Libri di Svimez (cur.)
Rapporto Svimez 2019. L'economia e la società del Mezzogiorno
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2019
pagine: 636
Un ventennio di declino iniziato con gli anni novanta, sette anni di recessione senza soluzione di continuità, una modesta ripresa e, oggi, lo spettro di una nuova recessione, lasciano la politica economica nazionale di fronte a un nodo di fondo non sciolto. Quale ruolo ritagliarsi, nel sentiero stretto dei vincoli europei, per invertire il trend che vede l'economia e la società italiane subire le conseguenze più che cogliere le opportunità dei cambiamenti strutturali intervenuti con il nuovo secolo? Una risposta richiede anche e soprattutto un diverso approccio al dualismo italiano. In altre parole una svolta all'idea che si propone per l'Italia, non più divisiva ma unitaria, e su questa fondare le politiche che si vogliono attuare per la crescita. Vuol dire abbandonare la ricetta indigesta di politiche diverse per le due parti del Paese, fondata sul binomio assistenza per il Sud e sviluppo per il Nord, cercando una ricomposizione degli interessi tra le due macro-aree. Un nuovo patto Nord-Sud che si concentri su alcune priorità nazionali in grado di riattivare le risorse potenziali presenti soprattutto nel Mezzogiorno. Riattivare gli investimenti pubblici al Sud è il modo più produttivo, per l'economia e la società italiane, di valorizzare le interdipendenze tra le due aree del Paese. Vuol dire mettere il Mezzogiorno nelle condizioni di rafforzare il suo contributo alla crescita nazionale, nel breve periodo, contribuendo all'attivazione della domanda interna, a beneficio anche delle aree più forti. Se rivolti al rafforzamento delle infrastrutture e dei servizi sociali, inoltre, gli investimenti pubblici riescono a realizzare, al tempo stesso, finalità redistributive, facilitando l'accesso ai diritti di cittadinanza, caratterizzati dai divari territoriali discussi nelle diverse parti di questo Rapporto, e di sostegno allo sviluppo economico.
Rapporto Svimez 2018. L'economia e la società del Mezzogiorno
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 546
Il Rapporto SVIMEZ, a 44 anni dalla sua prima edizione coordinata dall'allora Presidente Pasquale Saraceno nel 1974, cambia il suo titolo introducendo un esplicito riferimento alla «società». Si tratta in realtà del riconoscimento di un'estensione dei campi di analisi dell'Associazione in atto ormai da molti anni, anche alla luce delle profonde trasformazioni intervenute nel tessuto economico e sociale italiano e meridionale a seguito della grave crisi economica del periodo 2008-2014. Le dinamiche demografiche coni rilevanti fenomeni migratori, la crescita delle diseguaglianze interne e il conseguente ampliamento delle aree di povertà, i divari nell'offerta di servizi, insieme alle trasformazioni del sistema formativo ed universitario, sono temi che hanno assunto nel corso degli anni una maggiore centralità nelle analisi della SVIMEZ, sia nello sforzo di quantificazione di tali fenomeni, sia nello studio delle profonde interrelazioni con la dinamica e le prospettive di sviluppo produttivo dell'area. Dopo una prima parte dedicata alla lettura delle principali variabili macroeconomiche negli ultimi anni e alle sue prospettive in una fase storica caratterizzata da una profonda incertezza sulle dinamiche internazionali e sul contesto europeo e nazionale, la seconda parte del rapporto è interamente dedicata al tema delle disuguaglianze e dei diritti di cittadinanza nelle diverse parti del Paese; la terza parte è infine dedicata ad un approfondimento delle politiche e dei settori che possono rimettere le potenzialità del Mezzogiorno al centro di un progetto per la crescita dell'intero Paese.
