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Libri di Rosa Anna Ruggiero

Proscioglimento e ne bis in idem nel doppio binario sanzionatorio

Rosa Anna Ruggiero

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2023

pagine: 256

Il ne bis in idem è tornato oramai da anni al centro del dibattito scientifico per il rinnovato interesse che ha suscitato la sua estensione – per via giurisprudenziale – agli illeciti amministrativi punitivi, nell’ambito dei sistemi caratterizzati dal doppio binario sanzionatorio, effetto del noto ampliamento della nozione di matière pénale. Tuttavia vi è una prospettiva del ne bis in idem applicato ai doppi binari rimasta finora inesplorata in dottrina, dal momento che il riconoscimento del divieto di un nuovo procedimento per il medesimo fatto, quando un altro formalmente o sostanzialmente penale si sia irrevocabilmente concluso, è stato approfondito presupponendo che il primo fosse stato definito con un provvedimento di condanna. Cosa accade, invece, a fronte di un proscioglimento? Scopo della ricerca è verificare prima di tutto se ed eventualmente come impatti un proscioglimento rispetto ad un nuovo accertamento sanzionatorio. Se, cioè, possa precluderlo e se l’applicazione della garanzia possa dipendere dal tipo di provvedimento liberatorio o dalla ragione che vi è sottesa o dall’autorità (penale o amministrativa) che lo abbia pronunciato. Considerato che la giurisprudenza europea ha valorizzato, nella costruzione del principio, il criterio della proporzionalità, tale criterio sembra dover trovare la sua declinazione per il ne bis in idem dei doppi binari – come pare suggerire la Corte di giustizia – anche a fronte di un proscioglimento.
36,00 34,20

Scelte discrezionali del pubblico ministero e ruolo dei modelli organizzativi nell'azione contro gli enti

Scelte discrezionali del pubblico ministero e ruolo dei modelli organizzativi nell'azione contro gli enti

Rosa Anna Ruggiero

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2018

pagine: XIV-218

La monografia “Scelte discrezionali del pubblico ministero e ruolo dei modelli organizzativi nell’esercizio dell’azione contro gli enti” affronta con taglio originale la materia della responsabilità da reato delle imprese, evidenziando i profili di discrezionalità che connotano l’agire del pubblico ministero e che fanno affiorare significativi punti di contatto tra il nostro sistema e quello statunitense di corporate criminal liability. Le ragioni di opportunità, che non di rado ispirano anche in Italia le decisioni dell’organo dell’accusa, emergono non solo con riferimento all’alternativa tra contestazione dell’illecito e archiviazione, ma anche prima che essa si ponga, sin dal momento in cui bisogna valutare se iniziare le indagini. Nonostante il legislatore abbia puntato molto sul d.lgs. n. 231 del 2001 e continui a scommetterci, come dimostrano per esempio l’ampliamento del catalogo dei reati presupposto e l’estensione dello strumento del whistleblowing anche al settore privato proprio attraverso la novellazione del decreto, la sua applicazione è inferiore alle aspettative. Allo stesso tempo, però, quando il d.lgs. n. 231 del 2001 trova impiego mostra soprattutto il suo volto punitivo, benché l’aspetto più qualificante della normativa sia rappresentato dalla valorizzazione dei modelli organizzativi e delle condotte riparatorie in un’ottica premiale finalizzata a promuovere la cultura della legalità dell’impresa. Pertanto, è quanto mai urgente una riforma con cui introdurre nuove occasioni di ravvedimento postumo dell’ente e riconoscere, in questi casi, una contropartita più allettante, quale potrebbe essere l’estinzione dell’illecito amministrativo da reato.
29,00

L'attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia nella chiamata in correità

L'attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia nella chiamata in correità

Rosa Anna Ruggiero

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2012

pagine: XI-333

La controversa figura dei collaboratori di giustizia, importante strumento di accertamento dei reati di criminalità organizzata, torna a fasi alterne alla ribalta per l'eco di talune rivelazioni che sovente aprono scenari investigativi del tutto nuovi. È noto che, proprio per le potenzialità dei racconti che promanano da coloro che hanno fatto parte delle associazioni criminali, il legislatore ha progressivamente incentivato la collaborazione processuale. Se da una parte, però, è possibile cogliere la tendenza a sollecitare la scelta di collaborare con la promessa di un premio, dall'altra è pure evidente la diffidenza per i racconti resi da chi abbia un tornaconto personale. Con l'introduzione del vigente codice di rito si era ritenuto che i rischi di inaffidabilità delle dichiarazioni del coimputato potessero essere controllati grazie alla regola posta dall'art. 192 commi 3 e 4, in base alla quale tali dichiarazioni possono essere valutate solo in presenza di adeguati elementi di riscontro. Col tempo, però, è maturata la consapevolezza dell'insufficienza di questo meccanismo quando la chiamata in correità provenga da un collaboratore di giustizia, e della conseguente necessità di dotarsi di mezzi di controllo ulteriori, che permettano di selezionare dichiarazioni attendibili per tutto l'arco del procedimento, non solo al momento della valutazione in giudizio del materiale probatorio raccolto. Lo studio analizza questi strumenti normativi di promozione dell'attendibilità.
39,00

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