Libri di Vittoria Ottolenghi
La danza
Vittoria Ottolenghi
Libro: Libro in brossura
editore: Excelsior 1881
anno edizione: 2010
pagine: 264
Vittoria Ottolenghi è la numero uno dei critici italiani di danza, ma non solo: è la sola a non essere una "ballerina mancata". Alla danza infatti è arrivata per caso, inventando la prima Maratona di Danza al Festival di Spoleto di Giancarlo Menotti e riuscendo poi a portarla anche in televisione insieme a centinaia di spettacoli, festival, rassegne, e alla memorabile serie di trasmissioni 'C'è musica e musica', con Luciano Bario. Molte etoiles devono a lei la loro fortuna e l'hanno onorata della loro amicizia (Carla Fracci e Rudolf Nureyev su tutti) e la sua vita è così straordinaria che merita di essere raccontata. Così, oggi, fresca ottantaquattrenne, racconta la "sua" storia della danza in Italia a Rita Tripodi, dal 1979 giornalista della sezione cultura de l'Espresso, che da lei, al pari di tanti lettori e telespettatori, ha imparato ad amare l'arte più effimera e preziosa del mondo.
Mi è caduta la danza nel piatto
Vittoria Ottolenghi
Libro
editore: Croce Libreria
anno edizione: 2008
pagine: 128
L'enigma, l'estro, la grazia
Vittoria Ottolenghi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 82
C'è una danza che fa emergere tutto il nostro legame con la materia, con le passioni, con gli spiriti più turbolenti della grande madre Terra. È la danza dionisiaca. Con la sua lunga storia, quest'arte del corpo dà forma ai desideri più carnali. La sfida proposta da Vittoria Ottolenghi in questo libro è raccontare per immagini non esplicitamente "danzanti" la vocazione stessa della danza, arte performativa ed effimera in cui è l'interazione tra l'interprete, l'interpretato e lo spettatore a far scaturire la scintilla dell'arte: "Raccontare con le immagini - e non soltanto con le parole dette, cantate o scritte - è, insomma, una necessità primordiale. Soprattutto per comunicare eventi importanti tra popoli di lingua diversa e per trasmettere la propria storia e il senso della propria identità alle generazioni successive". Attraverso le sue parole ci immergiamo nell'enigma di un'energia che trasforma la furia passionale del movimento nella grazia della danza, che si delinea, sin dalle sue origini, come un prodotto nato "per accumulazione" e fortemente culturalizzato.
L'effimero in posa
Alessio Buccafusca, Gloria Chiappani Rodichevski, Vittoria Ottolenghi
Libro
editore: Fondazione Leonide Massine
anno edizione: 2008
pagine: 120
Perché ancora Giselle? Dialogo sul balletto perfetto
Vittoria Ottolenghi
Libro: Libro in brossura
editore: Compositori
anno edizione: 2007
pagine: 90
Dionisiache. Le danze dal Parnaso a Nijinsky
Vittoria Ottolenghi, Caterina Napoleone
Libro
editore: Editoriale Jouvence
anno edizione: 2007
pagine: 160
Dionisiache. Le danze dal Parnaso a Nijinsky
Vittoria Ottolenghi, Caterina Napoleone
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Jouvence
anno edizione: 2006
pagine: 153
Partendo da una rivisitazione storica del mito di Dioniso come trasmessoci dall'antichità classica, attraverso i dipinti, le statue e l'arte funeraria, l'influenza di Dioniso nei confronti della danza si addentra nel mondo contemporaneo attraverso l'esame delle più cospicue manifestazioni di danzatori e coreografi. "Per fortuna, il senso profondo del dio Dionysos - una sorta di biografia essenziale, tra le tante elencate nel saggio introduttivo di Caterina Napoleone - c'è già. È di Euripide, in un coro delle Baccanti: 'Dionysos è il dio dei piaceri; regna sulle feste, tra corone di fiori; anima le danze gioiose, fa nascere il riso e dissipa le nere malinconie; il suo nettare, colando sulla tavola degli dei, aumenta la loro felicità, e i mortali trovano nella sua coppa l'oblio dei mali'. Come non restarne preda, noi che viviamo per guardare - e chi può, per vivere - tutto quanto è bello e si muove, secondo il ritmo del cuore e di ogni altra cosa che batte e che risuona?". (Vittoria Ottolenghi).