Libri di V. Habib Jorno
Il bicchiere mezzo pieno. Il racconto di un sopravvissuto alla Shoah
Michael Urich
Libro
editore: Yume
anno edizione: 2015
pagine: 192
Questa è la vera storia di un sopravvissuto alla Shoah, Michael Urich, nato nel 1934 a Ternopol, in Polonia, figlio unico di una famiglia abbiente che, dopo la sua nascita, si trasferì a Varsavia. Nel 1940 tutti gli ebrei della città vennero rinchiusi nel ghetto e nel 1942 le cose precipitarono, la madre scomparve dopo essere uscita di casa per andare al lavoro e il padre dovette fuggire, ma prima di farlo, affidò Michael a una donna polacca, Helena Stachowicz. Nel 1944, a seguito della rivolta di Varsavia, i nazisti procedettero alla deportazione a Buchenwald della cittadinanza polacca. Tra questi la famiglia Stachowicz e così Michael fu trascinato attraverso l'orrore dei campi di concentramento, del carbone, dei vagoni dei treni che attraversavano l'Europa con i loro carichi umani e dei forni crematori... Un'esperienza che merita di essere narrata e conosciuta, in particolare oggi, perché la scomparsa di tante persone non deve essere dimenticata con il passare degli anni, anche se questi creano una patina sulla storia che i più giovani sentono lontana ma che incombe tra le pieghe del presente.
Dalle ceneri alla storia. Riannodando con passo biblico il filo della memoria: il racconto dell'olocausto nei ricordi di un protagonista
Israel Meir Lau
Libro: Copertina rigida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 431
Se avessero raccontato a Lulek, quando aveva otto anni, che un giorno si sarebbe seduto alla tavola della Regina d'Inghilterra, che avrebbe conversato con il Papa farcendo il discorso con parole in yiddish, che avrebbe ascoltato insieme al Cancelliere tedesco, proprio lui, "Credo con fede alla venuta del Messia" eseguita dai hassid di Gur, avrebbe stentato a crederlo. Ma forse no. Perché Lulek, il bambino più piccolo sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald, era abituato ai miracoli, a una catena di miracoli: la madre che lo aveva spinto nelle braccia del fratello un attimo prima di essere deportata, quel fratello che gli avrebbe fatto da madre e anche da padre e a cui deve la sopravvivenza, di lager in lager, di treno in treno, guardando in faccia la morte. Suo fratello Naftali - Tulek - è sopravvissuto insieme a lui. Insieme hanno rispettato le volontà del padre, sono immigrati in Israele dove Lulek - Srulek - Israel ha raccolto il testimone di una millenaria dinastia di rabbini, diventando Rabbino Capo d'Israele. Nell'introduzione l'autore scrive: "Il mio racconto nasce dai ricordi personali che ho dell'Olocausto, della mia fuga, delle torture inflitte al corpo e all'anima e di come sia cresciuto senza i genitori e una casa. Questo libro racconta anche i miei incontri con persone molto speciali, ebrei e non ebrei, che hanno contribuito al miracolo della salvezza di un intero popolo e mio personale..." Prefazioni di Riccardo Di Segni, Shimon Peres e Elie Wiesel.