Libri di Stefano Vaja
Nel paese dei cupa cupa. Suoni e immagini della tradizione lucana
Nicola Scaldaferri, Stefano Vaja
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2021
pagine: 280
Il paese del cupa cupa è l’espressione utilizzata da Diego Carpitella per indicare la Basilicata nei resoconti delle ricerche svolte negli anni ’50 con Ernesto De Martino e Franco Pinna. A cinquant’anni di distanza, una capillare ricerca sul campo ci offre la più aggiornata ed estesa ricostruzione della musica tradizionale della regione, affiancata da un’attenta riflessione teorica e metodologica. Gli autori si sono soffermati su pratiche musicali che rivestono un ruolo fondamentale nelle comunità locali, pur intrecciandosi con forti elementi di contaminazione. Grazie anche all’ampia documentazione fotografica e alla vasta antologia sonora del CD, nel volume si anima una rappresentazione in presa diretta di una realtà culturale vivacissima di cui si passano in rassegna repertori musicali, contesti e modalità d’esecuzione, musicisti e costruttori di strumenti, testimonianze storiche e iconografiche. La nuova edizione, a quindici anni dalla prima uscita del libro, si presenta arricchita da una sezione di video e una conversazione tra i due autori. Questi nuovi materiali, consultabili on line, integrano il quadro della ricerca, anche con aperture su sviluppi successivi
Officina Itis. Racconti, canzoni, poesie, biografie
Libro
editore: Libreria Ticinum Editore
anno edizione: 2018
pagine: 216
"Ogni libro è un’esperienza a sé, che racconta un mondo. Questa antologia di racconti e scritture varie, nate durante un laboratorio all’Itis di Parma, rispecchia bene questi ragazzi che vivono e studiano in una scuola tecnica, dove s’incontrano persone dalle storie molto diverse, a volte sorprendenti. Parlare di scrittura al di fuori del liceo non è mai facile. L’adesione è stata volontaria perché era un corso pomeridiano. Siamo andati a spiegare il progetto nelle classi, per raccontare cosa si sarebbe fatto. Abbiamo raccolto una ventina di adesioni di ragazzi dunque di età diverse, dalla prima alla quinta, e questo era già un elemento di novità rispetto ai laboratori che si svolgono in genere in una singola classe, dove ci si conosce già. Mettersi alla prova di fronte a compagni che non si conoscono, e di età differenti, ha creato all’inizio qualche freno e imbarazzo". Dall'introduzione di Guido Conti e Stefano Vaja.