Libri di Pietro Salmoiraghi
Un infinito istante
Pietro Salmoiraghi
Libro: Copertina morbida
editore: Joker
anno edizione: 2015
pagine: 88
Questi "esperimenti poetici", per usare un termine caro all'autore, testimoniano nella maniera più fedele possibile l'idea di poesia che Pietro Salmoiraghi concepisce e mette in pratica: una scrittura "sul campo", che chiede una continua verifica alle speranze e alle utopie dell'esistere come alle piccole emozioni della quotidianità, senza voli pindarici e attenta, se possiamo usare questa parola che tanto spaventa i cultori del verso, all'utile.
Anatomia dell'ovvio
Pietro Salmoiraghi
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2014
pagine: 72
"Poeta della schiettezza e del parlar chiaro, Pietro Salmoiraghi non teme in questa sua ultima raccolta di poesie di guardare, quasi esaminare liricamente le strutture dell'ovvio, la sua anatomia, come il calzante titolo suggerisce. "Ovvio", ben attenzione non "banale", perché nel portare alla superficie riflessioni a cui prima o poi ogni essere umano, in quanto finito, si abbandona, ammettere quanto siano veri i "luoghi comuni sulla vita" non ha nulla di scontato, ma al contrario, richiede coraggio. Laddove, sembra dirci il poeta, la forza non sta tanto nel rifiuto di ciò che è estraneo, ma in una sorta di venirvi a patti. La precarietà dell'essere umano, la sua debolezza, il definitivo evento della vita che è la morte, sono temi che la poesia ha da sempre sviscerato, nulla si inventa, ma nuove sono le parole con cui se ne può parlare, perché la parola, il significante, non contiene un solo oggetto, non è un sottovuoto, ma dilata i suoi spazi per accogliere sfumature di significato a cui ciascuno può accedere tramite il suo vissuto e la sua forma mentis, come in una stanza." (dalla presentazione di Elena Pozzi)
Autobiografia involontaria
Pietro Salmoiraghi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2010
pagine: 90
"Il libro di Pietro Salmoraghi può incuriosire o infastidire; coinvolgere o lasciare freddo il lettore, ma di certo non lascia indifferenti, poiché da subito chiede di "prendere posizione" di fronte a ciò che si legge. Libro che disorienta e stupisce; fa pensare e chiede ascolto con tono tenace e ostinato, con modi martellanti e forme acuminate. Un libro che ci chiama in causa, direi, battendo e ribattendo su alcuni punti chiave di un discorso interno che punta su alcuni precisi snodi di pensiero, che continuamente tornano nel libro, nel pur variato tono testuale. Quali snodi? Eccone alcuni: il lento andare del tempo, che non solo corrode tutto mettendoci di fronte alla debolezza del corpo, alla vecchiaia e alla morte (tema ricorrente nel volume), così come al dover "fare i conti" con ciò che si è fatto e, di contro, con le occasioni perdute. Ma anche il tempo visto come "forza" che smonta via via ogni presunzione e ogni accanimento di chi crede di sapere la verità definitiva su tutto. Il tempo anche come memoria, che però non salva la vita che sempre ci scappa di mano e si fa polvere." (dalla prefazione di Gabriella Fantano)

