Libri di Paolo Piovaticci
Canti di sopravvita
Paolo Piovaticci
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2021
pagine: 104
L'autore presenta la Sua poetica: "Creazione, o disgregazione? Questo dilagare di corpi orbitanti nella buia notte celeste, può mirarsi come una esplosione creativa, ma può apparire anche una frammentazione come i pezzi del sasso rotto che di pluralità illudono, ma la cui somma, se nulla si crea né si distrugge, è sempre 'uno', mai aumentato né diminuito, anche se non più intero in sé né nelle sue parti. La limitazione in cui nel cosmo si versa, inclinerebbe a pensare che il necessario Status antecedente non abbia avuto sviluppi di crescita, ma che si sia spaccato nelle sue dimensioni tra cui la materica, o Cosmo che come le sue altre n'è una parte, in cui raffiora in corpi nei quali seguita ad essere. Quasi un sopravvivere che potrebbe, di tale ignoto Ente originario, dirsi la 'Sopravvita'. Sono forme, tra cui noi, dall'innato tendere al Sé unico ch'erano, malgrado la seduzione di Civiltà barbare che si cantano 'tecnologicamente avanzate' di questa ancora attuale umana pseudo-evoluta Preistoria. Il clima poetico? Un soffio di tepore nella gabbia glaciale del robot. Il verso? Qualche aggettivo in più nel rigore del metro essenziale: qualche brano di carne attaccato agli ossi del mio pensiero." Prefazione di Mario Varesi.
Infida Banne!
Paolo Piovaticci
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2019
pagine: 180
Nel leggere questo libro, occorre tener conto che esso è stato scritto dall'autore quando era molto giovane, all'età di circa vent'anni, al ritorno del servizio militare di leva, allora obbligatorio, prestato a Firenze, a Pontedera, infine a Banne in provincia di Trieste. Si deve considerare che esso è lo sfogo di un giovane deluso dal comportamento che si riservava allora ai giovani richiamati durante i due anni di ferma, e alle sofferenze da lui patite in tale periodo, che hanno toccato il loro culmine a Banne, sull'altopiano carsico triestino dove era accasermato, e perciò da lui presa come simbolo malefico del dolore fisico e morale che lo colpì, e con ciò dell'attentato rivolto alla stessa sua giovane vita. Il presente libro, intitolato "Infida Banne!" in linea a quanto essa simboleggiava agli occhi del ragazzo che lo scrisse, è stato, all'età di ottantacinque anni, ripreso dall'autore, e dato alla stampa non alterato, quale testimonianza umana e letteraria da lui giudicata non trascurabile di un periodo della sua vita, triste ma insieme, a distanza di oltre cinquanta anni, non del tutto malignamente severo. Unica recriminazione, è per lui l'immagine negativa di un tranquillo e accogliente asilo della propaggine carsica triestina qual è Banne, visto, come comprenderanno i nativi del luogo, con gli occhi sconvolti di un giovane e sfortunato saldato.