Libri di N. Labanca
Ricordare la guerra. Memorialistica e conflitti armati dall'antichità a oggi
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2017
pagine: 197
Scrivere di guerra, della guerra cui si è partecipato, ha una lunghissima tradizione storica. Cercare di comprenderla solo all'interno delle partizioni tradizionali che gli storici si sono dati per il proprio mestiere (storia antica, medievale, moderna, contemporanea) non sempre aiuta a cogliere le continuità e le discontinuità di questo fortunato genere letterario. Il volume individua un filo rosso che lega esperienze letterarie lontanissime, che si snodano lungo un arco di 2.500 anni. Gli uomini che hanno redatto i testi analizzati nel libro ritengono che la guerra sia stata un'esperienza centrale nella loro vita, e degna di essere raccontata: il primo dato che emerge, banale quanto si vuole, è che sono dei sopravvissuti a tale esperienza, e questa è già una selezione che li accomuna. Perché l'eccezionalità della guerra, di qualunque guerra, è un dato ineludibile, che porta coloro che sono in grado di raccontarla a sentire spesso il bisogno di farlo.
I Gruppi di combattimento. Studi, fonti, memorie (1944-1945). Atti del Convengo (Firenze, 15 aprile 2005)
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2006
pagine: 240
La storia dei rapporti fra militari e Resistenza all'origine della democrazia e della Repubblica è un tema rilevante, su cui è stata fatta e di recente si è tornati a fare retorica. Gli attori del volume sono sostanzialmente quattro: gli stessi protagonisti, ormai nella veste di reduci rammemoranti o memorialisti; le forze armate; gli storici, nella loro veste di professionisti dello studio del passato; la retorica pubblica, riflesso del clima politico, nella sua funzione riattualizzatrice non disinteressata del passato. Una particolare attenzione viene posta sul lavoro degli storici, ma ciò che emerge dal volume è che, pur rimanendo un tema sottoposto a un uso strumentale da parte della politica, la storia del rapporto fra militari regolari e Resistenza irregolare, quale fu concretamente e storicamente delineato fra 1943 e 1945, rimane un campo di studio in molti settori tuttora da arare.
Pagine d'Africa (1875-1901)
Oreste Baratieri
Libro
editore: Fondaz. Museo Storico Trentino
anno edizione: 1994
pagine: 177
Catalogo della biblioteca dell'Università popolare di Firenze
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Olschki
anno edizione: 1998
pagine: XCIV-844
Repertorio degli studiosi italiani di storia militare 2005. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2006
pagine: 195
Militarizzazione e nazionalizzazione nella storia d'Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2006
pagine: 399
Il soldato, la guerra e il rischio di morire
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2006
pagine: 407
Forze armate e beni culturali. Distruggere, costruire, valorizzare
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2008
pagine: 299
In genere, pensando a forze armate e a beni culturali, si ritiene di parlare di due ambienti fra loro assai lontani, opposti, in lotta. Senza negare l'evidenza, però, si può osservare che nella storia le vie delle forze armate e quelle dei beni culturali si sono incrociate in modi più complessi e contraddittori. Se lo scopo delle guerre era vincere il nemico ad ogni costo, anche rovinandone il patrimonio artistico o impadronendosene, di recente, nelle operazioni militari è possibile intravedere segni del diffondersi di un rispetto nuovo per i beni culturali dell'avversario. E poi, nella loro storia le forze armate non hanno solo distrutto beni e patrimoni culturali: li hanno anche creati (lapidi, monumenti, segni di memoria relativi alle guerre). Infine, ancor oggi, una parte non piccola del patrimonio culturale si trova gestita dalle amministrazioni militari; un patrimonio complesso che deve essere oggi studiato, conservato, valorizzato. Parlare di forze armate e beni culturali, insomma, significa affrontare questioni importanti e diverse, che impongono sfide sia alle amministrazioni militari che agli studiosi.
Fogli in uniforme. La stampa per i militari nell'Italia liberale
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2016
pagine: 273
Al tempo dell'Italia liberale, fra l'Unità e la Grande guerra, i militari leggevano. Al di là della stampa più tecnica preparata dagli Stati maggiori, esisteva infatti una ricca pubblicistica periodica specificamente indirizzata agli ufficiali e ai sottufficiali dell'Esercito e della Marina. A scriverli erano militari in servizio o in pensione, ma anche civili sinceramente interessati e competenti in questioni belliche. Il fatto era che allora gli ufficiali erano parte integrante della classe dirigente nazionale e che un sistema politico liberale permetteva, ovviamente con qualche riserbo, un certo dibattito sulle questioni militari. Condizioni che il fascismo distrusse e che l'Italia repubblicana e democratica è sembrata disinteressata a ricreare. Per tali ragioni l'esperienza di quei 'fogli in uniforme' è stata dimenticata. Le loro collezioni, peraltro di assai difficile reperibilità, non sono state più studiate. Gli autori di questo volume invece finalmente analizzano questi giornali, ne spiegano la ricchezza come fonte e come specchio di una mentalità e di un intero periodo storico.
Fare il soldato. Storie del reclutamento militare in Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2008
pagine: 221
Nel 2000 il governo della Repubblica italiana ha 'sospeso', ma di fatto abolito in tempo di pace, il servizio militare obbligatorio. Con la fine della leva non si aboliva solo un'istituzione militare (che ha comunque coinvolto direttamente decine di milioni di italiani): si chiudeva, anche da noi, un capitolo della storia nazionale fra Italia liberale, regime fascista, democrazia repubblicana. Il volume ripercorre capitoli importanti e snodi decisivi del 'fare il soldato' in Italia: la preparazione della comunità militare nazionale attraverso esperienze preunitarie come quelle napoleoniche e risorgimentali; la costruzione dell'esercito unitario con il reclutamento a base nazionale (con la quasi unica eccezione degli alpini, a reclutamento territoriale); la mobilitazione dei coscritti e dei, pochi, volontari per le due guerre mondiali; il mantenimento dell'esercito di coscrizione nel primo mezzo secolo di storia repubblicana.
Pietre di guerra. Ricerche su monumenti e lapidi in memoria del primo conflitto mondiale
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2010
pagine: 244
Lo studio dei monumenti ai caduti, e più in generale dei processi di costruzione-invenzione della memoria della Grande guerra, è oggi un campo di studio assai sviluppato in tutta Europa. Il concetto di comunità del lutto, una comunità diversamente perimetrata a seconda dei diversi momenti e delle diverse localizzazioni nazionali, è stato esteso, viste le dimensioni eccezionali delle perdite demografiche causate dalla guerra, sino ad immaginare vere e proprie comunità nazionali del dolore. Il volume, rispetto ad altri analoghi, ha la caratteristica di tenere assieme gli aspetti storici, quelli artistici e quelli relativi alla conservazione attuale dei monumenti ai caduti della Grande guerra. Ha inoltre una valenza nazionale, e non meramente locale, come di recente è accaduto per molte analoghe pubblicazioni, edite man mano che le varie soprintendenze regionali andavano catalogando-restaurando-valorizzando i segni di memoria della propria area di competenza.

