Libri di A. Ruffino (cur.)
Piccolo manifesto per gli amatori d'ogni genere
Jean Dubuffet
Libro: Copertina morbida
editore: Allemandi
anno edizione: 2021
pagine: 191
Una nuova edizione integrale della prima raccolta di scritti di Jean Dubuffet (Le Havre 1901 - Parigi 1985), uscita per la prima volta nel 1946 col titolo Prospectus aux amateurs de tout genre nella mitica collana «Metamorphoses» di Gallimard. Si tratta di una serie di scritti programmatici (tra cui il fondamentale Note per i fini letterati), composti intorno alla metà degli '40 con una prosa briosa e provocatoria. In essi, così come in Anticultural positions (1951), gli orientamenti sovversivi e anticulturali di Dubuffet trovano una prima e compiuta formulazione. L'edizione, che include alcuni inediti mai tradotti prima in italiano, presenta anche due brevi prove letterarie audacemente sperimentali (in un gusto alla Céline, per intendersi) ed è munita di un ricco apparato di note di confronto che permettono di addentrarsi, in compagnia dell'artista, «in un mondo dove i meccanismi delle abitudini smettono di funzionare».
Frammenti fatti regime. Scritti letterari
Carlo Mollino
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2014
A metà anni Trenta, mentre esordiva come architetto, Carlo Mollino si cimentò con la narrativa pubblicando la biografia fittizia "Vita di Oberon "(1933) e il romanzo d'avventure "L'amante del Duca" (1934-1936), rimasti incompiuti. La presente raccolta, che include il "Frammento dall''Agonia degli Apollidi'" (1932), "Del drago da passeggio" (1963) e la principale testimonianza a stampa degl'interessi occultistici dell'autore "Nuova astrologia" (uscita sotto pseudonimo nel '49), scopre nelle prove letterarie di Mollino gli antefatti della sua attività a venire. Alla "ricerca di rapporti difficili e inevitabili" e pervaso dall'amore del Doppio, il non finito dell'antinarrativa molliniana denota lo stesso tipo di tensione che prende corpo nella linea a inflessione infinita dell'arabesco, tipica delle sue architetture. Recettiva a modelli ultimo grido (Cocteau, Realismo magico, Neofuturismo), come a quelli popolari (feuilleton esotici, Western) o irriducibili a schema (Savinio, Roussel), la scrittura di Mollino traduce il concetto conradiano del "frammento fatto regime", caro all'architetto letterato che nella Torino engagée di quel tempo sdegna militanze e affiliazioni, onorando, lui supremo bizzarro, il solo ideale dell'arbitrio creativo.