Rapporto Svimez 2014 sull'economia del Mezzogiorno
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2014
pagine: 838
Anche nel 2013 l'economia italiana ha avuto un andamento tra i peggiori in Europa. L'eredità che lasciano sei anni di recessione è un Paese ancor più diviso e diseguale, dove la crisi sta ridisegnando la geografia economica e sociale del Mezzogiorno. Con effetti non più solo congiunturali ma strutturali: cambia la struttura produttiva, con un peso dell'apparato industriale sempre minore, si manifesta un'evidente incapacità di generare reddito e posti di lavoro, ci si sta sempre più avvitando in una spirale perversa di calo della domanda e disoccupazione. Mentre si aggrava la crisi demografica del Sud, che perderà entro il prossimo cinquantennio più di un quinto della popolazione. Purtroppo, diversamente dal Centro-Nord, non si intravedono segnali di un'inversione di tendenza per il prossimo biennio. Il "Rapporto SVIMEZ sull'economia del Mezzogiorno" documenta quest'anno il persistere di una crisi che si sta sempre più radicalizzando, nella quale l'emergenza economica, contrassegnata da forti rischi di desertificazione industriale, si intreccia con un'emergenza civile e sociale. Per fronteggiare le due emergenze il Rapporto propone alcune direttrici di intervento nel campo delle politiche della formazione, politiche attive del lavoro, politiche di welfare, delle politiche infrastrutturali e di una politica industriale, da rilanciare su scala nazionale, affiancandola con una specifica politica volta a riprendere il processo di industrializzazione del Sud.
Rapporto Svimez 2015 sull'economia del Mezzogiorno
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 824
Net 2014 l'economia italiana ha stentato a ravviarsi su un sentiero di crescita, con un andamento ancora negativo del Mezzogiorno che ha affrontato, quindi, il settimo anno di recessione ininterrotta. Il "Rapporto SVIMEZ 2015 sull'economia del Mezzogiorno" documenta come la crisi restituisca un Paese ancor più diviso e diseguale. La flessione dell'attività produttiva è stata molto più profonda ed estesa nel Mezzogiorno, con effetti negativi che appaiono non più solo transitori ma strutturali. La forte riduzione degli investimenti ha diminuito la sua capacità industriale, che, non venendo rinnovata, ha perso ulteriormente in competitività. Il rischio è che il depauperamento di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie potrebbe impedire all'area di agganciare la possibile nuova crescita e trasformare la crisi ciclica in un sottosviluppo permanente. I cenni al 2015, tuttavia, in particolare sul mercato del lavoro, offrono lo spunto per una riflessione mirata a capire come consolidare i primi segnali positivi manifestatisi nei primi mesi dell'anno ma, soprattutto, con una forte discontinuità rispetto al passato, come costruire una vera e propria strategia nazionale di "sviluppo", all'altezza delle grandi sfide economiche e sociali che abbiamo di fronte.
La dinamica economica del mezzogiorno. Dal secondo dopoguerra alla conclusione dell'intervento straordinario
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2016
pagine: 545
Il volume si propone di offrire una ricostruzione e un'analisi delle dinamiche dell'economia del Mezzogiorno, dal secondo dopoguerra alla conclusione dell'"intervento straordinario", in rapporto al contesto economico italiano e internazionale e all'impatto delle politiche nazionali e regionali adottate, a partire dall'esperienza e dal ruolo per lo sviluppo svolto dalla Cassa per il Mezzogiorno, di cui si presentano preziose testimonianze. La ricerca affronta aspetti di particolare interesse, quali le trasformazioni economiche e sociali e il ruolo delle istituzioni e del capitale umano, e si sofferma sul passaggio dalla politica di preindustrializzazione a quella di industrializzazione e sulla questione dei flussi finanziari Nord-Sud. Ampio risalto è poi attribuito al ruolo svolto nel periodo considerato da settori specifici per lo sviluppo del Sud: industria, infrastrutture per viabilità e trasporti, agricoltura, energia, formazione. Completano il quadro un'analisi del sistema finanziario in connessione allo sviluppo del Mezzogiorno e una riflessione sugli effetti dell'illegalità sulle politiche di sviluppo.
Rapporto Svimez 2004 sull'economia del Mezzogiorno
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2004
pagine: 671
Il 1° maggio 2004, data di avvio dell'Unione europea allargata a 25 paesi, per le implicazioni che da ciò ne derivano in termini economici e politici, richiede una nuova visione della politica meridionalista italiana ed europea. La conclusione del processo di allargamento introduce, infatti, nuove opportunità e nuovi rischi, sulla base dei quali è necessario vengano ridefinite anche le linee guida della politica a favore del Mezzogiorno nei prossimi anni.