Libri di Roberta Paganelli
Maria Farneti nel cielo di Puccini e Mascagni
Roberta Paganelli
Libro: Libro in brossura
editore: Grafikamente
anno edizione: 2015
pagine: 240
A 60 anni dalla scomparsa, Maria Farneti (1877-1955) affiora in tutta la sua grandezza dalle pagine di questo volume che offre ai lettori una inedita cronologia della ventennale carriera del soprano forlivese.
Juanita Caracciolo
Roberta Paganelli
Libro: Libro rilegato
editore: Zecchini
anno edizione: 2008
pagine: 198
Juanita Caracciolo, nonostante sia stata definita da Rodolfo Celletti «probabilmente il soprano più rigorosamente e squisitamente lirico della sua epoca per voce, aspetto, gusto, interpretazione, scena, repertorio», è stata ingiustamente dimenticata. L'autrice privilegiando la documentazione inedita e rara, si è pertanto proposta di rinverdire il suo ricordo ricostruendo l'intensa e brillante carriera e le tappe fondamentali della sua vita, breve e fulgida come quella di una stella. E stella del melodramma fu invero Juanita Caracciolo, quando, chiamata alla Scala dal grande Toscanini, raggiunse il momento culminante della carriera esibendosi con splendido successo nella Manon Lescaut, nel Mefistofele, in Luisa e ne I Maestri Cantori di Norimberga. Solo la morte, a soli trentacinque anni, interruppe la sua rapida ascesa, ma non riuscì a cancellare la scia luminosa dei suoi trionfi. Fu infatti partner di straordinari cantanti, quali Beniamino Gigli, Pertile, Pinza, tanto per citare soltanto i più noti, e rivestì notevole importanza nel panorama culturale del tempo anche per i contatti tenuti con Mascagni, Puccini, Massenet, Toscanini. Come suggerisce Rodolfo Celletti, fu «una cantante tutta grazia, gentilezza, eleganza, perché la sua voce aveva una delicatezza intima, una melodiosità ovattata e carezzevole», che non cadde però in languidi sentimentalismi.
Ines Lidelba. La contessa soubrette
Roberta Paganelli
Libro
editore: Risguardi
anno edizione: 2011
pagine: 144
"Un velo di silenzio era calato inspiegabilmente sulla raffinata soubrette forlivese Ines Lidelba (1893-1961). Perché lasciarla ancora nell'ombra, dimentichi dei suoi splendidi successi, della sua meritata popolarità conseguita in Italia e all'estero? Dalla ricerca è emersa infatti la Diva di classe, signorile, affascinante che si distingueva nettamente dalle altre soubrette del tempo per la grazia, l'aspetto aristocratico e la ricercata eleganza, non disgiunte tuttavia dalla verve scenica, dal brio indiavolato, dalla facile comunicativa col pubblico. Fu un'intensa e splendida carriera, ricca di soddisfazioni e di applausi, cui fece seguito il precoce abbandono delle scene quando l'artista era ancora in forma smagliante. Imboccò allora malinconicamente il viale del tramonto, che le risultò difficile da percorrere, perché, com'era avvenuto anche a qualche altra famosa diva, non riusciva a vivere lontana dal teatro, che "era stato tutta la sua vita". Correda il libro un ricco catalogo discografico che offre un'idea abbastanza precisa della voce della Lidelba. Numerose e rare immagini ci riportano a quell'epoca lontana offrendoci uno straordinario ritratto di storia e di costume."