Libri di Antonella Bolelli Ferrera
Bad girls. Da vittime a carnefici
Antonella Bolelli Ferrera
Libro: Libro in brossura
editore: La Lepre Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 112
Migliaia di donne hanno alle spalle storie di violenza che hanno innescato in loro comportamenti distruttivi ance brutali, trascinandole nell’abisso della vendetta. Ne sono testimonianza le storie raccolte in questo libro, tutti racconti di donne autrici di reati. Da moglie sottomessa del boss a capobanda della mala, da schiava del marciapiede a maitresse d’alto bordo. Famiglie normali che nascondono segreti indicibili. Gli abusi sessuali di un padre, l’indifferenza di una madre, la morbosità, i maltrattamenti, l’abbandono hanno stimolato nelle vittime mutazioni irreversibili. Da anoressica a bulimica, il corpo che si ritrae e si dilata, la mente che si chiude a riccio e poi esplode, a volte con inaspettata veemenza. La para diviene rabbia e vuole esprimersi. La ferocia del branco che viola per sempre la tua intimità, il tradimento che infrange ogni regola, la violenza di chi non accetta di sentirsi diversa da ciò che racconta il proprio corpo, così la vittima diventa giustiziera, stalker, assassina, perfino del proprio figlio e, in fondo, anche di se stessa.
Atonement. Storia di un prigioniero e degli altri
Salvatore Torre
Libro
editore: Libreria Editrice Vaticana
anno edizione: 2019
pagine: 174
Il mondo è quello del carcere. Un mondo di uomini e donne che hanno varcato la soglia della legalità per precipitare, a volte adolescenti, nel circuito della criminalità, che non ti lascia scampo. I brani raccolti in questo libro raccontano storie di miseria, abbandono, solitudine, storie di devianza, anche spietate, spesso nate in ambienti malavitosi, in cui un destino segnato sembra prevalere sul libero arbitrio di ogni individuo. È stato uno di loro, Salvatore Torre, ergastolano detenuto da quasi trent’anni in carceri di massima sicurezza, a selezionarli fra le centinaia di racconti che hanno partecipato al Premio Goliarda Sapienza. In questi brani – scrive egli stesso - emergono in larga parte le ragioni di queste vite, come la mia, rovinate e rovinose. Torre, che in carcere è diventato uno scrittore, nell’introdurre alla lettura storie di altri, ha compiuto un lavoro introspettivo su sé stesso, che mette il lettore di fronte all’uomo, non solo all’ergastolano, e alla sua coscienza. La Prefazione è a firma di mons. Dario Edoardo Viganò, Assessore del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede.
Avrei voluto un'altra vita. Racconti dal carcere
Libro: Libro in brossura
editore: Perrone
anno edizione: 2018
pagine: 272
Tutti loro avrebbero voluto una vita diversa, ma gli è toccata questa. C’è chi ha dovuto dimostrare di essere un uomo d’onore sporcandosi le mani di sangue a soli quindici anni, chi ricorda quel viaggio in Marocco per un carico di hashish che non arrivò mai a destinazione, chi si ribella a un padre violento, chi a un marito, fino a ucciderli. Le loro voci echeggiano lungo il corridoio: Fulvio vorrebbe solo una dannata sigaretta, Giorgio vagheggia la sua amata Rosa, Ciccio aspetta il momento giusto per dare una lezione al traditore. Sono i racconti finalisti del Premio Goliarda Sapienza, concorso letterario rivolto alle persone detenute. Quindici storie di vite oltre il limite, di uomini e donne in trappola, in attesa di un domani diverso: storie di follia e di dolore, di vendette pensate e consumate, ma anche di sogni e speranze. Qualcuno riesce a raccontare con ironia il suo primo giorno di permesso fuori del carcere, anche se potrebbe essere l’ultimo della sua vita. E chi, persino, immagina il mondo futuro. Quindici narrazioni di grande impatto emotivo che gettano un ponte tra chi sta dentro e chi fuori. Due mondi distanti. Apparentemente distanti.
