Libri di Antonino Filippi
I danzatori dell'addaura. Le radici preistoriche della religiosità in Sicilia
Antonino Filippi
Libro: Libro rilegato
editore: Il Sole
anno edizione: 2015
pagine: 112
Preistoria e protostoria trapanese
Antonino Filippi
Libro
editore: Il Sole
anno edizione: 2014
Questo volume raccoglie i risultati dei ritrovamenti effettuati nel Trapanese durante l'ultimo venticinquennio (grazie ad attività di ricognizione nelle campagne), dello studio dei materiali preistorici custoditi nel Museo Interdisciplinare Regionale "A. Pepoli" di Trapani e dell'attività di ricerca e scavo archeologico condotta fra il 2007 e il 2010 sul Monte Bonifato di Alcamo.
Trapani, la città e il territorio dalla Preistoria alla tarda antichità
Libro: Libro in brossura
editore: Libri Mediterranei
anno edizione: 2020
pagine: 326
I contributi raccolti nel volume tracciano un lungo percorso storico e archeologico nella Sicilia nord-occidentale che partendo dal lontano Paleolitico giunge fino alla Tarda antichità, attraverso vicende che coinvolsero popolazioni di tradizioni culturali assai diverse: Elimi, Fenici, Greci, Romani, Ebrei, Bizantini e Arabi. Dalla seconda metà del XIX secolo i primi pionieri della preistoria siciliana, da Heinrich Schliemann a Raymond Vaufrey, intrapresero le loro ricerche nel territorio trapanese. In seguito, qui furono trovate fra le più antiche testimonianze della presenza dell’uomo in Sicilia: ciottoli scheggiati che raccontano una storia lunga centinaia di migliaia di anni; ma anche monumenti di pietra, legati a culti solari, il cui studio sta aprendo la strada a nuove e intriganti conoscenze sulla tarda preistoria siciliana. Il territorio trapanese è stato anche la culla degli Elimi, fondatori di importanti centri, come Erice e Segesta, ma anche luogo di primo approdo dei Fenici in Sicilia, sull’isola di Mozia.
L'arte rupestre preistorica in Sicilia
Giovanni Mannino
Libro: Libro in brossura
editore: Ediz. Storia e Studi Sociali
anno edizione: 2017
pagine: 304
L’arte rupestre preistorica è un linguaggio senza tempo fatto di immagini e segni, talvolta incise altre volte dipinte sulla roccia, che ritroviamo in ogni parte del mondo. In Sicilia l’uomo preistorico, sin dal lontano Paleolitico Superiore già a partire da circa dodici mila anni or sono, realizzò sulle pareti delle grotte alcuni capolavori d’arte, come la celebre scena nella Grotta dell’Addaura, presso Palermo, dove uomini e donne sono intenti a compiere un acrobatico rituale, del quale forse mai si comprenderà la reale essenza; o le figure di animali nella Grotta del Genovese dell’isola di Levanzo, che costituiscono una sorta di enciclopedia illustrata della fauna siciliana sul finire del Pleistocene. Più enigmatici sono invece i segni dipinti sulle pareti della Grotta dei Cavalli, presso San Vito lo Capo, quasi un preludio dell’arte astratta dei nostri tempi, o le migliaia di incisioni lineari presenti in decine di grotte e anfratti, per le quali l’estrema essenzialità del segno scolpito nella roccia nasconde ancora gelosamente il messaggio in esse contenuto.