Libri di Simone Carrà
Il collegato lavoro 2024: profili operativi
Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 2025
pagine: 73
L'obiettivo dell'opera è di fornire una prima, ma meditata, lettura delle disposizioni introdotte dalla legge n. 203 del 2024 (c.d. Collegato Lavoro 2024). Per quanto la novella non si ponga quale riforma generalizzata del mercato del lavoro, essa interviene nondimeno su diversi profili nodali del rapporto di lavoro, i quali spaziano dal patto di prova alla somministrazione di lavoro e alle dimissioni. Oltre ad una puntuale ricognizione del dato normativo, le autrici e gli autori forniscono alcuni spunti interpretativi appannaggio degli operatori che verranno chiamati a dare applicazione alle disposizioni in commento.
Non solo lavoretti. Verso un nuovo statuto del lavoro
Simone Carrà
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2020
pagine: 160
L'economia delle piattaforme ha reso possibile un nuovo sistema di consegne a domicilio basato su lavoro precario e poche tutele. rider - i fattorini in bicicletta - rappresentano l'ultima frontiera della logistica nell'era dei mercati digitali: costretti a correre per ricevere una valutazione positiva dall'algoritmo che li controlla, sono pagati a consegna e tutti i loro movimenti sono tracciati in tempo reale. L'analisi di questo fenomeno esemplare è l'occasione per riflettere in maniera più ampia sui lavori di oggi e sui diritti dei lavoratori. Il problema lavorativo è generazionale ma non nuovo, mentre la quarta rivoluzione industriale ha tutt'al più accentuato gli effetti di un fenomeno già esistente e permesso di problematizzarlo. I giudici di tutto il mondo si sono dovuti confrontare con il fenomeno dei collaboratori delle piattaforme, conducendo Stati come la California, ma anche la Francia e l'Italia a introdurre delle leggi speciali per tutelarli. La soluzione, per mano legislativa, del problema dei rider rischia tuttavia di essere solo un palliativo, forse mediaticamente efficace ma dai risvolti concreti molto limitati: un nuovo statuto del Lavoro sembra necessario per reagire all'incapacità - o, forse, all'impossibilità - di riconoscere nel lavoro 4.0 i connotati della subordinazione e nella subordinazione "tradizionale" il paradigma lavorativo dei nostri giorni.

