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Libri di Oscar Greco

I demoni del Mezzogiorno. Follia, pregiudizio e marginalità nel manicomio di Girifalco (1881-1921)

Oscar Greco

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2018

pagine: 264

Durante il lento processo di formazione dell'identità nazionale, dall'Unità alla Grande guerra, i manicomi furono considerati luoghi idonei a segregare le persone non presentabili e non in grado di contribuire alla costruzione della nuova società: i folli, i derelitti e i soggetti marginali che non si integravano con i canoni etico-economici della società liberale ottocentesca. Nato in tale contesto politico e sociale, il manicomio di Girifalco, grazie a una psichiatria condizionata dal positivismo lombrosiano, innervato dalle dottrine della degenarazione e dell'atavismo, e all'influenza delle correnti culturali che spiegavano l'arretratezza del Meridione e dei suoi fenomeni criminali in un quadro di «irreversibile inferiorità biologica e morale» delle popolazioni del Sud, inevitabilmente è diventato, per alcuni, il luogo simbolo della costruzione «scientifica» dell'inferiorità psichica e del carattere criminale di un'intera popolazione. La ricerca sugli atti di archivio e sulle cartelle cliniche di quel periodo documenta una realtà più complessa. Quel manicomio di periferia era adeguatamente inserito nella società rurale che lo circondava e riusciva a cogliere le molteplici sfaccettature del disagio mentale di un ambiente economico-sociale povero e premoderno e a introdurre anche pratiche terapeutiche d'avanguardia, seppure in un contesto in cui era possibile riconoscere i segni premonitori della tendenza a fornire quella «rappresentazione caricaturale» delle popolazioni meridionali che tanto avrebbe influito sulle future politiche per il Mezzogiorno. Prefazione di Mary Gibson.
18,00 17,10

Lo sviluppo senza gioia. Eventi storici e mutamenti sociali nella Calabria contemporanea

Oscar Greco

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2012

pagine: 187

La storia della Calabria contemporanea narra le vicende di una regione che, per decenni, è rimasta imprigionata nel momento del non ancora, in quella dimensione a venire che proietta il presente, mai soddisfacente se rapportato ad altre realtà, al di là di se stesso, nell'attesa di un futuro economico di progresso e di modernità. Inseguendo il mito dello sviluppo la regione ha creduto di crescere allontanandosi dalle sue radici storico-culturali, dissolvendo forme di aggregazione che avevano consentito ad una società a vocazione contadina di vivere nelle ristrettezze, ma in una dimensione di povertà conviviale che preservava i valori primari della coesione sociale e della vita comunitaria. Gli effetti perversi di un'economia di dipendenza e la fine dell'illusione della crescita illimitata dimostrano che per la Calabria e per il Mezzogiorno la via d'uscita è altrove. In un modello di "economia degli affetti" che garantisca uno stile di vita frugale ma non disperato e che valorizzi la dimensione territoriale nel contesto di un'Europa "policentrica" nella quale la "mesoregione mediterranea" sia uno spazio di condivisione di culture e di riconoscimento delle alterità.
13,00 12,35

Rivoluzionari e migranti. Dizionario biografico degli anarchici calabresi
24,00

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