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Libri di Alphonse Dupront

Crociate e pellegrinaggi

Crociate e pellegrinaggi

Alphonse Dupront

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2006

pagine: 241

Nell'accostarsi alla fenomenologia del sacro come categoria esistenziale radicata nelle profondità della psiche collettiva, Dupront fa qui convergere l'analisi su due atti religiosi essenziali per l'Occidente cristiano, la crociata e il pellegrinaggio, indagati rispettivamente attraverso l'esame delle cronache della prima spedizione in Terrasanta e la ricostruzione dei culti mariani di Lourdes e Rocamadour. La lezione di Dupront è chiara: anche i nostri tempi, che si vogliono lontani dal mondo del sacro, ne portano in sé, sia pure solo allo stato di latenza, i contenuti, le immagini, le pulsioni, in quanto «strutture esistenziali» originarie dell'uomo occidentale.
12,00

Il sacro. Crociate e pellegrinaggi. Linguaggi e immagini

Il sacro. Crociate e pellegrinaggi. Linguaggi e immagini

Alphonse Dupront

Libro

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 1993

pagine: 562

L'analisi di Dupront converge su due atti religiosi essenziali per l'Occidente cristiano: il pellegrinaggio e la crociata. L'esemplificazione storica diventa l'occasione per recuperare il complesso universo mentale senza tempo che dietro quei fatti storici si agita e che ci viene restituito nella sua intensità e freschezza di vissuto umano.
41,32

Spazio e umanesimo. L'invenzione del nuovo mondo

Spazio e umanesimo. L'invenzione del nuovo mondo

Alphonse Dupront

Libro

editore: Marsilio

anno edizione: 1993

pagine: 112

Questa opera è stata pubblicata per la prima volta nel 1946. E' opera di confine, di passaggio, di comunicazione: opera di pioniere. Dupront infatti non si limita all'America ma spazia geograficamente e temporalmente, impegnando l'uomo nella sua interezza. Il rapporto scoperta-conquista-invenzione è un concetto illuminante e nitido nella sua densità e il Rinascimento viene da lui inteso come "mito della forza della giovinezza" come "invenzione del mondo". Mondo che, appunto perché nuovo conduce all'altro, al diverso. Una percezione rinascimentale del diverso. Il vero frutto della scoperta del mondo non è l'oro, lo zucchero o la patata o i metalli preziosi, "ma è la certezza di una comune umanità dell'uomo nel vecchio e nel nuovo mondo".
12,91

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