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Libri di Antonio Ziosi

Il fantasma del modello. Seneca, Ovidio, Virgilio e la tragedia di Amleto

Antonio Ziosi

Libro: Libro in brossura

editore: Pàtron

anno edizione: 2024

pagine: 172

Attraverso l'analisi di tre tragedie del teatro inglese (che si collocano tra la «Renaissance» e la «Restoration»), questo libro affronta un frammento del tema sconfinato del rapporto tra i testi delle letterature moderne e i classici greci e latini. Un rapporto (complicato, multiforme e mai lineare) con un modello a volte ricercato, a volte citato, a volte rifiutato, a volte consapevolmente taciuto o addirittura rimosso. Un rapporto a tratti quasi 'edipico' con un modello - quello della poesia latina dell'Eneide, delle Metamorfosi e del teatro di Seneca - che fonda e rappresenta un'intera tradizione. In queste pagine appaiono umbrae e fantasmi: quelli 'veri' delle tragedie di Seneca, ripresi poi dal teatro moderno, ma anche umbrae intese come metafora di un modello spesso evanescente. E in ogni capitolo appare (e scompare) anche Amleto: l'Amleto di Shakespeare e lo stesso testo di The Tragedy of Hamlet, ma anche la 'tragedia amletica' della letteratura moderna, con le sue «angosce dell'influenza» nei confronti del fantasma di un modello ineludibile. Ma questo è anche un lavoro di filologia. La ricerca delle 'apparizioni' e delle tracce dei testi del passato, ovvero lo studio di ciò che chiamiamo 'ricezione', si affianca, infatti, all'ecdotica e all'interpretazione: l'agone intertestuale che il teatro moderno ingaggia con i classici può, in effetti, addirittura contribuire a sanare alcune celeberrime cruces negli stessi testi drammatici moderni e, nel contempo, ci spinge a rileggere con occhi nuovi gli stessi testi della poesia latina. Nel grande gioco di infinite finzioni che la letteratura mette in scena con le ombre dei suoi modelli.
16,00 15,20

Didone. Variazioni sul mito

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2024

pagine: 344

Didone, esule regina fenicia, fonda Cartagine, accoglie Enea in fuga da Troia, se ne innamora follemente e, abbandonata, si toglie la vita per aver tradito la fedeltà alla memoria del marito Sicheo. Questa è la storia che racconta Virgilio nel IV libro dell’Eneide: una commovente tragedia incastonata nell’epos, forse il testo più celebre e fortunato della letteratura di Roma. Esisteva però un’altra Didone, precedente all’Eneide: l’eroina del mito che pur di non venir meno al primo vincolo nuziale si getta tra le fiamme. Di qui il paradosso della sua fama: da eroina della fedeltà coniugale, Didone diviene, grazie a Virgilio, protagonista di una tragedia di amore e di abbandono. Ma a partire da Ovidio, nelle riscritture successive il dialogo allusivo tra le “due Didoni” riaffiora ogni qual volta un autore vorrà scontrarsi con Virgilio e con la tradizione culturale “ufficiale” che si identifica con la sua poesia. Exemplum morale in Boccaccio, tormentata protagonista intertestuale nelle rinnovate forme tragiche del Rinascimento, amante moderna che inaugura la rivoluzione del melodramma settecentesco, straziante simbolo o allegoria nello sperimentalismo della poesia del Novecento: infinite e sempre nuove le sfumature nelle quali Didone si rivela nei testi di questo volume. Poiché inesauribile è la ricchezza della poesia da cui proviene, e universale la sua tragedia d’amore.
13,00 12,35

Agamennone classico e contemporaneo

Libro: Copertina morbida

editore: Ca' Foscari -Digital Publishin

anno edizione: 2022

pagine: 312

48,00 45,60

Didone. «La tragedia dell'abbandono». Variazioni sul mito

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2018

pagine: 344

Didone, esule regina fenicia, fonda Cartagine, accoglie Enea, profugo da Troia, se ne innamora follemente e, abbandonata, si toglie la vita per aver tradito la fedeltà alla memoria del marito Sicheo. Questa è la storia che racconta Virgilio nel IV libro dell'Eneide: una commovente tragedia incastonata nell'epos, forse il testo più celebre e fortunato della letteratura di Roma. Esisteva però un'altra Didone, l'eroina del mito - precedente all'Eneide - che si gettava tra le fiamme proprio per non venir meno al primo vincolo nuziale. Di qui il paradosso della sua fama: da eroina della fedeltà coniugale, Didone diviene, grazie a Virgilio, protagonista di una tragedia di amore e di abbandono. Ma, nelle riscritture del mito, il dialogo allusivo tra le "due Didoni" riaffiora, a partire da Ovidio, ogni qual volta un autore vorrà scontrarsi con Virgilio (e con la tradizione culturale "ufficiale" che si identifica con la sua poesia). Exemplum morale in Boccaccio, tormentata eroina intertestuale nelle rinnovate forme tragiche del Rinascimento, amante moderna che inaugura la rivoluzione del melodramma settecentesco, straziante simbolo o allegoria nello sperimentalismo della poesia del Novecento: infinite e sempre nuove le sfumature nelle quali Didone si rivela nei testi di questo volume. Poiché inesauribile è la ricchezza della poesia da cui proviene, e universale la sua tragedia d'amore.
10,00 9,50

Didone regina di Cartagine di Christopher Marlowe. Metamorfosi virgiliane nel Cinquecento

Didone regina di Cartagine di Christopher Marlowe. Metamorfosi virgiliane nel Cinquecento

Antonio Ziosi

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2015

pagine: 358

Il volume propone una nuova edizione della prima tragedia di Christopher Marlowe, Dido, Queene of Carthage, e uno studio del fondamentale rapporto tra il drammaturgo elisabettiano e due autori della poesia latina, Virgilio e Ovidio. La Tragedia di Didone, regina di Cartagine, cui verosimilmente allude Amleto nel suo invito al capocomico nel secondo atto di Hamlet, è infatti una drammatizzazione del libro IV ma anche del I e del II dell'Eneide virgiliana. Ma, a differenza delle altre tragedie rinascimentali di Didone, che si appoggiano alle strutture già drammatiche del iv libro eneadico, la Didone di Marlowe 'rilegge' tutto il poema virgiliano e i nodi più profondi del suo codice epico in maniera simbolica, allusiva e deformante. Nel tradurre Virgilio per il palcoscenico, infatti, Marlowe lo riveste di abiti ovidiani (o ovidianamente medioevali), sfruttando, in modo acuto e consapevole, il rapporto intertestuale e palinsestico che lega l'opera di Ovidio a quella di Virgilio. L'analisi riserva ulteriori sorprese: Fuso allusivo della poesia degli Amores, delle Heroides e, soprattutto, delle Metamorfosi, nel gioco di riscrittura dell'epos virgiliano, si rivela fondamentale non solo per la formazione dell'immaginario simbolico e mitologico che sostiene tutta la poesia di Marlowe, ma anche per la genesi del suo stesso teatro. Un teatro che, nei suoi aspetti più originali e moderni, nasce dunque dalla parola ecfrastica e spettacolare della poesia ovidiana.
29,00

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