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Libri di C. Guagni

La pelle

Curzio Malaparte

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2015

pagine: 379

Una terribile peste dilaga a Napoli dal giorno in cui, nell'ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l'anima, spingendo le donne a vendersi e gli uomini a calpestare il rispetto di sé. Trasformata in un inferno di abiezione, la città offre visioni di un osceno, straziante orrore: la peste - è questa l'indicibile verità - è nella mano pietosa e fraterna dei liberatori, nella loro incapacità di scorgere le forze misteriose e oscure che a Napoli governano gli uomini e i fatti della vita, nella loro convinzione che un popolo vinto non possa che essere un popolo di colpevoli. Null'altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l'anima, come un tempo, o l'onore, la libertà, la giustizia, ma la "schifosa pelle". Come ha scritto Milan Kundera, nella "Pelle" Malaparte "con le sue parole fa male a se stesso e agli altri; chi parla è un uomo che soffre. Non uno scrittore impegnato. Un poeta".
14,00 13,30

Al vento della vita. Carteggio (1947-1992)

Umberto Bellintani, Alessandro Parronchi

Libro

editore: Olschki

anno edizione: 2011

pagine: LVII-570

Un carteggio d'altri tempi per respiro e dimensione, a contenere lo spazio di quarantacinque anni e il profilo di due poeti: Bellintani ingabbiato in un tempo logoro e affannoso ma capace di vibrare come una corda che suona al vento della vita e Parronchi, che coniuga all'attività letteraria quella instancabile di sensibile e generoso maieuta. Ne esce un dialogo fra due artisti coetanei, diversi e affini, esemplare costruzione di affetti nella società letteraria.
68,00 64,60

La pelle

La pelle

Curzio Malaparte

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2010

pagine: 379

Una terribile peste dilaga a Napoli dal giorno in cui, nell'ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l'anima. Trasformata in un inferno di abiezione, la città offre visioni di un osceno, straziante orrore: la ragazza che in un tugurio, aprendo "lentamente la rosea e nera tenaglia delle gambe", lascia che i soldati, per un dollaro, verifichino la sua verginità; le "parrucche" bionde o ruggine o tizianesche di cui donne con i capelli ossigenati e la pelle bianca di cipria si coprono il pube, perché "Negroes like blondes"; i bambini seminudi e pieni di terrore che megere dal viso incrostato di belletto vendono ai soldati marocchini, dimentiche del fatto che a Napoli i bambini sono la sola cosa sacra. La peste è nella mano pietosa e fraterna dei liberatori, nella loro incapacità di scorgere le forze misteriose e oscure che a Napoli governano gli uomini e i fatti della vita, nella loro convinzione che un popolo vinto non possa che essere un popolo di colpevoli. Null'altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l'anima, come un tempo, o l'onore, la libertà, la giustizia, ma la "schifosa pelle". E, forse, la pietà: quella che in uno dei capitoli di questo romanzo spinge Consuelo Caracciolo a denudarsi per rivestire del suo abito di raso, delle calze, degli scarpini di seta la giovane del Pallonetto morta in un bombardamento, trasformandola in Principessa delle Fate o in una statua della Madonna.
22,00

Il piacere della chiarezza

Il piacere della chiarezza

Libro: Libro rilegato

editore: Società Editrice Fiorentina

anno edizione: 2008

pagine: 128

14,00

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