Libri di S. Trzan
Capisci, vero?
Andrej Blatnik
Libro: Copertina morbida
editore: Atmosphere Libri
anno edizione: 2016
pagine: 67
Questa collezione di taglienti, di tanto in tanto assurde, crudeli e toccanti miniature affronta la difficoltà fondamentale che abbiamo nel rendere partecipi le persone che amiamo a capire cosa vogliamo e quali siano le nostre necessità. Dimostrando che il linguaggio e l'intimità sono le più grandi barriere tra gli esseri umani, Andrej Blatnik ci offre una visita guidata delle incomprensioni e dei vicoli ciechi che ognuno di noi riesce a fare quotidianamente, sempre più chiusi nel comprendere i problemi delle nostre famiglie, amici, amanti o colleghi che, a volte, ci sembrano dei perfetti sconosciuti o, addirittura, senza comprendere i nostri. Questi brevi racconti da due a venti frasi al massimo sembrano parabole o fiabe, in parte schizzi per romanzi che non saranno mai scritti. "Capisci, vero?" è una commedia perfetta di errori, gli errori di una specie di chiacchieroni che non hanno mai imparato ad ascoltare.
Predator
Vladimir Arsenijevic
Libro: Libro in brossura
editore: Nikita
anno edizione: 2012
pagine: 332
Nichil Mussa Baksi, detto "Predator", viene imprigionato e torturato ancora bambino poiché figlio di un dissidente politico curdo. È l'unico sopravvissuto alla strage di Halabja, e diventa guerrigliero peshmerga, poi rifugiato politico e infine signor-nessuno dagli inconfessabili segreti a Philadelphia. Oahu Jim, una stella tramontata della tv americana che dalla vita ha avuto tutto, ha un unico desiderio: quello di essere mangiato. Nichil Mussa Baksi sa come si prepara la carne umana. Da un campo profughi in Kurdistan agli Stati Uniti il trait d'union di un intricato mosaico di personaggi e storie è il contatto diretto o indiretto con "Predator". Un punk kosovaro, un junkie bosniaco, una poetessa serba, anarchici berlinesi. Tutti loro fanno parte della storia che sovverte le categorie di vittima e carnefice, totalmente realista, forse troppo per chi preferisce il buonsenso alla realtà. Vite di un mondo che impazzisce dopo aver affrontato l'assurdità del male.
Mi chiamavano il cane
Miha Mazzini
Libro: Libro in brossura
editore: Nikita
anno edizione: 2011
pagine: 395
Il Cane ascolta Bach, mangia nei fastfood e durante i suoi attacchi di violenza stritola tutto quello che trova. Il Cane è un essere mostruoso, asociale, peloso, con denti come zanne di maiale. È anche un uomo solo, che odia e considera gli esseri umani come dei semplici accidenti del caso. Gli affidano Hana, scomoda testimone di una rapina, perché il Cane è una guardia del corpo (e un killer). Ma Hana lo spiazza e le cose prendono una direzione imprevista. Il Cane e Hana, due solitudini urbane, due persone così diverse e costrette a una convivenza narrata minuto per minuto. Hana con le sue chiacchiere, le sue tisane e un profondo sentimento verso il mondo. Il Cane con il suo silenzio e i suoi impulsi di distruzione, incapace di amare perché mai nessuno l'ha amato.
Cambiami
Andrej Blatnik
Libro: Copertina morbida
editore: Atmosphere Libri
anno edizione: 2014
pagine: 208
"Cambiami" è una storia d'amore e l'esigenza di diventare un altro. Ambientato in un prossimo futuro, Cambiami, con le sembianze di un'analisi sociale, ci racconta di come Borut ha abbandonato la sua vita per costruirne una nuova, totalmente diversa. Lui è un pubblicitario ricco e affermato, e non ne può più. Non ne può più di vendere illusioni, di vivere in modo smisurato in un mondo dove il capitalismo ha portato la realtà alle estreme conseguenze, dove tra ricchi e poveri c'è un baratro incolmabile, ma soprattutto non ne può più di non riuscire ad avere l'unica cosa importante per lui: la sensazione di fare la cosa giusta. Fare la cosa giusta è mangiare la frutta vera, e non più la frutta di plastica, è avere di nuovo un rapporto profondo con la moglie e non portare avanti la commedia di una vita. Il rifiuto di Borut è il rifiuto di un mondo decaduto, di una realtà priva di umanità, di relazioni che hanno perso ogni senso. Il suo rifiuto è il suo cambiamento, è l'abbandono di una vita per provare a essere un uomo nuovo. È così che Borut inizia il suo vagabondaggio e incontra personaggi che hanno capito che cosa è fare la cosa giusta, come il barbone che gli aiuta a distruggere il Grande computer della Sintesi, la fabbrica del cibo sintetico. Per Borut ora tutto è cambiato, e la sua sfida è quella di cambiare il rapporto con sua moglie. Per poter un giorno ritrovarsi insieme. Un'altra volta.
La storia di Lutvija e del chiodo arroventato
Feri Lainscek
Libro: Copertina morbida
editore: Barbès
anno edizione: 2009
pagine: 200
L'odissea di una famiglia di zingari, la storia del nonno Jorga Mirga, imprigionato da Tito, quella del padre contrabbandiere Ujas Mirga, quella del narratore, Lutvija Belmoldo (così chiamato per la sua somiglianza, nonostante il nome sbagliato, con il protagonista di "À bout de souffle" di Godard), fondatore della città zingara di Shangkai Gav, e infine la tragica storia del figlio Dono Mirga, perduto nell'abisso della droga durante la guerra nella ex-Jugoslavia. Una storia indimenticabile che racconta un paese incredibile che non c'è più e insieme la follia di un popolo in fuga dalla maledizione evangelica del chiodo che fu usato per la croce, secondo la leggenda forgiato da un fabbro zingaro.
Morte di una primadonna slovena
Brina Svit
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2007
pagine: 197
All'apice della sua carriera artistica, la cantante lirica Lea Kralj concorre al titolo di "Slovena dell'anno", indetto da una rivista glamour: chiamato a pronunciarsi sulla sua candidatura è un giovane giornalista francese, omosessuale, che negli ultimi anni ha accompagnato la primadonna nelle sue tournee europee, fra teatri, anonime stanze d'albergo e luoghi d'infanzia. La vita di Lea - che si consuma in amori ambigui o volutamente ancillari e si accende nella sublime arte con cui la primadonna sa rappresentare, come nessun'altra, la morte sulla scena - sembra sempre sul punto di incrinarsi, e ci viene restituita dal narratore-accompagnatore attraverso dettagli minimi, in un resoconto frantumato ed ellittico, quasi a scandire un'omelia impossibile. Quel che grava su Lea - via via mutilandola, nonostante il suo talento - è l'ombra della madre, la signora Ingrid. all'apparenza innocua, in realtà emanazione di un archetipo: la madre divoratrice. Madre e figlia celebrano insieme un vero e proprio rituale, le cui tappe iniziatiche sono la distanza, la privazione e il silenzio, e nel quale una delle due è destinata a soccombere.