Libri di Walimohammad Atai
L'Afghanistan alla ricerca della pace. Breve storia di un paese che non conosciamo
Walimohammad Atai
Libro: Libro in brossura
editore: Ass. Multimage
anno edizione: 2023
pagine: 240
"Il libro di Atai servirà a sanare quella che sembra una ferita ben occultata ma che continua a restare aperta, il suo libro sarà, oltreché un elemento di maggior conoscenza, anche uno stimolo per riflettere e per ringraziarlo del fatto che sia un afgano a farci (ri)aprire gli occhi su un Paese che sembra abbiamo già volentieri dimenticato." (Emanuele Giordana) "Come si vede, Walimohammad Atai è immerso in tutte le contraddizioni dell’Afghanistan contemporaneo, che in effetti è l’oggetto del suo libro, centrato sulle vicende del Paese dall’Ottocento ai giorni nostri. Ricopre quindi, felicemente ma anche drammaticamente, un duplice ruolo: quello del testimone, in quanto storico, e quello del protagonista, in quanto afghano che ha vissuto e vive gli eventi sulla propria pelle. Da questo particolare, e immaginiamo faticoso punto di vista, ci guida attraverso tre secoli di storia fitti di svolte e colpi di scena che altrimenti, sarebbero difficili da decifrare. E lo fa con il passo rapido e sicuro di chi, appunto, ha studiato e ha vissuto, ha sentito e ha visto, ha subito e ha reagito." (dall'introduzione di Fulvio Scaglione). Prefazione di Giuliano Battiston.
Il martire mancato. Come sono uscito dal'’inferno del fanatismo
Walimohammad Atai
Libro: Libro in brossura
editore: Ass. Multimage
anno edizione: 2020
pagine: 230
“Questo libro è la descrizione più minuta, più inquietante, più approfondita, più precisa, di cosa è stata ed è tuttora la scuola internazionale del terrorismo fondamentalista. Ci racconta dove è nata, come è nata, perché è nata. Bisogna leggerla per capire dove siamo tutti e perché siamo arrivati a questo punto. Tutti è la parola giusta, perché dalle righe di Atai emerge che, in molti modi, “noi c’entriamo”, anche se non ne siamo consapevoli.” (Giulietto Chiesa). “Sebbene gli anni anagrafici dell’autore siano solo 23, la sua storia sembra ripercorrerne 40, tanti ne sono passati dall'invasione sovietica dell’Afghanistan. Sono quarant'anni di una guerra mai conclusa: di dolore, fatica e sfide continue per sopravvivere. Ma la sua esperienza è anche quella di una forza interiore, della ribellione e della speranza. Un viaggio non solo verso l’Europa ma dentro il conflitto altrettanto infinito tra autorità e libertà, tradizione e cambiamento, passato e futuro.” (Emanuele Giordana).
Ho rifiutato il paradiso per non uccidere
Walimohammad Atai
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Multimage
anno edizione: 2019
pagine: 132
L'obiettivo di questo libro è avvicinare il lettore alle storie quotidiane che ancora popolano l'Afghanistan, un paese dove la guerra e il terrorismo sembrano non finire mai. Dove si distruggono le scuole perché l'istruzione è il peggior nemico del fanatismo e del fondamentalismo. Coloro che cercano la verità o che hanno trovato la verità sono i peggiori nemici dei terroristi. Storie di lavaggio del cervello, di bambini kamikaze, ma anche di speranza, come quella dell'associazione Free Afghan Women Now a cui sono devoluti i guadagni di questo libro.
Ho rifiutato il paradiso per non uccidere
Walimohammad Atai
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Multimage
anno edizione: 2019
pagine: 99
L'obiettivo di questo libro è avvicinare il lettore alle storie quotidiane che ancora popolano l'Afghanistan, un paese dove la guerra e il terrorismo sembrano non finire mai. Dove si distruggono le scuole perché l'istruzione è il peggior nemico del fanatismo e del fondamentalismo. Coloro che cercano la verità o che hanno trovato la verità sono i peggiori nemici dei terroristi. Storie di lavaggio del cervello, di bambini kamikaze, ma anche di speranza, come quella dell'associazione Free Afghan Women Now a cui sono devoluti i guadagni di questo libro.
Ho rifiutato il paradiso per non uccidere
Rosario Lubrano, Walimohammad Atai
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2018
pagine: 128
La maggior parte delle persone si crea un'opinione sui fatti e sulle cose un po' come può. Spesso ci si ferma ai luoghi comuni o al sentito dire. Abbiamo una visione d'insieme distorta e superficiale della maggior parte delle cose che non ci riguardano da vicino. Qui c'è un racconto, frammenti di storie e ricordi di chi ha vissuto in prima persona le vicissitudini dell'Afghanistan. Né conosce la bellezza, ma anche la sconcertante e crudele realtà del fanatismo che si traveste di religiosità, ma fa solo il gioco dei potenti del mondo. "Ho rifiutato il paradiso per non uccidere" è il titolo più appropriato per il racconto di questo ragazzo che non ha mai rinnegato i suoi ideali anche a costo dalla vita.