Libri di Anna Chiara Peduzzi
Figure semplici
Anna Chiara Peduzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Anterem
anno edizione: 2021
pagine: 40
Raccolta di poesie vincitrice del Premio Lorenzo Montano 2020.
L'inconscient createur. A propos du «Livre de mes reves» de Federico Fellini
Christian Gaillard, Lella Ravasi Bellocchio
Libro: Libro rilegato
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2009
La filosofia come modo di vivere. Conversazioni con Jeannie Carlier e Arnold I. Davidson
Pierre Hadot
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: XV-280
Pierre Hadot è solo un ragazzo quando il cielo stellato gli regala un'esperienza indimenticabile, in cui più tardi riconosce ciò che Romain Rolland chiama il "sentimento oceanico". "Credo di essere filosofo a partire da quel momento", dice una sessantina d'anni dopo. Che cos'è filosofare? Per Hadot la filosofia è un'esperienza vissuta. I discorsi filosofici degli antichi sono "esercizi spirituali" che non mirano a informare, ma a formare e a trasformare noi stessi. E se filosofare vuoi dire "esercitarsi a morire", esercitarsi a morire vuoi dire esercitarsi a vivere con piena lucidità, staccarsi dal proprio io per aprirsi a una prospettiva universale l'itinerario della saggezza.
Effetti di natura
Anna Chiara Peduzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2025
pagine: 80
“‘Effetti di natura’ di Anna Chiara Peduzzi è una raccolta originale, d’intenso attrito mentale e filosofico. In un linguaggio spigoloso, duro e puntuto come una teoria di cristalli, di pietre rare o di cuspidi metalliche, l’autrice evoca momenti in cui l’esperienza quotidiana s’inarca verso l’inesprimibile, verso il magma delle sensazioni cruciali e fugaci, verso “il suono che sale dagli stagni” della mente “incisa di filamenti bianchi”. Qualcosa come un desiderio di misurarsi con l’impossibile, con la povertà radicale dell’essere, col fondo cavo della vita confinante con la morte o col nulla segna questi versi concepiti per linee sdrucciolevoli e sghembe, scanditi a strappi come colpi di frusta o coltello nel tessuto incerto, malato del tempo.” (Paolo Lagazzi). Postfazione di Giancarlo Pontiggia.