All'inferno fa freddo. Racconti dal carcere
Libro: Libro in brossura
editore: Rai Libri
anno edizione: 2015
pagine: 368
"All'Inferno fa freddo. Racconti dal carcere" è un romanzo corale dove gli autori coincidono con i protagonisti delle tante storie che in comune hanno solo il luogo dove a turno si muovono: l'inferno. Il girone è quello dei condannati. Uomini e donne che provengono da mondi diversi, a volte molto lontani. Carcerati che narrano squarci di vite consumate nel freddo di una cella, la melma prima di finire dentro, il sogno di un riscatto. Nessuna retorica, né autocommiserazione. Piuttosto, parole taglienti che non risparmiano al lettore la violenza e l'asprezza della prigionia, di vicende criminali. Ma anche di destini dannatamente crudeli, come quelli di alcuni adolescenti, giovani fiori del male. Il camorrista, la prostituta, il rapinatore, lo spacciatore, l'assassino, il sequestratore, il tossico, il violento, il ladro, il terrorista, il ricattatore... E poi il profugo in balia degli scafisti, l'imprenditore fallito che cambia pelle, l'abusato che diverrà colui che abusa. C'è chi non ce l'ha fatta, chi è diventato pazzo, chi più cattivo di quando era entrato. Per qualcuno, il carcere è diventato una casa, oppure luogo di espiazione. E c'è anche chi ha riassaporato la libertà e, come colto da capogiro, è ricaduto all'inferno. Ma un giorno, "la neve che non ti aspetti" può farti vivere anche dietro a quelle sbarre una giornata insolita. Venticinque grandi scrittori ed artisti introducono, ciascuno, ogni storia...
Il giardino di cemento armato. Racconti dal carcere
Libro
editore: Rai Libri
anno edizione: 2014
pagine: 448
Nei ventisei racconti finalisti dell'edizione 2014 del "Premio Goliarda Sapienza" (esaminati da una giuria composta, tra gli altri, da Enrico Vanzina, Folco Quilici e Salvatore Niffoi), di cui 20 scritti da adulti e 6 da minori e giovani adulti, detenute e detenuti di diverse nazionalità (italiana, albanese, romena, liberiana, marocchina, egiziana), accompagnati da autorevoli scrittori, giornalisti e artisti (tra gli altri, Carlo Lucarelli, Valeria Parrella, Carlo Verdone, Maurizio De Giovanni, Erri De Luca e Cinzia Tani) raccontano le loro storie di "mala vita" con tratti crudi, avvincenti, spesso commoventi, anche ironici. Fra loro c'è chi si trova in carcere da decenni, chi è all'ennesima condanna e chi non vedrà mai la fine della pena. È un'umanità diversa - per età, provenienza, estrazione sociale - che si racconta; un'umanità che ha smarrito, o forse non ha mai conosciuto, la cultura della legalità. È un gruppo folto di persone che cercano di farsi conoscere e di conoscersi tramite la scrittura, compiendo così un gesto e un atto che certo significano una sofferta volontà di riscatto.
Così vicino alla felicità. Racconti dal carcere
Libro: Libro in brossura
editore: Rai Libri
anno edizione: 2016
pagine: 326
"Un nuovo libro di racconti dalle carceri nel nome di Goliarda Sapienza. Un'altra raccolta di storie stracolme di esperienze e di umori. Con la tutela e l'attenzione viva di un gruppo di scrittori noti e autorevoli. Da che lasciarsi prendere? Forse dalla compassione, nel senso della condivisione, forse dalla drammaticità delle vicende raccontate; certo dalla capacità di cercarsi in una scrittura che significa ed esprime il coraggio di consegnarsi agli altri e al mondo nella propria accostata o ritrovata verità." (Elio Pecora) Prefazione di Dario Edoardo Viganò.
Mala vita. Racconti dal carcere
Libro: Libro in brossura
editore: Rai Libri
anno edizione: 2013
pagine: 446
Nei venticinque racconti finalisti del Premio Goliarda Sapienza, accolti in questo libro, detenute e detenuti di molte nazionalità (italiana, albanese, romena, liberiana, marocchina, egiziana), accompagnati da autorevoli scrittori, giornalisti, artisti, raccontano le loro storie di mala vita con tratti crudi, avvincenti, spesso commoventi, anche ironici. Fra loro c'è chi si trova in carcere da decenni, chi è all'ennesima condanna e chi non vedrà mai la fine della pena. È un'umanità diversa - per età, provenienza, estrazione sociale - che si racconta; un'umanità che ha smarrito, o forse non ha mai conosciuto, la cultura della legalità: l'anarco-insurrezionalista in fuga, il giovane narcotrafficante nell'apprendistato con i cartelli sudamericani, l'omicida che si rifugia in Messico per sfuggire ai suoi fantasmi, il clandestino che ha visto i genitori annegare durante il viaggio della speranza, il rom cresciuto al furto come mestiere. E vi è chi ha visto i bambini-soldato compiere stermini, chi ha subito torture nelle prigioni del proprio Paese, chi è stato seviziato dal padre, boss della camorra. Vi è la madre che scrive dei suoi figli nel Nido Blu del carcere, lo scugnizzo finito nelle rapine, nello spaccio, e la vecchia volpe della galera, il collaboratore di giustizia, il mafioso, il camorrista... È un gruppo folto di persone che cercano di farsi conoscere e di conoscersi tramite la scrittura, compiendo così un gesto e un atto che certo significano una volontà di riscatto.