Libri di Aldo Marroni
Sotto il segno del dionisiaco. Laure tra erotismo, sacro ed esperienza politica
Aldo Marroni
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2016
pagine: 144
Laure, al secolo Colette Peignot (1903-1938), vive la sua breve e intensa esistenza all'ombra dello spirito dionisiaco, costellata di scelte eccessive ed estreme. Adolescente, si ribella alla cupa religiosità impostale dalla famiglia per gettarsi a capofitto nella convulsa vita culturale e politica della Parigi degli anni Trenta. La troviamo subito al centro di un intreccio straordinario di eventi vissuti accanto a scrittori e pensatori i quali hanno segnato profondamente quegli anni dal punto di vista politico e filosofico. Jean Bernier, Boris Souvarine e Georges Bataille sono le tre importanti personalità che gravitano inesorabilmente, catturate dal suo fascino, intorno alla sua fortissima presenza passionale e intellettuale. Gli "Écrits", pubblicati dopo la sua morte, hanno rivelato al mondo una scrittrice segreta, che rifiutava paradossalmente ogni deriva letteraria dell'impegno politico. Proprio la concezione della lotta politica, intesa come totale dispendio di sé fino alla morte, l'hanno distinta dai suoi tre maestri-amanti. Il presente lavoro si propone di rimuovere l'immagine di una Laure dedita esclusivamente alla deboscia erotica, per restituircela nella sua veste di pensatrice e donna politicamente impegnata, sempre sotto il segno del dionisiaco.
Filosofie dell'intensità. Quattro maestri occulti del pensiero italiano contemporaneo
Aldo Marroni
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 1999
pagine: 88
La moneta vivente
Pierre Klossowski
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2008
pagine: 95
Considerato un maestro dell'erotismo del Novecento, il filosofo-scrittore francese con il saggio qui pubblicato, intende esplorare l'origine della mercificazione del corpo. Secondo Klossowski il corpo può essere sottratto alla convenzionale logica procreativa unicamente se accede a una trasgressiva economia commerciale che si realizza nella perversione erotica. Solo la "moneta vivente" riesce a inaugurare un differente rapporto di scambio nel quale l'erotismo, a partire dall'esperienza di Sade, diventa un enigma pulsionale e fantasmatico che introduce al sentire eccessivo ed estremo. Per tale motivo la "moneta vivente" è anche una "moneta estetica".
La decivilizzazione estetica della società. Sul sentire neo-cinico
Aldo Marroni
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2014
pagine: 132
L'estetica, alla sua nascita, nel Settecento, ha svolto una produttiva funzione sociale alimentando l'idea di progresso e di civilizzazione. Tuttavia, proprio al suo interno si sono sviluppate direzioni del sentire in contrasto con il ruolo propulsivo che essa aveva avuto, forme di degrado etico e di inarrestabile decivilizzazione. L'affermarsi di un sentire intimistico ha favorito il sorgere del tipo umano neo-cinico il quale non ha nessun rapporto con la società. Il suo unico fine, supportato dal suo narcisismo, è la rincorsa spasmodica al godimento individuale. L'oggetto del piacere è conquistato e distrutto continuamente, circolo vizioso che conduce all'anedonia, all'incapacità a provare piacere. Da qui la sua irrequietezza e un senso profondo di oscura insoddisfazione.
L'arte di fronte all'Origine
Vincenzo Filippone-Thaulero
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 120
"L'arte di fronte all'Origine" raccoglie una serie di frammenti risalenti ai corsi di Estetica che Vincenzo Filippone-Thaulero (1930-1972) tenne all'Università di Salerno a partire dal 1965. I riferimenti all'estetica dassica, alle nozioni del bello e dell'arte, apparentemente accettati per il loro valore etico e normativo, in Filippone-Thaulero finiscono per essere "divorati" dall'ansia di ricondurre il gesto artistico e l'intenzione estetica alla più ampia "intenzionalità" del Dio-Origine, senza la quale il significato stesso dell'arte finirebbe per perdersi nell'insignificanza del tecnicismo e del puro intrattenimento. Per l'autore l'arte è una testimonianza per certi versi drammatica dello smarrimento e della resa al nulla. L'artista si "consuma" nel compimento del gesto estetico, senza mai cedere alla strumentalità dei mezzi che adopera o alla reificazione del prodotto artistico una volta uscito dalle mani del suo creatore. Il testo di Filippone-Thaulero è preceduto da un saggio di presentazione di Vincenzo Di Marco, discusso da Aldo Marroni. Il libro si chiude con un contributo di Ugo Di Toro dedicato al tema dell'origine presso gli antichi greci.
