Libri di S. Zanardo
Donne, uomini. Il significare della differenza
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2010
pagine: XX-396
Il libro del cammino
Farid ad-din Attar
Libro: Libro rilegato
editore: Ariele
anno edizione: 2010
pagine: 248
La regola d'oro come etica universale
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2004
pagine: 632
La Regola d'oro ("Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te" o, in positivo, "Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te") merita oggi un'attenzione filosofica particolare, anche se si tratta di un'intuizione sapienziale, innanzi tutto, e non di un principio teorico, più o meno raffinato nella sua formulazione. L'intuizione sapienziale ha in questo caso il grande vantaggio di esprimersi genialmente intorno al rapporto giusto tra esseri umani. Non ad "un" rapporto giusto, ma proprio "al" rapporto giusto. Ciò significa che la Regola d'oro contiene virtualmente in sé tutte le forme di comando per altri, poiché essa dice della "qualità" della relazione tra noi indipendentemente dal gesto singolare che dovesse incarnarla.
Etica di frontiera. Nuove forme del bene e del male
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2008
pagine: 472
L'etica è una delle teorie più legate alla fluidità della vita umana, perché è mirata al governo dell'agire, che è sempre singolare; dunque determinato dalle coordinate dell'empiria (lo spazio e il tempo; cioè poi il molteplice e il divenire). Essa orienta in tal modo la vita. Ma, se deve seguire della vita le volute, deve pure, nel contempo, ritrarsene. Come ogni teoria. Una teoria, anzitutto e per lo più, risulta dalla comprensione dei fenomeni. L'etica deve coniugare il singolare con l'universale, cioè stare al singolare con uno sguardo universale, per rendere universale il singolare. L'etica, allora, non è una teoria come tutte le altre. Se comprende il singolare per orientarlo all'universale, deve stare in certo modo sempre alla frontiera, cioè deve sempre scrutare la realtà del nuovo che avanza, se vuol dargli la forma trascendentale dell'oggetto conveniente con il buon uso della libertà. La frontiera è una cifra simbolica piena di fascino, perché sembra alludere nel linguaggio comune alla possibilità di straordinarie avventure. Tace, però, quasi sempre intorno ai rischi che tutto questo porta con sé. Quando qualcosa viene a noi, non sempre è per noi. Anzi, non di rado è contro di noi, fino a minacciarci di morte. Per questo le frontiere sono state sempre, in realtà, vigilate. Essere alla frontiera è lo stesso che vigilare sulla frontiera. In faccia al nemico, perché il nemico non sorprenda. Essere alla frontiera è proteggere dal male e custodire il bene.