Libri di Susanna Sandulli

Il danno erariale, originariamente confinato nell'area della patrimonialità, è oggi - grazie soprattutto al contributo della giurisprudenza - riconosciuto come fonte di responsabilità anche per le sue componenti di carattere non patrimoniale. Le linee dell'interpretazione a tal fine operata profilano tuttavia un disegno ancora per parte problematico o, quanto meno, non ancora del tutto compiuto, a fronte del quale l'interprete è chiamato a riflettere innanzitutto sui presupposti del risarcimento, tra i quali la stessa natura dell'interesse leso. Di seguito, nel tratteggiare le peculiarità assunte su questo terreno dalla principale figura di riferimento, costituita dal danno all'immagine della P.A., emerge altresì l'esigenza di riconsiderarne la conformazione, il perimetro funzionale e, con esso, finanche l'estensione.

Lo studio si incentra sul danno non patrimoniale subito dagli enti pubblici a causa del comportamento scorretto di un dipendente pubblico. L'analisi delle fattispecie concrete ha consentito di ricondurre tale ipotesi alla violazione dei diritti della personalità, che in virtù della natura del titolare richiedono una lettura in chiave funzionale. Le connaturate diversità che contraddistinguono gli enti pubblici, la natura pubblica del soggetto danneggiato e il ruolo preponderante della giurisprudenza permettono di costruire un'ipotesi di ricerca volta a determinare le caratteristiche di un pregiudizio la cui disciplina realizza un sottosistema di diritto, contraddistinto da speciali regole sostanziali e processuali e da una forte sovrapposizione fra pubblico e privato.