Libri di Carl Safina
Alfie e io. Quello che i rapaci sanno, quello che gli umani credono
Carl Safina
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2025
pagine: 487
Nel giugno 2018 Carl Safina e la moglie Patricia trovano nel giardino di casa un «batuffolo sporco e arruffato di piccole piume, vivo per un soffio»: un gufetto neonato che, scopriranno, è in realtà una femmina di assiolo americano orientale. Decidono di adottarla, per curarla e proteggerla finché non sarà in grado di badare a se stessa, e la chiamano Alfie. Occorrerà un anno e mezzo prima che Safina possa arrischiarsi ad aprire la porta della voliera senza timore di esporla a gravi rischi, ma da questa miracolosa convivenza scaturiranno un legame saldo e profondo, e un libro denso di rigorose osservazioni etologiche, intuizioni acute e riflessioni che varcano l’ambito strettamente scientifico. Da un lato, infatti, Safina dispiega le sue competenze di ecologo, offrendo un racconto esemplare dello sviluppo di Alfie e, più in generale, dei tratti morfologici e comportamentali della famiglia degli strigidi. Dall’altro, il rapporto di reciprocità che si instaura lo spinge ad avventurarsi altrove, e a interrogarsi sulla relazione tra l’uomo e gli altri animali, nonché su ciò che questi possono insegnarci circa il nostro posto nel mondo. Ridimensionando le arroganti pretese di unicità e centralità di Homo sapiens, Safina ribadisce così la sostanziale unità della natura, dove «tutti gli esseri – passati, presenti e futuri – sono inclusi in una grande ragnatela relazionale».
Il viaggio della tartaruga. Alla ricerca dell’ultimo dinosauro
Carl Safina
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 623
«Esiste una presenza, nell'oceano, che raramente cogli nelle ore di veglia, e che visualizzi meglio nei sogni. Mentre scivoli nel sonno, le tartarughe cavalcano la curva degli abissi, cercando respiro in superficie e ispirazione dal cielo». Fin dal rapinoso incipit melvilliano, il libro che Carl Safina ha dedicato alle tartarughe, osservandole e studiandole per anni in ogni mare e oceano, si rivela molto più di un trattato biologico-etologico. È una lunga, serrata narrazione visionaria, dove sin dalle prime pagine emerge una protagonista indiscussa, vera guida del viaggio: la Tartaruga Liuto, a un tempo l'esemplare più grande del suo ordine (può sfiorare la tonnellata) e tra quelli più antichi sotto il profilo evolutivo, che fa di lei «l'ultimo dinosauro» sulla Terra. Seguendo «il Leviatano delle tartarughe» nei suoi vertiginosi tragitti migratori – strappi anche di sedicimila chilometri, che riflettono una distribuzione amplissima, dai mari equatoriali alle acque artico-antartiche – Safina ne descrive le sorprendenti caratteristiche: morfologiche, a partire dal guscio «molle» a mosaico; anatomiche, in particolare il complesso sistema cardiovascolare, che armonizza polmoni piccoli e un cuore gigantesco da un battito al minuto; cognitivo-comportamentali, giacché l'intricata routine della stagione riproduttiva è guidata dall'attività ormonale e da un «riuscitissimo cervello da neanche novanta grammi». E alla fine, attraverso una prosa piena di incanto – ben più potente di ogni invettiva morale –, riesce ad elevare via via la sua ricerca ad appassionato memento ecologico: basterebbero le sequenze sulle Liuto uccise dalle plastiche (scambiate per meduse) o sui loro carapaci scheggiati dai machete dei pescatori, per cogliere nella cecità ambientale del Sapiens un ritratto spietato e dolente della sua (auto)distruttività.
Animali non umani. Famiglia, bellezza e pace nelle culture animali
Carl Safina
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2022
pagine: 565
Secondo un pregiudizio diffuso, la «cultura» sarebbe un tratto distintivo ed esclusivo di Homo sapiens. Proseguendo il lavoro innovativo avviato con Al di là delle parole, Carl Safina evidenzia l’infondatezza di quel luogo comune e mostra come, al contrario, il rapporto tra «innato» e «appreso» coinvolga le intelligenze e le competenze di molti «animali non umani». Safina demitizza infatti l’«unicità» di tante nostre facoltà o comportamenti paragonandoli a quelli di specie nascoste nelle profondità delle foreste pluviali o degli abissi oceanici: il che vale per gli strumenti tecnologici, per le capacità linguistico-musicali o per le cure e gli insegnamenti parentali, come riassume la lezione esemplare di certe scimmie antropomorfe o dei capodogli, presso i quali una neonata (in attesa di cibo nelle acque tiepide di superficie) e la madre (a caccia di calamari nei fondali gelidi) sono legate dal filo invisibile dei click dei sonar. Oppure, di fronte a uno stormo di are macao – vistosi pappagalli dalle code ondeggianti «simili a comete infuocate» –, riflette sul ruolo della bellezza quale motore segreto dell’evoluzione. In questa visione complessa e ramificata le varie specie da lui prese in esame non sono più dunque tessere intercambiabili del mosaico della vita, ma dimostrano la loro individualità irriducibile e insieme la loro contiguità rispetto all’uomo. Un’alterità/prossimità che Safina esplora in ogni sfumatura, cogliendone i punti di contatto e affrontando le vertiginose domande che ne scaturiscono. Senza però mai distogliere troppo il lettore da uno stato di perpetua meraviglia.