Arte e simulacro. Scritti e interviste
Pierre Klossowski
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 114
Perché l’opera enigmatica e multidisciplinare di Pierre Klossowski continua a suscitare interesse? Il fatto è che dalla sua tormentata personalità promana una tale energia intellettuale da farne l’impassibile accusatore della decadenza spirituale dei nostri tempi. Con il suo consueto stile immaginifico, a tratti impenetrabile, teso a revocare ogni sapere autoreferenziale, Klossowski ci avvia su percorsi mai battuti dal pensiero. La sua concezione dell’opera d’arte come simulacro, espressione del fondo fantasmatico dell’artista, ne ha fatto il riferimento problematico di ogni estetica che voglia uscire dalle anguste secche disciplinari. I testi qui presentati, saggi e interviste curati da Aldo Marroni, hanno il pregio di cogliere il senso di questi temi con l’intima inquietudine che può donarci solo il “monomane” Klossowski, impegnato a reiterare sempre la medesima ossessione.
Verso un'arte desacralizzata
Francesco Iengo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 122
“Ogni opera d’arte è un fatto completamente culturale. Di conseguenza, la storia di ogni arte non può non risolversi in storia della cultura”. Partendo da questo assunto Francesco Iengo (1938-1999) lancia la sfida alla mitizzazione dell’arte come atto creativo e all’ideale dell’autenticità. I testi dedicati all’arte, apparsi tutti negli anni Ottanta, sono dunque pensati per combattere una tale battaglia, per entrare in lotta contro l’eternizzazione della storia, il mito dell’atto creativo e, di seguito, l’ideale dell’autenticità. Eternizzazione, creazione e autenticità sono il risultato di un sistema ideologico che è necessario decostruire, in quanto espressione di un mascheramento, di una visione del mondo tutta incline a legittimare la borghesia nella sua ascesa economica.
L'arte ansiosa. Perché non ci sono più né artisti né arte
Aldo Marroni
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2019
pagine: 205
L'affermazione dell'artista tedesco Anselm Kiefer secondo cui "l'art survivra à ses ruines", prima ancora di esprimere una speranza, rappresenta l'indice di un malessere e una inquietudine da tempo vigente nell'arte contemporanea. Infatti, la fine di ogni riferimento normativo sicuro e la conseguente condizione di incertezza hanno generato una profonda ansia derivata dall'anomala situazione in cui si sono trovate sia l'arte che l'artista. Quest'ultimo è un soggetto ansioso perché non sa se la sua è un'opera d'arte oppure soltanto una geniale trovata a cui la critica attribuisce valore artistico. Si può considerare dunque un artista anche se è legittimato unicamente da quel sistema mediatico-pubblicitario chiamato "mondo dell'arte"? Egli mantiene ben nascosta questa sua condizione patologica. Il suo farmaco è la glorificazione che gli deriva dall'élite culturale mentre la sua presunta guarigione coincide con il successo commerciale. Questa impossibilità di stabilire cosa è arte e cosa no apre la strada a esperienze estetiche le quali vanno a collocarsi oltre l'arte stessa, mettendo così in crisi quel sistema che ha fatto della sacralizzazione dell'opera il suo ideale. L'autore, chiamando a testimoniare alcune delle figure più emblematiche dell'estetica e rileggendo i momenti più problematici dell'arte contemporanea, arriva ad accreditare la promesse de bonheur implicita nel kitsch, così da fissare una situazione in cui arte e artisti sembrano essersi volatilizzati per lasciare agire in piena libertà il puro godimento dell'oggetto estetico.
Il ritorno della mitologia e la rinascita dell'arte
Francesco Iengo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 114
È possibile sottrarre alla mitologia quell'alone magico-religioso che da sempre la caratterizza riconducendola ad una esperienza del quotidiano? La sua incauta negazione sarebbe, però, un sicuro impoverimento dell'esistenza e della creazione artistica. Un eventuale pericolo si anniderebbe non tanto nella conservazione della mitologia, quanto nella possibilità che l'attribuzione di una supremazia al mythos partorisca mostri, così come potrebbe generarli una predominanza del logos. Per Iengo "non vi può essere mythos assolutamente sgombro di logoi come logos assolutamente sgombro di mithoi". La poesia, l'arte e la letteratura, per tornare ad essere interpreti della contemporaneità, devono tener presente questo spazio di compossibilità nel quale celebrare il produttivo incontro tra il mito e la ragione. Il saggio di Francesco Iengo è introdotto e discusso da Aldo Marroni, Giulio A. Lucchetta e Ugo di Toro.
