Libri di Renato Vallanzasca
Malanotte. Rimpiango quasi tutto
Renato Vallanzasca
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2024
pagine: 256
Renato Vallanzasca è nato bandito. E, sin da bambino, la vita non gli ha fatto sconti. L’adrenalina, la voglia di vedere se sarebbe riuscito a farla franca: era questa la benzina nel motore quando assaltava banche, seminava la polizia negli inseguimenti, studiava nuovi colpi. Ha sempre amato la libertà: com’era bella la sensazione di poter fare tutto, di essere invincibile... invece, ironia della sorte, ha passato più di cinquant’anni in carcere. A volte si domanda se ne sia valsa la pena. Ha rubato. Ha ucciso. Ha perso tanti amici. Un po’ come l’Innominato, sì, quello dei Promessi Sposi. Alla fine, lui un po’ ce l’ha fatta a raddrizzare la propria vita. Renato non cerca redenzione, troppo spesso si è fermato in qualche bar della Mala con l’insegna Malanotte, e non gl’importa più. Tranne di una cosa. Tranne di una persona. La sua scommessa persa. Ecco perché, forse, adesso sa che non ne valeva la pena. È negli incontri con Micaela Palmieri, scrittrice e giornalista, che Vallanzasca trova l’unica forma di evasione che gli è rimasta. Insieme ripercorrono la storia della sua vita – dalle rocambolesche fughe alle sparatorie, dai rapimenti alle donne che hanno perso la testa per lui. In altre pagine, a farsi protagonista è il monologo dal carcere del detenuto Vallanzasca. Il dolore della sua vicenda emerge prepotente: le botte, i ricatti, le umiliazioni quotidiane. In questo confronto drammatico fra grandezza e abisso si avverte tutto il dissidio e la fatica di una vicenda umana e collettiva ed è potente l’esigenza del «bel René» di allontanarsi dall’immagine del bandito e portare al centro della scena la prigione e la sua non-vita. Un libro intenso e profondo che permette alla storia di un uomo di essere letta nella sua complessità.
L'ultima fuga. Quel che resta di una vita da bandito
Leonardo Coen, Renato Vallanzasca
Libro
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2014
pagine: 368
Renato Vallanzasca, irriverente, guascone, tombeur de femmes e re delle fughe è stato il protagonista indiscusso di quell'"esplosione" di bande criminali che negli anni Settanta sconvolse una Milano già martoriata dal terrorismo. La storia è il bilancio di una vita sbagliata, ma anche una riflessione sul confine fra bene e male, pena e colpa, scelte e destino. La storia di un bandito impegnato nella sua ultima fuga: uscire dal mito per diventare un uomo condannato a rimanere solo con i propri rimorsi.
Il fiore del male
Renato Vallanzasca, Carlo Bonini
Libro: Libro in brossura
editore: Marco Tropea Editore
anno edizione: 2011
pagine: 277
Dell'inquieta e brumosa Milano degli anni Settanta Renato Vallanzasca, "professione bandito", rimane icona indiscussa e violenta. Di lui tanto si è detto e si è scritto, i contorni della cronaca sono presto sfumati nella leggenda, ed è proprio questo che ha spinto l'ex boss della Comasina a guardarsi allo specchio per raccontare una volta per tutte, insieme a Carlo Bonini, la sua storia, quella vera. "Per pudore" nei confronti delle proprie vittime, non ha mai chiesto perdono. Nel rispetto del suo personale codice d'onore, ha sempre rifiutato i panni del collaboratore di giustizia. Con lo stesso rigore e la stessa lucidità, Vallanzasca ripercorre il proprio passato senza compiacimenti, ipocrisie o sospetti ravvedimenti: la sua è una storia di sangue, ricca di sorprese, stravaganze e inediti retroscena. Una storia che ha inizio con un'infanzia ribelle e una precoce vocazione al crimine, per proseguire in un vortice tumultuoso di "colpi grossi", feroci sparatorie, bracci di ferro con la legge, clamorose evasioni, sempre all'insegna di quel connubio fra malavita e edonismo che ha riempito le pagine dei rotocalchi italiani del tempo. Intorno alla vita del "bel René" è stato costruito un mito. Oggi, di quel mito, Renato Vallanzasca non vede l'ora di liberarsi.
Il fiore del male. Bandito a Milano
Renato Vallanzasca, Carlo Bonini
Libro: Libro in brossura
editore: Marco Tropea Editore
anno edizione: 2009
pagine: 277
A cinquantanove anni, trentotto dei quali trascorsi in cella, Renato Vallanzasca rimane nei ricordi di questo paese, nell'immaginario delle vecchie e delle nuove generazioni, il volto del bandito, l'emblema di una vita criminale "al massimo", l'icona violenta di una città e di un'epoca: l'inquieta e brumosa Milano degli anni Settanta. Di lui tanto si è detto e si è scritto, i contorni della cronaca sono presto sfumati nella leggenda, ed è proprio questo uno dei motivi che hanno portato l'uomo a guardarsi allo specchio, a frugare nel secchio della memoria, a incontrare Carlo Bonini per raccontare una volta per tutte la propria versione dei fatti, "la vera storia di Renato Vallanzasca". L'ex boss della Comasina ha rapinato, ha ucciso. "Per pudore" nei confronti delle sue vittime, spiega, non ha mai chiesto perdono. "Per lealtà con se stesso" e con il suo personale codice d'onore, ha sempre rifiutato di vestire i panni del collaboratore di giustizia. E con lo stesso rigore e la stessa lucidità ricostruisce il suo passato, senza cadere in compiacimenti, facili ipocrisie o repentine e sospette conversioni. È una storia di sangue, quella di Renato Vallanzasca, una storia non priva di sorprese, stravaganze e inediti retroscena, una storia che affonda le sue radici in un'infanzia ribelle, in quella che appare come una precoce vocazione al crimine.