Libri di Andrea Zardi
«Cose di pessimo gusto». Estetiche del trash nello spettacolo e nella comunicazione
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2025
pagine: 224
Questa raccolta di saggi propone un’indagine critica sulla nozione di trash come categoria estetica codificata, emersa con forza nel dibattito culturale dagli anni Ottanta, soprattutto in ambito televisivo e digitale. Lungi dall’essere un fenomeno recente, il trash affonda le proprie radici in una lunga tradizione dello spettacolo occidentale, intrecciandosi con il comico, il volgare, il commerciale e il popolare. “Cose di pessimo gusto” analizza con lucidità le espressioni artistiche, comunicative ed estetiche di questa tendenza nella cultura contemporanea, suggerendo prospettive inaspettate sul nostro modo di guardare, ridere e giudicare. Il testo include i contributi di Fabio Acca, Roberta Bracciale, Junio Aglioti Colombini, Stefano Brilli, Edoardo Giovanni Carlotti, Eleonora Chiais, Gabriele Marino, Giulia Muggeo, Giuseppe Previtali, Oscar Ricci, Gabriele Rigola, Matteo Tamborrino e Andrea Zardi.
Danza e scienze cognitive. Pratiche, ricezione e cura
Andrea Zardi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Pagina
anno edizione: 2025
pagine: 288
Quando osserviamo la danza – o quando noi stessi danziamo – cosa accade nel nostro cervello? In che modo il movimento di un corpo può provocare emozioni, memorie, processi cognitivi? Partendo dalla prospettiva degli studi teatrali e di danza, in questo volume si traccia un percorso esplorativo attraverso discipline diverse: scienze cognitive, performance studies, filosofia e neuroscienze diventano riferimenti, chiavi di lettura, sconfinamenti di matrice estetica e fenomenologica per analizzare il rapporto tra corpo, movimento e percezione dello spettatore. Questa indagine si rivela come una sorta di attraversamento precario da una ricognizione dello stato dell'arte negli studi umanistici e in quelli neuroscientifici, fino all'analisi di sperimentazioni che hanno coinvolto artisti, spettatori, ricercatori provenienti da contesti artistici, sanitari e sociali. I fattori culturali, storico-antropologici e psicologici sono elementi necessari per formulare una nuova epistemologia in questo ambito, al fine di chiarire come l'esecuzione e la percezione della danza non si possano definire processi a senso unico, ma aspetti di un percorso che si interseca con la storia della disciplina e con le sue complessità.

