Libri di A. Oberdorfer
Kleist
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2016
pagine: 96
Di Kleist esistono a malapena un paio di ritratti, ma chi lo aveva conosciuto personalmente lo descriveva così: insignificante, chiuso, straordinariamente poco appariscente in tutta la sua persona, come nel volto. Se nella sua opera poetica fu limpido e luminoso, la sua vita fu al contrario eccessiva e contraddittoria sotto ogni aspetto: troppo sangue e troppo intelletto, troppa veemenza e troppa disciplina, troppa avidità e troppo senso etico. Fu tormentato dall'impotenza sessuale, da passioni sempre titaniche, da un'idea sempre irrealizzata di se stesso e da un'ambizione senza confini. Fino a quando, trentaquattrenne, si sparò una pallottola in testa. Questo nitido ritratto che ne fa Stefan Zweig fu pubblicato nel 1925 all'interno del volume "La lotta col demone" (Hölderlin, Kleist, Nietzsche).
Hölderlin
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2015
pagine: 128
"Nessun poeta tedesco ha creduto mai come Hölderlin nella poesia e nella sua divina origine". Così Stefan Zweig inizia a delineare la figura del grande poeta, la sua vita infelice e la sua arte inquieta e sublime. Per Zweig, la vita di Friedrich Hölderlin è contrassegnata dallo scontro con il demone, ovvero con le forze selvagge e primigenie dello Spirito, di fronte alle quali non si può, alla fine, che soccombere. Contrapposto così a Goethe, l'artista stratega che conquista il mondo dopo aver raggiunto il proprio equilibrio personale, Hölderlin è il poeta che brucia nella sua opera e che, partendo dal proprio tormento interiore, diventa universale e giunge a sfiorare l'assoluto. Un ritratto di grande intensità letteraria, tra ricostruzione biografica e riflessione poetica.
Prolegomeni ad ogni futura metafisica che si presenterà come scienza
Immanuel Kant
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2009
pagine: 145
Hölderlin
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2015
pagine: 176
Con quei suoi tratti delicati, gentili e miti, i biondi capelli e la pulizia accurata delle vesti, lo Hölderlin ritratto da Zweig è la figura in cui più violentemente contrasta l'oscurità del suo dèmone interiore, quell'irrequieto slancio poetico che, come una necessità, un ineluttabile destino, lo conduce via con sé, sempre più lontano dalla vita e dalla realtà, dalla loro dimensione umana. "La legge della vita [...] non tollera che si resti al di fuori dei suoi eterni giri: chi si rifiuta di tuffarsi in quel caldo flutto, muore di sete a riva; la vita di colui che non partecipa è destinata a rimanere eternamente fuori, in solitudine tragica", scrive Stefan Zweig che, con un'appassionata e poetica analisi, traccia la parabola della "caduta nell'infinito" di quest'eroe, grandiosamente tragico e triste. Ma la poesia sopravvive anche al disfacimento e alla dispersione della ragione, e Zweig pietosamente lo coglie, lui che fu profeta inquieto presso gli uomini delle idealità dell'umanesimo non meno di Hölderlin, e che ha fatto del biografismo e della follia gli ambiti di uno scandaglio profondo, sempre illuminando il valore dell'uomo in quanto tale.
Kleist
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2015
pagine: 119
Trascurato dalla società civile oltre che letteraria del suo tempo, a metà del XX secolo la penna poetica e appassionata di Heinrich von Kleist incrocia lo sguardo indagatore di Stefan Zweig, profondo conoscitore dell'animo umano. Quello che ne viene fuori è la biografia avvincente di un uomo sempre in fuga, sempre a un passo dal baratro, costretto dalla vita e dagli eventi a farsi combattente per sopravvivere a se stesso. Seguendo un proposito dopo l'altro, un dramma dopo l'altro, Zweig accompagna il lettore alla scoperta di quello che fu il più grande poeta tragico tedesco del suo tempo, di gran lunga il drammaturgo più importante nel movimento romantico in Germania del nord, che tuttavia i contemporanei - finanche la sua stessa famiglia - trovarono infine più semplice ignorare. La sua tragedia inquieta non potrà che compiersi nel magnifico finale, quando finalmente tutto tace, tutto è in armonia. A noi resta l'eredità: scorgere Zweig nel giovane Kleist? Prefazione di Antonio Gargano.