Maestri ribelli. Pensatori e scrittori del conflitto
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 203
Vi sono “maestri” i quali insegnano il compromesso con la realtà e vi sono “maestri” i quali avviano i propri discepoli verso forme di ribellione le quali si esprimono soprattutto in stili di pensiero e di vita fuori da ogni schema convenzionale. Essi attraggono con passione e coinvolgono con forza nelle loro esperienze estreme molti giovani studiosi. Il fatto principale è che in loro il pensare non ha nulla di fiacco, al contrario è vissuto e praticato sotto il segno di una convinta intensità spirituale; non vi è alcunché nella filosofia di questi intellettuali che faccia pensare alla stanca celebrazione e conservazione del passato oppure a una adesione acritica al presente. Il forte sentire di cui sono portatori ha quale presupposto principale la riconsiderazione del pensiero quale esercizio flagrante, per tale motivo si possono definire “maestri ribelli”. Sono raccolti nel volume saggi su: Pierre Klossowski, Emil Cioran, Michel Foucault, Mario Perniola, Beau Brummell, Giacomo Leopardi, Pitagora, Thomas Bernhard, Nick Land. Contributi di Sergio Benvenuto, Enea Bianchi, Gioele P. Cima, Antonella Del Gatto, Vincenzo Di Marco, Ugo di Toro, Aldo Marroni, Giuseppe Patella, Giuseppe Zuccarino.
Melchiorre Delfico pensatore europeo. Dalla fisiologia del bello all'idea di progresso
Aldo Marroni
Libro: Libro in brossura
editore: Carabba
anno edizione: 2021
pagine: 338
Melchiorre Delfico (Teramo,1744-1835), uomo politico, economista, riformatore e filosofo, secondo Giovanni Gentile è stato il fedele rappresentante in Italia dello spirito dei Lumi. L’adesione alla science de l’homme, i rapporti intrattenuti con gli ideologues francesi e l’appartenenza alla grande corrente dei riformatori settecenteschi ne fanno un pensatore di rilievo europeo. I suoi sparsi scritti, raccolti da Giacinto Pannella e Luigi Savorini nelle Opere Complete, furono stampati in quattro volumi, tra il 1901 e il 1904. Con l’operaNuove ricerche sul Bello (1818), polemizzò con gli esthéticiens francesi e gli scrittori d’arte italiani. Ispirandosi agli studi sul rapporto tra il fisico e il morale nell’uomo del médecin-philosophe Cabanis, propone una nozione di bellezza legittimata dal funzionamento della fisiologia umana. Secondo Delfico, è nella configurazione del sistema nervoso e nella precessione delle sensazioni che il bello trova la propria naturale scaturigine e la sua importanza propulsiva nel processo di civilizzazione della società.
E.M. Cioran. Lo stilita senza colonna. Anatemi e tormenti di un apolide metafisico
Aldo Marroni
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 114
L'insonnia elevata a forma di conoscenza, la noia celebrata quale rivelazione dell'insignificanza dell'essere, il fallimento pensato come riuscito progetto di vita, l'idea di suicidio innalzata a inestirpabile conquista di libertà, l'insuccesso concepito come principio di distinzione: sono queste alcune delle ossessioni destinate a segnare il tormentato e contraddittorio percorso intellettuale di Cioran. Leggere le sue opere è come votarsi deliberatamente a un progressivo avvelenamento. Lo spirito di decomposizione, i pensieri alimentati da una ferale lucidità, il fascino di abbandonarsi alla morte spirituale assumendo anche piccole dosi giornaliere di invettive e scetticismo, sono malìe così forti da non lasciare scampo a chiunque prenda in mano un suo libro. Anche se appare nelle vesti di un disilluso psicopompo pronto a traghettare verso l'isola dei morti, Cioran manifesta, nonostante le affermazioni in senso contrario, un disperato attaccamento alla vita e il desiderio di un ritorno "all'anno zero" dell'umanità come riconquista di una felicità perduta. Solo, però, a condizione di prendere coscienza dell'inanità dell'esistere, saremo in grado di sopportare il nostro essere al mondo senza rabbioso disgusto, così da custodirlo con disincanto.