Libri di Valentina Baronti
La fabbrica dei sogni
Valentina Baronti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Alegre
anno edizione: 2024
pagine: 144
La voce narrante è quella di una donna nata in una famiglia contadina e operaia. Il luogo è una fabbrica abbandonata dal padrone, che gli operai si ostinano a non abbandonare: la Gkn di Campi Bisenzio. Quando Agata incontra questa lotta, dopo il licenziamento di 500 operai e la chiusura dello stabilimento, succede un miracolo: la vita e la scrittura, l'amore e le storie insorgono. E un percorso di generazioni legate da memorie di fame e olivi, di semiassi e dignità, si stende sulla pagina. Da "una stanza tutta per sé" a "una fabbrica tutta per noi". Le vite si trasformano tra mobilitazioni, assemblee, convergenza con altri movimenti, azionariato popolare, progetti di riconversione ecologica, intelligenza e cultura collettiva. Come raccontare una storia operaia, se non hai ereditato il privilegio di crescere in una casa piena di libri? Può la scrittura essere un destino, in chi ha assaggiato nella minestra dei nonni il peso dell'analfabetismo, il timore e la riverenza verso i libri e la cultura alta? Se gli scrittori borghesi hanno colto della fabbrica la serialità della produzione e il tempo morto dell'alienazione, la scrittrice con una famiglia operaia alle spalle trova, in un progetto di fabbrica socialmente integrata e reindustrializzata dal basso, la condizione stessa per raccontarsi, intrecciando questioni di genere e classe. Non la fabbrica che inquina, ma la fabbrica dei sogni che si fanno scrittura, speranza e desiderio.
L'arte di mangiar selvatico. L'uso delle erbe spontanee nella tradizione popolare
Andrea Papini, Valentina Baronti
Libro: Libro in brossura
editore: Sarnus
anno edizione: 2022
pagine: 216
Utilizzare le erbe in cucina è diventata ormai una moda: spinti dal consumismo, ci siamo allontanati da un passato dove le risorse vegetali erano parte integrante e imprescindibile dell’alimentazione. Ma in queste pagine non troverete piatti “new age” o consigli per aperitivi “foraging”, bensì corpose ricette tradizionali, nate per saziare fami ataviche e ristorare corpi esausti.Del resto, nella tradizione, per “erbi” ci si andava per necessità, più che per passione. E il loro utilizzo era soprattutto la risposta a un bisogno: quello di cibo a costo zero, capace di colmare stomaci vuoti e di curare disturbi che nessun medico si prendeva la briga di diagnosticare. Chissà se un giorno questa antica tradizione di raccoglitori, così affascinante, non possa tornarci nuovamente utile.