Al di là delle parole. Che cosa provano e pensano gli animali
Carl Safina
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2018
pagine: 688
Negli ultimi decenni le scienze biologiche hanno ricostruito i tratti evolutivi che ci legano agli altri animali (dai pesci ai primati) sul piano morfologico e genetico. Un risultato già stupefacente, se non fosse che ora - grazie a studiosi della finezza e percettività di Carl Safina - ci avviamo a un salto ulteriore: verificare l'incidenza di quei tratti a livello cognitivo e affettivo-emotivo. Da rigoroso ricercatore sul campo, Safina ci immette in tre paesaggi esemplari: una riserva africana, dove elefanti dalle variegate "personalità" si aggregano in una spiccata socialità (non a caso i Masai li considerano dotati di un'"anima" al pari degli umani); il parco di Yellowstone, dove i lupi - reintrodotti di recente - si muovono echeggiando cadenze pleistoceniche, fra strategie di predazione e sorprendenti gerarchie sociali (le femmine, per esempio, sono deputate ai dilemmi decisionali come restare/partire); e le acque cristalline del Pacifico nordoccidentale, dove cetacei di diverse specie dispiegano la vertigine della loro visione "acustica" e interagiscono col "Sapiens" in modi inaspettati e toccanti. Penetriamo così in un ventaglio di intelligenze, "coscienze" e "visioni del mondo" di altri animali - con cui condividiamo molti "correlati neurali", a partire dal cervello "antico" e dalla sua tastiera emotiva - insieme familiari e aliene, contigue e alternative. Al punto da mettere in dubbio, ancora una volta, la tesi secondo la quale l'uomo sarebbe la misura di tutte le cose.
Un mare in fiamme. Il più grande disastro ecologico di tutti i tempi
Carl Safina
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Ambiente
anno edizione: 2011
pagine: 397
Nell'aprile del 2010 si verifica un incidente a bordo della Deepwater Horizon, una piattaforma di perforazione della BP situata al largo delle coste statunitensi nel Golfo del Messico. Undici membri dell'equipaggio perdono la vita: è uno dei peggiori disastri ambientali della storia. Dal fondale marino inizia infatti a fuoriuscire una quantità colossale di idrocarburi e la perdita viene arrestata solo a metà settembre. Gli ecosistemi del Golfo subiscono danni enormi e la vita delle comunità che vivono nell'area viene stravolta per sempre. Cari Safina racconta in presa diretta i protagonisti della vicenda: la BP e le altre compagnie petrolifere, il governo e le varie agenzie degli Stati Uniti, le comunità di pescatori e gli ecosistemi del Golfo. Dalla narrazione emerge come l'incidente si inserisca in un contesto di deregolamentazione e di compiacenza dei governi, ed è il risultato di una cultura aziendale tesa unicamente alla massimizzazione del profitto. Safina incontra le persone le cui vite sono state sconvolte dal disastro e verifica in prima persona la gravità dei danni subiti dalle economie locali. Il suo racconto ci regala una fotografia dell'ambiente che lotta per sopravvivere all"orrore" e agli errori umani.
Pam Lomgobardi. Drifters. Plastics, pollution, and personhood
Carl Safina, Dores Sacquegna, Ron Broglio
Libro: Libro in brossura
editore: Charta
anno edizione: 2009
pagine: 96
"Pettini che hanno perso i loro denti, giochi sbatacchiati che sembrano ossa consumate, infradito abbandonate e spazzolini da denti dilaniati: frammenti portatori di un senso di rabbia. Carica di borse di stoffa piene di detriti di plastica Pam Longobardi ha iniziato a documentare i luoghi attraverso fotografie, con lo scopo di creare arte con ciò che ha trovato strada facendo. È il pericoloso, degradante aspetto della plastica che dà forza all'opera dell'artista, la schiacciante devastazione nascosta nel suo fascino sgargiante." (Suzi Gablik)