Libri di Antonio Slavich
All'ombra dei ciliegi giapponesi. Gorizia 1961
Antonio Slavich
Libro: Libro in brossura
editore: Alphabeta
anno edizione: 2018
pagine: 271
È una sera di marzo del 1962 quando il giovane Slavich viene depositato da un taxi davanti al cancello dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, ultimo avamposto italiano prima della cortina di ferro. Solo pochi mesi prima, nel novembre 1961, Franco Basaglia aveva vinto il concorso da direttore in quel luogo dimenticato e aveva chiamato il suo unico allievo a collaborare con lui per avere almeno un alleato in quell'ambiente ostile. Inizia così la narrazione di quei primi mesi e anni in cui prende avvio il lento e progressivo smontaggio dell'istituzione manicomiale. Le grandi imprese hanno spesso un inizio modesto, quasi minimalista, commenta Slavich nel ripercorrere passo dopo passo le piccole conquiste quotidiane, i tentativi di scardinare le logiche manicomiali, il procedere per prove ed errori, senza aver chiaro in mente fin dall'inizio dove si vuole arrivare, ma facendosi guidare da un unico obiettivo: cominciare ad aver cura degli internati. In quel deserto immobile e squallido, con la sua violenza neppure tanto dissimulata, ogni gesto irrituale, ogni piccola azione che scalfisce un po' la superficie sembra già una riforma.
La scopa meravigliante. Preparativi per la legge 180 a Ferrara e dintorni 1971-1978
Antonio Slavich
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2003
pagine: 276
Questo lungo racconto della preparazione della riforma psichiatrica a Ferrara, fra il 1971 e il 1978, è una testimonianza concreta ed emblematica che l'autore suggerisce di leggere anche come un manuale "fai da te", dall'ironico titolo Liberatevi da soli del vostro manicomio, pubblico, privato o personale. Un libro per tutti, dunque, e dalla parte del malato, scritto da uno psichiatra che ha avuto a quel tempo la possibilità, quindi il dovere, di cambiare le regole del gioco della relazione terapeutica in un contesto pubblico. Antonio Slavich, psichiatra, è stato collaboratore di Franco Basaglia a Padova, a Gorizia e a Parma; ha poi diretto la riforma dei servizi psichiatrici a Ferrara dal 71 al 78 e a Genova fino al 94.

