Libri di Pierluigi Licciardello
Teodaldo e Guido Monaco. Riforma e cultura ad Arezzo nel secolo XI. Atti del Convegno internazionale di studi (Arezzo, 13-14 novembre 2023)
Libro
editore: Fondazione CISAM
anno edizione: 2025
pagine: 542
Ordo Camaldulensis. L'Ordine camaldolese nel medioevo tra realtà e rappresentazione
Pierluigi Licciardello
Libro: Copertina morbida
editore: Fondazione CISAM
anno edizione: 2022
pagine: 702
Arezzo e la Tuscia dall'età antica all'alto Medioevo
Libro: Libro in brossura
editore: Società Storica Aretina
anno edizione: 2020
pagine: 232
Il volume costituisce una riflessione sulla storiografia di Alberto Fatucchi (1925-2017) e un approfondimento delle tematiche che gli furono care. Al centro dell'interesse è l'alto Medioevo, ma l'arco cronologico affrontato va dall'età romana al Duecento; l'area geografica è quella aretina, in confronto con la realtà toscana dell'epoca. I contributi toccano una molteplicità di argomenti e di metodi, legati allo studio del territorio e alla sua organizzazione storica. In epoca romana esso viene ordinato attraverso la centuriazione, mentre nel medioevo si assiste a mutamenti significativi nella viabilità e nel popolamento. Si crea infatti una nuova maglia di insediamenti, tra cui emergono i monasteri e i castelli: questi si moltiplicano di pari passo con i poteri signorili, portando alla frammentazione del quadro politico. Problemi specifici sono posti dagli scavi archeologici alla cittadella vescovile di Pionta, con la presentazione dei risultati dei recenti scavi, dalla ricerca sulla produzione scultorea toscana di età longobarda e carolingia e dallo studio del culto dei santi e delle intitolazioni santorali, nel più ampio contesto della storiografia del secondo dopoguerra.
Un vescovo contro il papato. Il conflitto fra Guido Tarlati e Giovanni XXII
Pierluigi Licciardello
Libro: Copertina morbida
editore: Società Storica Aretina
anno edizione: 2015
pagine: 192
Guido Tarlati da Pietramala, vescovo di Arezzo e signore della città dal 1321 al 1327, è uno dei personaggi più famosi della storia aretina. La sua politica ghibellina lo portò a sostenere i nemici di Firenze e della Chiesa, soprattutto Castruccio Castracani, signore di Lucca, e l'imperatore Ludovico il Bavaro. Favorì inoltre le rivolte ghibelline in Umbria e nelle Marche e sottomise vari castelli del territorio aretino. La sua attività in Italia centrale e la conquista di Città di Castello lo portarono a scontrarsi con papa Giovanni XXII, che lo scomunicò come eretico, lo depose dalla carica vescovile e creò la diocesi di Cortona distaccandola da quella di Arezzo. Il pontefice usò la scomunica come arma politica, facendo pubblicare capillarmente la sentenza nelle terre della Chiesa. Il Tarlati resisté fino alla morte, mentre i suoi successori al governo di Arezzo finirono col sottomettersi al pontefice nel 1339. Il conflitto del vescovo con il papato è uno dei momenti più significativi della sua biografia e ci permette di entrare nel vivo della lotta politica del Trecento, caratterizzata anche dall'uso strumentale del processo inquisitoriale.