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Libri di Tina Vallès

La prima ostrica

Tina Vallès

Libro: Libro rilegato

editore: Pane e Sale

anno edizione: 2025

pagine: 40

La prima ostrica del mare è molto timida, vive chiusa nel suo guscio per paura del mondo esterno. Un giorno, un granello di sabbia finisce all’interno della conchiglia, costringendo l’ostrica ad aprirsi un po’ e a conoscere il mondo esterno. Giorno dopo giorno, l’ostrica e il granello imparano a convivere ed essere amici, fino a quando il granello non diventa una splendida perla. Età di lettura: da 4 anni.
14,00 13,30

Il signor Palomar a Barcellona

Tina Vallès

Libro: Libro in brossura

editore: Solferino

anno edizione: 2022

pagine: 208

Un mattino d’agosto del 2019, il signor Palomar atterra a Barcellona. Non è una vacanza; è un trasferimento: ha bisogno di un posto nuovo per tornare a essere quello di sempre. Mentre tutti si preparano per scendere, comprese sua moglie e sua figlia, Palomar non si muove. Non ha ancora messo piede sul suolo barcellonese. Con quale dovrà farlo per primo? Sarà meglio il destro o il sinistro per cominciare il viaggio? Dovrà farlo pianificando la mossa successiva oppure lasciandosi trascinare dal caso? Qual è il metodo giusto? Perché andare, osservare e capire è il suo lavoro, fino alle cose più minuscole. Non sa da dove vengono, né dove vanno, ma a lui interessa l’istante in cui raggiungono il suo sguardo, quell’istante in cui, prima che scappino, si possono descrivere e misurare. Come le onde. Ora è una città nuova ad aprirsi davanti agli occhi di Palomar: il cimitero di Montjuïc, Plaça dels Àngels, Eixample, il ponte di Vallcarca, Santa Maria del Mar, l’Arc de Triomf, lo zoo in cui aveva vissuto un «gigante bianco e triste che si chiamava Floquet de Neu», l’ultimo gorilla albino protagonista delle storie che raccontava a sua figlia. E conoscere una città vuol dire conoscerla «da cima a fondo», cioè, letteralmente, «dal cielo al sottosuolo»: le stelle sono importanti come le formiche, e importante è tutto quello che c’è fra loro. D’altronde, Palomar si chiama pur sempre come un famoso osservatorio astronomico. È da lì che nasce il suo lavoro, e quel lavoro Palomar cerca di farlo anche dopo il 13 marzo 2020, il «giorno prima di tutto», il giorno in cui è costretto a chiudersi dentro la sua testa, mentre tutti si chiudono in casa. Ma uscire per fare commissioni durante il lockdown non è passeggiare, e senza andare per strada come si fa a descrivere una città? Poi però ci sono un sacco di cose che si possono osservare, quando non c’è niente da vedere. "Il signor Palomar a Barcellona" è e non è quello di Italo Calvino. Seguiamo i suoi passi per 12 mesi, 52 settimane di esplorazioni e meraviglia, di misurazioni e incantesimi: la scrittura di Tina Vallès trova un magico punto di equilibrio tra esattezza e poesia, restituendoci un ritratto di un uomo e di una città invisibili.
17,00 16,15

La memoria dell'albero

Tina Vallès

Libro: Libro rilegato

editore: Solferino

anno edizione: 2018

pagine: 228

Joan e Jan, nonno e nipote, sono legati da un filo indissolubile. Per questo Jan fa salti di gioia quando viene a sapere che i nonni lasceranno Vilaverd per trasferirsi a Barcellona, a casa sua. Ma, con i sensi acuti tipici dell'infanzia, non tarda a capire che qualcosa non va. Il nonno non è più lo stesso. Mentre i suoi genitori fanno il possibile perché la quotidianità scorra come sempre, Jan coglie il cambiamento nei gesti mancati, nelle parole non dette o sussurrate dietro una porta chiusa, nel cucù che Joan, orologiaio, non sa più riparare. Persino quella lettera che è sempre esistita, la o che separa i nomi di Jan e Joan, gli appare una ferita aperta, minacciosa, un foro che inghiotte il volto del nonno, portandolo ogni giorno un palmo più lontano da lui: «Prima se ne andrà la memoria, poi io». Nel commovente sforzo di non lasciarlo andare, Jan si tiene stretto alle storie del nonno, per costruire e conservare i ricordi che vivono nel cuore, non nella testa, e che per questo non possono svanire. Vi si aggrappa con la tenacia dei bambini, come Joan aveva fatto con il suo salice piangente ferito da un fulmine, che a undici anni lo aveva guarito accarezzandolo con una mano di foglie, poco prima di essere abbattuto.
17,00 16,15

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