Nietzsche
Stefan Zweig
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2015
pagine: 135
"Mi si comprenderà dopo la prossima guerra europea", scrisse profeticamente Friedrich Nietzsche; ed ecco che la trilogia de "La lotta del demone" si chiude emblematicamente proprio col ritratto del grande nichilista anti-tedesco, o meglio - come forse egli stesso avrebbe preferito "oltre-tedesco". Zweig, con la sottile sensibilità psicologica e il doloroso travaglio personale che gli sono propri, mostra di aver compreso a fondo questo spirito che, dagli alti orizzonti dell'iperuranio, vaticinava la catastrofe della civiltà causata dall'"attrito dei cuori" e dall' "avvelenamento del sangue", generati dal "nazionalismo del bestiame cornuto". Come è noto, l'autore fece i conti con le conseguenze ultime di questo nazionalismo votato all'autodistruzione, così come con il senso di assenza di valori autentici. Del resto, proprio il loro recupero dalle macerie della catastrofe è missione primigenia delle autobiografie zweighiane. Già suggestivo e fecondo, il filtro interpretativo della demonìa consente qui a Zweig di intuire la rivoluzionaria asistematicità del pensiero di Nietzsche: "[...] del passato nulla conserva un valore e rimane non contraddetto". Così, senza mai alcun punto fermo, questo demoniaco giocatore d'azzardo non fa che lanciare continuamente una sfida a se stesso, a Zweig e a tutti noi: "Quanta verità può tollerare un uomo?"
Il demone di Nietzsche
Stefan Zweig
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 98
"Zweig entra nella vita di Nietzsche per scrivere la sua 'tragedia senza personaggi', per osservarlo nelle camere mobiliate e povere che diventano la vera dimora di colui che farà danzare Zarathustra, per controllarne la fortissima miopia (i suoi occhi 'tre quarti ciechi') o per misurare la violenza dei sonniferi, giacché in due mesi consuma cinquanta grammi di idrato di cloralio per propiziarsi la quiete del sonno. Si sofferma sui nervi, sui dolori terribili di cui soffre ('fuoco di fucileria' contro la sua carne) per quell''unica malattia che per vent'anni continua a scavare il cunicolo fin sotto la cittadella del suo spirito e lo fa poi saltare all'improvviso'. Lo osserva a tavola, nei momenti di ricreazione: 'il tè dev'essere di una determinata marca e di una particolare qualità; la carne è pericolosa; i legumi devono essere preparati in un certo modo'; insomma, a poco a poco questo 'eterno far da medico e diagnosticare assume un carattere morboso di solipsismo'. Nietzsche, 'don Giovanni della conoscenza', nel suo entusiasmo crede di godere di una 'suprema sanità', ma il suo grande spirito ha creato un''autosuggestione', si è convinto di essere sano attraverso una 'salute inventata'. Di più: Zweig coglie già allora quello che i professori capiranno con qualche decennio di ritardo, ovvero l'impossibilità di formulare un giudizio definitivo sul pensiero di Nietzsche, sui suoi fini, sul 'sistema' che non si trova." (Dalla prefazione di Armando Torno)
Psiche
Erwin Rohde
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2006
pagine: 633
Dagli incunaboli pre-omerici al tramonto della civiltà ellenica, attraverso i misteri di Eleusi, la religione 'dionisiaca' e 'apollinea', l'orfismo, Platone e il neoplatonismo, Erwin Rohde scardina la ricorrente tesi della Grecia 'olimpica' terra di pacata razionalità e riconduce l'origine della fede greca nell'immortalità dell'anima all'estasi dionisiaca, un'esperienza religiosa antichissima, devota a potenze infere e permeata dal senso tragico dell'esistenza.
Autobiografia dalle lettere
Giuseppe Verdi
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2001
pagine: 538
In questa autobiografia Verdi racconta Verdi, dischiude al suo pubblico, all'appassionato di lirica o a chiunque abbia voglia di ascoltarlo, le sue passioni più segrete, i moti più intimi dell'animo, gli amori, le delusioni, le battaglie, i ricordi, la dirompente passione per la musica, ma anche l'aspetto più quotidiano, prosaico della vita. Una vasta galleria di personaggi sfila davanti a noi: Giuseppina Strepponi, la sua seconda compagna di vita, il leggendario ambiente di Casa Ricordi, i fratelli Escudier suoi editori parigini, la contessa Clara Maffei, anima dei salotti intellettuali e patriottici dell'aristocrazia meneghina. Con un'intervista immaginaria a Giuseppe Verdi di Giovannino Guareschi.