Libri di Monique Wittig
Il viaggio senza fine
Monique Wittig
Libro: Libro in brossura
editore: Vanda Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 120
Una rivisitazione in chiave lesbica e femminista del capolavoro di Miguel de Cervantes. Chisciotte, la protagonista, è una giovane appassionata di libri che cantano le gesta delle amazzoni e promuovono nuove forme di vita, affrancate dalle servitù patriarcali. Sono libri che Chisciotte stessa ha scritto e che la madre e le sorelle, inflessibili vestali della sottomissione all’ordine eterosessuale, vorrebbero destinare al rogo. Inutilmente, perché la passione attiva della giovane è inestinguibile e, d’altra parte, non vive solo di immaginazione letteraria: la nutrono l’amore per Dulcinea e la sete di riscatto per le vittime dell’iniquità patriarcale. Scortata da Panza, fedele scudiera che per seguirla abbandona marito e figli, Chisciotte si fa cavaliere errante inoltrandosi in un mondo ostile, popolato da nuove inquisizioni istituite per consacrare il diritto del più forte e screditare come “follia” la ricerca di libertà e giustizia. Ma, in questo viaggio, non è la violenza dei dominanti ad avere l’ultima parola. Diversamente dall’eroe cervantino, la Chisciotte di Wittig non capitola, non si pente e non muore tra i conforti della fede, ma rivendica per sé la fiaccola della ragione. In una solitudine totale e intrattabile, al di fuori di qualsiasi riconoscimento? Non proprio. Perché se il mondo non sente ragioni, se persino madri e sorelle remano contro, esiste almeno una zia disposta a convalidare l’impresa della nipote e a mediarne il senso presso le scettiche e le riluttanti.
Parigi-la-politica e altre storie
Monique Wittig
Libro: Libro in brossura
editore: Vanda Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 170
Monique Wittig, pioniera e fondatrice del movimento di liberazione delle donne francese (1968-70), è la femminista più scandalosa e spericolata di tutti i tempi. È anche per questo che appare e scompare e ogni generazione legge e si appassiona a opere diverse, che a loro volta appaiono e scompaiono. Forse l'opera più sconosciuta ma molto attesa di Wittig, pubblicata per la prima volta in Francia nel 1999 (ripubblicata nel 2023) e mai pubblicata prima d'ora in Italia, raccoglie scritti composti tra il 1963 e il 1985, che costituiscono una suggestiva parabola degli anni di attivismo dell'autrice. Sono pagine amare, che traspongono in forma di apologo i conflitti vissuti dalla scrittrice all'interno del movimento di liberazione delle donne in Francia e la disfatta dell'epopea femminista prefigurata alla fine degli anni Sessanta. In rotta con le compagne del movimento, Wittig prende posizioni forti: o si mette in discussione l'eterosessualità come modello sociale, o non si va da nessuna parte; il lesbismo è pratica politica, non solo orientamento sessuale. Lungi dal celebrare il femminismo come l'unica grande rivoluzione del secolo, Wittig, in controcanto, ce ne propone un'idea meno rassicurante con un'impietosa disamina di cosa può essere una rivoluzione tradita che non ha abolito le differenze ma si è degradata in "sinistro carnevale". Tuttavia la fine grottesca di un'epica non è la fine di tutto. Spazio dunque agli stravaganti racconti che seguono (le altre storie)! Dove in una varietà delirante di registri di scrittura il finale resta ancora aperto, purché affiorino i brandelli di un'utopia resistente.
Appunti per un dizionario delle amanti
Monique Wittig, Sande Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2020
pagine: 160
Il libro che avete tra le mani è l'ironica risposta alla richiesta da parte della casa editrice francese Grasset di scrivere un dizionario del femminismo. Gli "Appunti per un dizionario delle amanti", nati come brouillon, come bozze, note in fieri, appunti per un dizionario ancora tutto da scrivere, tratteggiano e arricchiscono il mondo già immaginato da Wittig ne "Le Guerrigliere" (1969) e che qui ritorna attraverso uno spregiudicato e innovativo uso della lingua. In questo dizionario i miti vengono ripresi, la storiografia rivista, il mondo riscritto attraverso una serie di lemmi le cui definizioni canoniche lasciano spazio a visioni utopiche, lesbiche, ironiche e oniriche che ribaltano i simboli e i significati del sistema eteropatriarcale.
Il pensiero eterosessuale
Monique Wittig
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 143
L'eterosessualità non è un orientamento sessuale tra tanti. L'eterosessualità è un sistema sociale che si fonda sulla relazione di dominio degli uomini sulle donne, e che produce la dottrina della differenza tra i sessi per legittimare la propria oppressione. Questa la tesi che emerge dagli scritti politici composti da Monique Wittig tra il 1976 e il 1990. Tra le fondatrici del movimento di liberazione delle donne in Francia (1970), Wittig è unanimemente considerata tra le più autorevoli e influenti esponenti del femminismo radicale e del lesbismo materialista, a livello internazionale; inoltre, le sue idee sono spesso annoverate tra quelle a fondamento delle successive teorie queer. Per "distruggere l'eterosessualità" — regime politico da cui si originano, secondo Wittig, tutte le relazioni gerarchiche e di oppressione — occorre in primo luogo abbandonare definitivamente l'idea che il sesso costituisca una categoria naturale, anziché politica. È la diseguaglianza politica tra i sessi a rendere infatti intelligibile la differenza tra loro, e nessuno potrebbe definire questa differenza al di fuori della diseguaglianza. In secondo luogo, occorre revocare in dubbio ogni assunto eterosessuale implicito nel sapere scientifico. La "dottrina della differenza", "l'ideologia della differenza sessuale" o "il pensiero eterosessuale", infatti, servono solo a giustificare e a legittimare la perpetuazione del dominio, dell'oppressione e dello sfruttamento — delle donne, delle lesbiche, degli omosessuali, e non solo — e a inibire una lotta di classe che miri a sovvertirne i presupposti. Con una prefazione di Louise Turcotte e un saggio di Federico Zappino.