Libri di Sandro Addazi

"Su quella pelle dura, scura e lucida di sudore, i rivoli che scendevano lungo il viso e le spalle erano segni di una fatica amara e dolorosa. Riflettendo, capiva - doveva capirlo - che la situazione mondiale non era affatto piacevole. Quante sanguinose rivolte si susseguivano incessantemente nei quattro angoli del mondo? E le guerre? I tradimenti? Gli inganni? La volontà di distruggere le anime di Dio? Donne, bambini, padri, vecchi e ammalati morivano. Chi non moriva sotto la tetraggine di questi condottieri affamati di guerra? La buona stagione continuava a illuminare i radiosi giorni che, oltre a essere caldi, facevano sentire di sera la frescura saporosa dell'oceano Indiano: il grande mare leggendario, nei cui fondali i vecchi tribali credevano di trovarvi le tombe antichissime dei loro lontanissimi avi, caduti negli abissi misteriosi, per non tornare più nella loro terra nativa. Come negli anni precedenti, un altro tifone abbatté le zone fertili, distrusse le coltivazioni e cancellò dalla terra il sangue e il sudore dei contadini che avevano lavorato duramente. Sherry, infatti, se ne andò in una notte serena e stellata, carezzata dal lieve vento dell'oceano Indiano, accanto al quale si trovava l'ospedale. Dalle finestre spalancate entravano i sussurri incessanti del vento, che sembravano melodie misteriose orchestrate sotto un cielo costellato, riscaldato dal sobrio calore di una notte tropicale."

"Andate da Pietro", gli disse. "Pietro è in possibilità di colpirvi con le pietre". Ares se ne stizzì. Si scagliò contro Lucifero dicendogli: "Voi siete bugiardo, voi ingannate, voi siete quello che vedete la verità dell'amore di Dio sotto un diverso aspetto". "La donna era nata per l'uomo e l'uomo per lei. Entrambi dovevano essere una sola unità attraverso la quale si sarebbe visto il frutto della loro unione. Ovvero, il frutto dell'amore sublime che crea, mette in luce la virtuosa fecondità della vita umana". Ares Abadù, originario di Curdullì, un paesino fangoso appoggiato al crinale di una montagna, con i piedi affondati nel lago ridente e gorgogliante di acqua, vive la sua adolescenza nella consapevolezza di voler intraprendere il cammino di Gesù, nella fede, nella carità e nell'amore per gli esseri umani. Il suo incessante colloquio intimo con il Signore spesso lo conduce a livelli di esaltazione mista a ieraticità, e lo investe di quella santità tipica di chi dedica la propria vita al benessere degli altri. È durante la notte che il suo maggior tormento prende vita, il dover affrontare continuamente le insinuazioni dolorose di un demonio che lo vuole a sé, che vuole distoglierlo dai suoi santi propositi. Arrivare in Terrasanta è il suo massimo obiettivo. Ormai Curdullì è privo di attrattive; dopo la morte della mamma, Ares affronta una serie di peregrinazioni che lo condurranno, prima della meta agognata, in vari luoghi di interesse storico-politico e religioso. La figura di questo giovane mistico è notevole; Sandro Addazi ha saputo tratteggiare un personaggio veramente singolare, offrendo al lettore un'opportunità di riflessione nonché elementi storici di grande rilevanza.

Cento ragazzi profughi siriani Sunniti fuggono dalle fiamme e dalla violenza, trovando la pace e il benessere nel sultanato di Oman, per volere di un benefattore. Ma dietro l'angolo ci sono amare sorprese… Corporazione rovesciata (contro i sentieri del male), di Sandro Addazi è un testo che reca con sé una consapevolezza antica, quella dei Padri, quella dei profeti che hanno percorso la strada del deserto a piedi, sfidando il vento e le tempeste di sabbia che implacabili coprono le orme del passato. Ma quante orme lo hanno battuto e quanto sangue ha bagnato il suolo rovente! Ancora oggi è testimone muto e impassibile di scontri e crudeltà. Sandro Addazi ha saputo dipingere una realtà dura con una delicatezza unica. Nonostante tutto, la poesia caratterizza il testo, che sembra essere scritto su un pentagramma. Vive sono le emozioni e le speranze nel credere che comunque, nonostante tutto, i ragazzi potranno realizzare il loro futuro, lontani dai sentieri accidentati del Male. Ed è proprio questo che i personaggi del suo romanzo trasmettono. Sono animati da una forza incredibile, i dialoghi, dal linguaggio incisivo, sottolineano l'immediatezza della concretezza; il bene collettivo rappresenta il loro unico pensiero, le antiche tradizioni vivono in loro e lasciano il senso del rispetto per le piccole cose e per i grandi valori.

"Le strade di Sidro" è un romanzo breve che potremmo definire di formazione: il protagonista, per l'appunto Sidro, è un ragazzo di umili origini, carico di aspettative per la sua vita, che decide di darsi da fare e rimboccarsi le maniche, lasciando anche i suoi adorati genitori, alla ricerca di un futuro migliore. È la storia di molti giovani del secolo passato ma anche del nostro; una narrazione stilisticamente interessante che, attraverso episodi quasi metaforici, affronta i dubbi e le paure di un ragazzo che si affaccia alla vita, senza mai arrendersi, e credendo sempre in se stesso e nelle proprie capacità.