Libri di Thomas Geve
Il ragazzo che disegnò Auschwitz. Una storia vera di speranza e sopravvivenza
Thomas Geve
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 312
Thomas Geve è poco piú di un bambino quando viene deportato ad Auschwitz, separato dalla madre e precipitato nell’orrore. Alla liberazione, nell’aprile del 1945, raccoglie le poche forze residue per fissare su carta quel che ha vissuto. Trasformando il retro dei formulari delle SS in disegni di struggente esattezza, seguiti, poco dopo, da una memoria scritta non meno vivida, Thomas risponde al male assoluto con le uniche armi di cui dispone un ragazzino: la curiosità, la speranza e qualche matita colorata. A distanza di oltre 75 anni, quel racconto per immagini si fonde per la prima volta all’originario racconto in parole. Con "Il ragazzo che disegnò Auschwitz" Thomas Geve, ora novantaduenne, ci offre così una testimonianza vivida, unica e preziosa. «Nei disegni di Thomas Geve l’enormità dello sterminio è, per così dire, miniaturizzata. Piccolo e grande, nella tradizione ebraica, spesso si toccano. Geve affida così la sua testimonianza a piccolissime scene simboliche, per fissare nella memoria i ricordi e per cercare una risposta alla più normale delle domande che un bambino possa formulare: perché?» (Alberto Cavaglion)
Qui non ci sono bambini. Un'infanzia ad Auschwitz
Thomas Geve
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 180
A tredici anni il desiderio di esplorare e conoscere il mondo ti fa spalancare gli occhi, stupiti e avidi, sulla realtà che ti circonda: ma cosa succede quando il tuo unico, insuperabile orizzonte è quello dell'Olocausto, dell'umiliazione quotidiana e sistematica? Come si diventa uomini quando nulla intorno a te è degno di un uomo? "Sono nato nel 1929 e nel 1933 i nazisti prendono il potere: l'unico mio ricordo è la persecuzione". Thomas Geve ha tredici anni quando, nel 1943, viene deportato ad Auschwitz. Poiché ha l'aria di essere più grande della sua età, Thomas viene assegnato ai lavori forzati: nella logica folle e rovesciata del campo è una fortuna perché "i bambini al di sotto dei quindici anni vengono mandati direttamente alle camere a gas". Nonostante le quotidiane violenze, un lavoro che è solo tortura, la scientifica e continua offesa alla dignità umana, Thomas sopravvive: l'11 aprile 1945 le truppe alleate irrompono nel campo e liberano i prigionieri. Allora, per conservare la memoria dell'inferno e raccontare ai genitori ciò che ha visto, sceglie di fare quello che ogni bambino ha sempre fatto: inizia a disegnare. Si procura delle matite colorate, un bene prezioso e inarrivabile durante i giorni della prigionia, e trasforma il retro dei moduli e dei formulari delle SS nei 79 disegni che compongono questa raccolta. Un documento che tenta di sfidare l'abisso con lo sguardo, e le matite, di un bambino.