Libri di Philip Gourevitch
Un caso freddo
Philip Gourevitch
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2002
pagine: 132
I casi freddi sono i più pericolosi, niente di più facile del chiuderli sostenendo che il presunto colpevole sia anche un presunto morto. Ma Rosenzweig non molla, e scavando nel passato di Koehler (noto delinquente), ricostruendone la vita e arrivando persino a cenare ogni sera nello stesso ristorante, nella speranza di veder passar sul marciapiede la sua preda, riesce a incastrarlo. Il libro non vive soltanto della caccia al colpevole. Philip Gourevitch offre una galleria di newyorchesi indimenticabili, da Richie Glennon, una delle vittime, a Murray Richman, l'avvocato della mala che accetta di difendere Koehler.
La ballata di Abu Ghraib
Philip Gourevitch, Errol Morris
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: 298
Di Sabrina Harman tutti dicevano che non avrebbe fatto mai male a una mosca. Nella sua unità in Iraq era considerata una che odiava assistere ad atti di violenza, o commetterli. Eppure Sabrina Harman e molti altri suoi commilitoni, fra cui Charles Graner, Lynndie England e Ivan Frederick, sono le stesse persone che ridono beffarde puntando il dito davanti a una piramide umana di prigionieri incappucciati, che sollevano festose il pollice accanto al cadavere di un uomo morto per le torture, che indifferenti stringono una cinghia intorno al collo di un detenuto nudo a terra. Questo libro è la storia di quelle fotografie, di quegli uomini e di quelle donne. Ma è soprattutto la storia agghiacciante di ciò che non si vede, di come quel luogo è diventato il cuore di tenebra del nostro presente, un luogo in cui i prigionieri - il 75 per cento dei quali è risultato poi innocente - venivano quotidianamente picchiati, denudati, umiliati, torturati, privati di dignità e diritti; a volte uccisi. È il racconto di come tutto ciò è diventato normalmente possibile e di come le istituzioni, ricorrendo a ipocriti eufemismi e a fumosi termini tecnici, hanno consapevolmente perseguito questo obiettivo. Ogni giorno ci dicono che siamo in guerra, che certi compromessi sono inevitabili, che fanno parte delle "regole del gioco". Per questo le fotografie di Abu Ghraib ci riguardano tutti: non possiamo ignorare l'orrore, non possiamo far finta che sia un male necessario.
Desideriamo informarla che domani verremo uccisi con le nostre famiglie. Storie dal Ruanda
Philip Gourevitch
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2000
pagine: 378
Il titolo di questo libro è l'atroce frase che alcuni pastori protestanti di etnia tutsi scrissero ai loro superiori hutu. Scegliendola, Gourevitch mette, sin dall'inizio, in risalto l'orrore infernale di quanto avvenuto in Ruanda nel 1994, dove in cento giorni furono massacrate ottocentomila persone. Il saggio unisce l'indagine storica alle testimonianze dei sopravvissuti. La sua analisi non è solo l'anatomia di un genocidio, ma anche una ricostruzione delle cause, delle conseguenze e degli strascichi di questa tragedia.

