Libri di Piero della Francesca
De prospectiva pingendi
Piero della Francesca
Libro: Copertina rigida
editore: Aboca Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 225
De prospectiva pingendi
Piero della Francesca
Libro: Copertina morbida
editore: Aboca Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 225
Facsimile del manoscritto De prospectiva pingendi di Piero della Francesca, l'illustre artista e matematico di Sansepolcro, che ha tracciato in quest'opera le basi della nuova prospettiva geometrica rinascimentale. L'originale di riferimento, conservato presso la biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, contiene cento esclusivi disegni e annotazioni autografe di Piero. Questa edizione è stata realizzata a scopo didattico e di ricerca.
De prospectiva pingendi. Testo latino a fronte
Piero della Francesca
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2017
pagine: 966
L'edizione qui in esame segue il "Trattato D'Abaco", già pubblicato dalla Libreria dello Stato nel 2012, ma ha un'importanza ben più cruciale nella rappresentazione artistica e scientifica della cultura occidentale moderna; contiene infatti la prima trattazione sistemica della prospettiva come strumento di costruzione sul piano bidimensionale e, inoltre, è il primo testo di prospettiva illustrato con più di 150 disegni autografi dell'artista, di cui, peraltro, non ci è giunto alcun altro disegno di sicura attribuzione. Si pensi che la stessa struttura dell'immagine fotografica (il brevetto è del 1838) si fonderà sui principi ottici alla base dei metodi teorizzati da Piero della Francesca. Tale opera nella sua completezza consta di due cofanetti, uno per ciascuna delle edizioni Latina e Volgare, che contengono: il testo critico (tomo I), il testo critico dei disegni di Piero (tomo II) e la riproduzione anastatica del manoscritto (tomo III).
De prospectiva pingendi
Piero della Francesca
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2017
pagine: 854
L'edizione qui in esame segue il Trattato D'Abaco, già pubblicato dalla Libreria dello Stato nel 2012, ma ha un'importanza ben più cruciale nella rappresentazione artistica e scientifica della cultura occidentale moderna; contiene infatti la prima trattazione sistemica della prospettiva come strumento di costruzione sul piano bidimensionale e, inoltre, è il primo testo di prospettiva illustrato con più di 150 disegni autografi dell'artista, di cui, peraltro, non ci è giunto alcun altro disegno di sicura attribuzione. Si pensi che la stessa struttura dell'immagine fotografica (il brevetto è del 1838) si fonderà sui principi ottici alla base dei metodi teorizzati da Piero della Francesca. Tale opera nella sua completezza consta di due cofanetti, uno per ciascuna delle edizioni Latina e Volgare, che contengono: il testo critico (tomo I), il testo critico dei disegni di Piero (tomo II) e la riproduzione anastatica del manoscritto.
Trattato d'abaco
Piero della Francesca
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 2012
pagine: 804
Il "Trattato d'Abaco" è una successione di proposizioni che risolvono per via algebrica problemi aritmetici e geometrici. L'opera è in tre tomi, due riguardano l'edizione critica il terzo è la riproduzione anastatica del "Trattato d'Abaco" di Piero della Francesca, conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze.
De prospectiva pingendi
Piero della Francesca
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2005
pagine: 274
De prospectiva pingendi
Piero della Francesca
Libro: Copertina morbida
editore: Aboca Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 272
Libellus de quinque corporibus regularibus
Piero della Francesca
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Giunti Editore
anno edizione: 1995
Quest'edizione è dedicata in modo compiuto a un testo fondamentale del grande artista di Borgo San Sepolcro: il Libellus de quinque corporibus regolaribus, il primo trattato geometrico del Rinascimento in cui vengono sviluppati i problemi di costruzione e di calcolo relativi ai poliedri, mai prima disegnati in forma stereometrica. Pervenutoci nel codice Vaticano Urbinate Latino 632, redatto da mano ignota ma corredato di disegni, correzioni e aggiunte di Piero della Francesca, il Libellus era noto fin dal primo Cinquecento, ma nel 1509 fu pubblicato da Fra Luca Pacioli come opera propria. Questo plagio fu denunciato da Giorgio Vasari e da allora il volume fu oggetto di accese dispute. Dotata di apparati di estremo valore scientifico e filologico e affidata a una commissione scientifica prestigiosa composta da Cecil Grayson, Marisa Dalai Emiliani, Carlo Maccagni, questa straordinaria edizione non si limita alla puntuale ricostruzione del testo originale di Piero della Francesca, ma indaga anche su problematiche più vaste; in particolare, il raffronto fra il testo di Piero della Francesca e quello di Luca Pacioli (qui esemplato secondo il codice conservato alla Biblioteca Nazionale di Firenze).