, un perché e ognuno può volerlo o no. Si vive e si scopre un disegno che vogliamo chiamare destino, fato, volontà di Dio, ma è semplicemente la propria vita, quella scritta per ciascuno, dove a volte, il passato è più avanti di noi.

In "Giochi innocenti" la grazia è il fuoco dell'arte che punge, pungola quella o quell'altra coscienza senza urlare al perdono dell'anima.

...Non si fugge da se stessi. Tutti gli accadimenti, come nella vita dei due protagonisti hanno una logica, un senso, un perché e ognuno può vederlo o no.

Denso, intenso e.... breve! È impressionante come questo racconto "breve" possa avere la capacità di calarti tra le storie di una storia, di sembrare una saga familiare, di assumere più volti, più sembianze, più pagine.... in una storia. Una storia, poi, predestinata, destinata a cominciare prima ancora di iniziare e a terminare in un finale che non ha fine....