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Libri di C. Arruzza

In difesa delle cause perse

Slavoj Žižek

Libro: Copertina morbida

editore: Ponte alle Grazie

anno edizione: 2013

pagine: 640

La rivoluzione globale è una causa persa? I valori universali sono reliquie di un'età perduta o di un'epoca superata? Per paura dell'orrore totalitario che abbiamo alle spalle, siamo costretti a rassegnarci a una misera terza via fatta di liberismo in economia e di pura amministrazione dell'esistente in politica? Nella sua opera maggiore degli ultimi anni, che ha acceso feroci controversie nel mondo inglese e ne ha consacrato il successo presso un vasto pubblico, il cecchino filosofico Slavoj Zizek mira all'ideologia regnante, sostenendo che dobbiamo riappropriarci di numerose «cause perse» e cercare un nocciolo di verità nelle politiche totalitarie della modernità. Perché se è vero che i Terrori di Robespierre, di Mao e dei bolscevichi si sono rivelati catastrofici fallimenti, questo giudizio non racconta tuttavia l'intera storia: in ciascuno di essi è presente un'aspirazione di «redenzione», che va del tutto persa nelle società liberaldemocratiche, con il loro (proclamato) rifiuto dell'autoritarismo e la loro (ipocrita) esaltazione di una politica soft, consensuale e decentralizzata. Le ricette? Zizek non lesina massimalismi e ripropone in declinazioni contemporanee ma senza attenuazioni le categorie di giustizia rivoluzionaria e uguaglianza universale. Il risultato è una salutare staffilata d'utopia, un balsamo di rara forza per i nostri giorni angusti e le nostre menti rese asfittiche dal pensiero unico, un libro capace di guardare con occhi nuovi ai più vari fenomeni culturali e politici del mondo d'oggi e di farci «pensare l'impensabile» con strumenti impensati. Un libro che rischia molto, certo, e che sfida la possibilità della disfatta, in nome di quanto scriveva Samuel Beckett in Worstward Ho: «Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio».
19,80 18,81

Filosofia e rivoluzione. Da Kant a Marx

Stathis Kouvelakis

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2010

pagine: 517

In questo studio Sta-this Kouvelakis ricostruisce la genesi del materialismo storico e della filosofia dei giovani hegeliani. Dando grande risalto all'importanza della cultura sociale e letteraria, l'autore sconvolge la visione convenzionale della formazione e dello sviluppo del pensiero di Marx. Un ritratto del ricco panorama del pensiero intellettuale tedesco del XIX secolo, in cui mostra la crisi del percorso moderato e riformista. Da un lato le figure di Moses Hess e del primo Friedrich Engels, rappresentano quei socialisti che cercarono di scoprire un principio di riconciliazione e armonia nei rapporti sociali. In netto contrasto, il poeta Heinrich Heine e il giovane giornalista Karl Marx svilupparono una nuova prospettiva di rottura rivoluzionaria e di lotta per la democrazia, ridefinendo la nozione stessa di politica.
22,00 20,90

Lenin e la rivoluzione

Lenin e la rivoluzione

Jean Salem

Libro: Libro rilegato

editore: Nemesis Edizioni

anno edizione: 2010

pagine: 144

Quale valore ha avuto l'opera di calunnia e demolizione della figura e dell'eredità di Lenin nella propaganda ideologica anticomunista? Perché tanto accanimento nel tentativo di condurre l'opinione pubblica a una definitiva condanna del retaggio del padre della Rivoluzione d'Ottobre? Jean Salem, in queste pagine, fornisce una risposta: essendo caratteristica del leninismo la capacità di unire teoria e prassi nell'azione politica, essendo stato Lenin il fondatore di una pratica rivoluzionaria capace di condurre i lavoratori alla presa del potere, l'abbandono del suo pensiero indebolisce in modo decisivo la prospettiva della trasformazione della società. La demonizzazione di Lenin, insomma, risulta imprescindibile per l'affermazione dell'ideologia della "fine della storia"."Lenin e la rivoluzione" si propone dunque di contribuire alla riscoperta del pensiero leninista, rivisitandolo ed enucleandone sei tesi fondamentali. Ritrovare Lenin, ci ammonisce Salem, è un passo fondamentale per recuperare la capacità di agire nella storia e costruire il futuro.
9,00

