Libri di Antonino Amato
Principi e istituzioni nelle trasformazioni socioculturali
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2025
pagine: 204
Schopenhauer profeta dell'immortalità
Antonino Amato
Libro: Libro in brossura
editore: AlboVersorio
anno edizione: 2017
pagine: 57
Schopenhauer è considerato il salice piangente della filosofia per via del suo pensiero improntato a un profondo pessimismo. Egli sostiene che la natura non può provare tristezza, poiché gli esseri umani sono suoi figli che morendo ricadono nel suo letto. Altrove egli afferma che gli uomini non avrebbero scrupoli a far dei propri simili grasso per i propri stivali. Sulla scorta di tali presupposti il filosofo tedesco, dopo aver subito un'autentica fascinazione per il pensiero orientale, sviluppa e declina una personale dottrina dell'immortalità, uniforme rispetto alle sue argomentazioni metafisiche incentrate sull'architrave del primato della Volontà. Egli, brandendo il lume della ragione, si proclama ambasciatore dell'ignoto. Definire Schopenhauer un profeta può sembrare provocatorio, ma in qualche misura ben fondato. A partire dalla viva voce delle sue opere e dalla definizione che Schopenhauer dà della sua stessa filosofia, come di una Tebe dalle cento porte, accessibile da qualsiasi parte si entri, si tenterà di ricostruire un pensiero interpretativo organico e coerente con tutto l'impianto della sua concezione sistematica. Può l'uomo arrestare la clessidra del tempo e cogliere anche soltanto un frammento d'immortalità?
Morte e immortalità. Studi su Ludwig Feuerbach
Antonino Amato
Libro: Libro in brossura
editore: AlboVersorio
anno edizione: 2012
pagine: 140
La riflessione di Feuerbach sulla morte e sull'immortalità investe l'intero arco della sua vita. Lo scopo del saggio, proponendo angoli visuali diversi, è di far emergere la dimensione immanente, priva di destino escatologico, della sua concezione tanatologica. La conclusione a cui giunge Feuerbach è che la morte del singolo individuo rientra a pieno titolo nella cornice immanente della vita e della natura da cui l'uomo, in definitiva, non esce mai e in cui deve fare affidamento soltanto su se stesso. L'invito del filosofo è quindi rivolto, nel quadro di un nuovo umanesimo, a sfruttare pienamente la pienezza d'essere dell'uomo e le molteplici possibilità offerte dalla vita nel rapporto con gli altri. Cadute molte categorie metafisico-religiose, come consolatio per il post mortem dell'uomo si può pertanto ipotizzare una trascendenza non già verticale ma orizzontale', come la 'prosecuzione' nel e del genere umano, il perpetuarsi incessante della vita, il ricordo, la memoria collettiva.