Libri di O. Longo (cur.)
Le leggi razziali antiebraiche fra le due guerre mondiali. Atti del Convegno (Padova, 23-24 ottobre 2008)
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2010
pagine: 132
A settant'anni dalla promulgazione in Italia delle leggi razziali antiebraiche, un attento riesame di esse e degli effetti, immediati o ritardati nel tempo, che esse ebbero sulle comunità israelitiche è apparso indispensabile onde meglio comprendere quanto in seguito accadde con lo sterminio in atto. Quella legislazione ne costituì in effetti l'indispensabile premessa, creando nel Paese il clima in cui avvenne, a partire dall'8 settembre 1943, la deportazione degli ebrei italiani verso i campi di annientamento. Nel convegno tenutosi all'Accademia Galileiana di Padova nell'ottobre 2008, i cui atti sono qui pubblicati, si è estesa la ricerca anche ad alcuni Paesi europei (Polonia, Ungheria, Bulgaria), nei quali misure antiebraiche furono adottate talora più precocemente, a partire già dagli anni '20, con modalità e tempi diversi a seconda delle politiche dei vari governi e delle caratteristiche delle comunità ebraiche ivi residenti. Come motto del convegno fu adottata una frase singolarmente attuale di Enrico Rocca, ebreo goriziano morto suicida nel 1944: "Anche la minima limitazione comparativa dei diritti civili crea un'incalcolabile inferiorità. L'uguaglianza sociale, religiosa ed etnica è o non è. Per sua natura, essa è indivisibile come la libertà".
Edipo re. Testo greco a fronte
Sofocle
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Veneto di Scienze
anno edizione: 2007
pagine: 331
Alberini, Carandini. Una pagina della storia d'Italia
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Veneto di Scienze
anno edizione: 2005
pagine: 155
Entomata. Gli insetti nella scienza e nella cultura dall'antichità ai giorni nostri
Libro
editore: Ist. Veneto di Scienze
anno edizione: 2002
pagine: 242
Epitafio di Pericle per i caduti del primo anno di guerra
Tucidide
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2000
pagine: 116
Nella vasta opera in otto libri che Tucidite ha dedicato alla guerra del Peloponneso vi sono episodi e pagine esemplari per la perfezione dello stile e la drammaticità dei contenuti come il dialogo dei Melii e degli Ateniesi, la peste di Atene, i discorsi di Pericle. Fra questi ultimi il più famoso è senza dubbio il discorso funebre che il grande statista pronunciò al termine del primo anno di guerra, in onore degli ateniesi caduti in battaglia. Questa orazione si pone non solo come modello di questo genere letterario ma costituisce un documento fondamentale per quel concetto di Atene come esempio supremo e inimitabile della grecità, sintesi unica e irripetibile di istanze aristocratiche e democratiche.