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Libri di Alfio Petrini

La luce dell'ombra

Alfio Petrini

Libro

editore: Infinito Edizioni

anno edizione: 2012

pagine: 108

“L’esperienza può essere trasmessa ad altri? Può essere comunicata un’esperienza che non ha linguaggio? Ci si può provare, a condizione che si abbia la volontà e l’abilità di mettere il cuore a nudo. Nel regno del cuore non si possiede nulla, tanto meno qualcuno. Non si ha nulla da insegnare, ma si ha molto da imparare. Escludo dalle finalità delle mie creazioni artistiche la volontà di lanciare messaggi e di fare progetti per cambiare il mondo. Scrivo quando mi trovo in uno stato di assoluta necessità. Altrimenti leggo, vado a teatro, curo le piante dei miei giardini, faccio altre cose. Scrivo per studiare, ascoltare, riempire un silenzio mentre se ne riapre un altro. Scrivo per fare di una esperienza una nuova esperienza”. (Alfio Petrini) Il lavoro sulle azioni fisiche applicato alla scrittura drammaturgica è il tema centrale di questo lavoro per frammenti. Presupposti fondamentali: il drammaturgo scrive per l’attore non per lo spettatore; il testo scritto è autonomo rispetto allo spettacolo; tra testo linguistico e scena esiste un rapporto di collaborazione che si concretizza in una sorta di tradimento per amore da parte dell’attore e del regista; il movimento della creazione artistica va dal fare al dire, dalla cosa al come, dal materiale all’immateriale; il luogo della creazione artistica è la contesa, dove valori opposti e contrari sono irriducibili.
14,00 13,30

L'ombra di Dio: Thauma-La cosa e la casa-Crosspoint

L'ombra di Dio: Thauma-La cosa e la casa-Crosspoint

Alfio Petrini

Libro: Libro in brossura

editore: Titivillus

anno edizione: 2009

pagine: 240

"'Thauma', 'La cosa e la casa', 'Crosspoint', sono tre partiture drammaturgiche che Alfio Petrini, riconosciuto dal teatro italiano come "titolare" a tutti gli effetti e con grande merito dell'idea e della prassi del "teatro totale", ha portato a termine nei primi mesi del 2009. Per soluzioni formali, per tematiche espresse, per "visioni" comuni, definirei nel loro insieme questi tre testi una vera e propria trilogia esemplare, un modello di scrittura che, se tutto deve, sul piano teorico-estetico, all'idea, alla "proposta" e "pratica" del "teatro totale", sul piano effettuale della mitopoiesi drammaturgica scritta sulla pagina ci offre un materiale da leggere, analizzare e decodificare che va del tutto oltre pregiudizi, aspettative e idiosincrasie ereditate o per inerzia, o per consuetudine o per vizi accademici. Ma non per via di poetiche e/o di stilistiche. Piuttosto l'oltranzismo della macchina drammaturgica assemblata da Petrini segue il paradigma, di matrice artaudiana, che ispira la natura stessa del teatro dal Novecento in poi (e non solo il teatro, ma l'arte in generale): ri-fare la vita, ri-creare la realtà, poiché l'arte teatrale non è la vita, né la imita."
14,00

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