Libri di Rinaldo Capomolla
Lo Stadio Flaminio di Pier Luigi Nervi e Antonio Nervi
Rosalia Vittorini, Rinaldo Capomolla
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2024
pagine: 192
Una ricerca, basata su indagini di archivio e sull'analisi diretta di opere significative, che approfondisce aspetti relativi al rapporto tra progetto e costruzione, questioni di conservazione e di restauro.
Moretti e l'EUR. Gli uffici della Esso Standard Italiana e della Società Generale Immobiliare
Rinaldo Capomolla
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 112
Gli edifici simmetrici della Esso Standard Italiana e della Società Generale Immobiliare, progettati da Luigi Moretti e da Vittorio Ballio Morpurgo per conto dell'Immobiliare, sono i primi edifici dell'EUR che si incontrano provenendo da Roma. La critica li ha accolti con giudizi controversi: Tafuri ne coglieva la "sofisticata astrazione"; Zevi li giudicava "oggetti rinascimentali, semitrasparenti e ben lustri, posati lì senza ragione, inabili a radicarsi"; Portoghesi li includeva tra le opere in cui Moretti aveva "maturato una personale rielaborazione della tematica razionalista" basata "sul ricorso a elementi compositivi (forme volumetriche elementari, piani liberi, grandi fessure verticali, spregiudicati tagli volumetrici) dotati di immediata forza icastica"; Bonelli ne evidenziava lo "schematico semplicismo" e la "povera grafia metallica"; Conforti li considerava "un risultato del tutto originale" e tra i pochissimi "edifici, progettati e costruiti appositamente per uffici, che suscitino un interesse non aneddotico". Moretti li annoverava tra le sue opere più significative, tra quelle che meglio esprimevano il suo personalissimo e sofisticato modo di "operare in arte". Finora non erano stati compiuti studi circostanziati sulle fasi del progetto e della costruzione dei due edifici. Questo libro, scritto dopo una ricerca sistematica condotta sulle fonti di archivio, prova a colmare questa lacuna.
Case del Balilla. Architettura e fascismo
Rinaldo Capomolla, Marco Mulazzani, Rosalia Vittorini
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2008
pagine: 263
Nell'ambito della tendenza alla defascistizzazione retroattiva del fascismo, anche il problema del rapporto tra fascismo e architettura ha trovato soluzioni che o hanno negato l'esistenza di una reale connessione ideologica o hanno postulato la discriminazione fra architetti "buoni", cioè moderni, razionalisti, funzionalisti e, pertanto, antifascisti, e architetti "cattivi", cioè tradizionalisti, retorici, pomposi e, pertanto, fascisti. La "buona architettura" del periodo fascista sarebbe stata ideologicamente neutra e il coinvolgimento di molti architetti "buoni" nelle opere del regime sarebbe stato frutto di ingenuità o di un adattamento convenzionale, senza convinzione, ai rituali del regime. Negata l'esistenza di un'architettura fascista, la defascistizzazione retroattiva ha escluso che vi siano stati architetti "buoni" che operarono per dar corpo a una architettura fascista, convinti della funzione sociale dell'architettura come espressione funzionale e simbolica di una collettività creatrice di una nuova civiltà, quale il fascismo, secondo loro, stava creando in Italia attraverso l'esperimento totalitario, al quale aderirono con lucida consapevolezza e attiva partecipazione. I saggi in questo volume oppongono un solido argine alla defascistizzazione retroattiva del fascismo, e per questo il loro interesse storiografico va oltre il campo di indagine dei loro autori.