Cosa vogliamo? Vogliamo tutto. Il '68 quarant'anni dopo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2008

pagine: 230

Italia, Cecoslovacchia, Stati Uniti, Germania Est, Francia, Polonia, Germania Ovest: non solo la più grande ribellione giovanile, studentesca e operaia in Occidente, ma anche l'esplosione dei movimenti antiburocratici nei paesi del socialismo reale, generalmente meno discussi. Un dibattito tra protagonisti del movimento e studiosi che ripensano insieme il '68 a quarant'anni di distanza. Un evento che ha modificato in maniera decisiva costumi, abitudini e modi di vita a livello mondiale, ma anche la risposta al revisionismo di destra, che cerca di indicare nel movimento del '68 l'origine dei mali e delle disfunzioni attuali delle società occidentali.
16,00 15,20

Chi sono questi trotskisti? Storia e attualità di una corrente eretica

Daniel Bensaïd

Libro: Copertina morbida

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2007

pagine: 159

Il termine "trotskismo" prima è stato usato come insulto dai partiti di derivazione staliniana, poi spesso come caricatura dalla stampa e dai mass media, ma è di solito poco conosciuto nel suo significato effettivo. Quest'agile libro aiuta a comprendere meglio storia e significato di questo fenomeno politico, senza nasconderne limiti ed errori. L'autore parla infatti di "trotskismi" al plurale, sottolineando le grandi differenze tra le diverse correnti che nacquero dalla più importante opposizione anti-stalinista e anti-burocratica, animata da Lev Trotsky, prima della sua uccisione da parte di un sicario dei servizi segreti sovietici, inviato personalmente da Stalin. Una corrente eretica del movimento operaio, che in questi anni si appresta a cominciare una fase nuova, e a promuovere una nuova soggettività internazionale, anticapitalista e rivoluzionaria.
16,00 15,20

25,00 23,75

La democrazia partecipativa. L'esperienza di Porto Alegre e i progetti di democrazia

Raul Pont

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Alegre

anno edizione: 2004

pagine: 174

Il movimento dei movimenti in questi anni ha rimesso in primo piano la questione democratica, individuando nell'assenza di democrazia negli organismi internazionali il principale avversario e prendendo Porto Alegre e l'esperienza della democrazia partecipativa come proprio simbolo. Questo libro raccoglie un insieme di saggi di Raul Pont, ex sindaco di Porto Alegre, la maggior parte dei quali pubblicati in Brasile. I saggi, scritti in diversi periodi e contesti politici, forniscono nel complesso una ricostruzione storica dell'esperienza di democrazia partecipativa a Porto Alegre e importanti riflessioni teoriche, politiche e metodologiche sulle pratiche di partecipazione come esperimenti di democrazia diretta.
9,50 9,03

Questione agraria e globalizzazione

Questione agraria e globalizzazione

Libro

editore: Edizioni Punto Rosso

anno edizione: 2004

pagine: 270

13,00

Il gioco delle evidenze. La dialettica dello sguardo nell'arte contemporanea

Il gioco delle evidenze. La dialettica dello sguardo nell'arte contemporanea

Georges Didi-Huberman

Libro: Copertina rigida

editore: Fazi

anno edizione: 2008

pagine: 226

Quel che osserviamo ha valore - ci colpisce, ci parla - perché ci riguarda. E se questo è vero, come pensare oggi le implicazioni estetiche, psicologiche, etiche dell'atto di guardare? Georges Didi-Huberman individua nei "guardanti" due atteggiamenti opposti ed egualmente insufficienti: uno sempre pronto a credere che quanto ha di fronte agli occhi conduca a un piano posto oltre la visione stessa; l'altro ancorato all'apparente evidenza di ciò che si guarda, alla tautologia, al "ciò che si vede è ciò che si vede" e basta. Posizioni che l'autore rintraccia nella storia dell'arte ma anche nella tradizione letteraria. Per superare questa dicotomia occorre immaginare un modo di guardare che non crede a ciò che vede ma neppure si limita alla pura esaltazione della superficie. Per confrontarsi con il movimento dialettico tra apparenza e profondità che abita ogni immagine, l'autore sceglie di misurarsi con un'opera che rappresenta un "grado zero" dell'iconografia, forse la creazione più essenziale che la scultura contemporanea abbia offerto: il grande cubo nero dell'artista americano Tony Smith. È davanti a quest'oggetto - al suo potere di fascinazione, alla sua inquietante alterità, alla sua potenza - che si può ripensare il rapporto tra la forma e la presenza. Dando una nuova lettura dell'arte minimalista e dei problemi teorici ed etici che essa ha sollevato, Didi-Huberman propone un'antropologia dell'immagine e un esame dei rapporti vivi fra l'opera e chi la guarda.
26,50

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