Libri di Carlo Bonomi
La Fiera di Milano 1920-2020. Cento anni, infinite storie
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 272
“Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni di un linguaggio; le città sono luoghi di scambio ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi” (Italo Calvino). La Fiera di Milano è tutto questo: è il passato, la memoria di una città che voleva crescere e per crescere apriva con le prime esposizioni le sue porte all’Europa; ma è soprattutto il futuro, la capacità di rigenerarsi trasformandosi in modo forte, con progetti innovativi che ogni giorno la rendono sempre più attrattiva e internazionale. Tutto ebbe inizio il 12 aprile 1920, su iniziativa di otto imprenditori, quando nacque la prima Fiera Campionaria, organizzata sui bastioni di Porta Venezia, con 1200 espositori, di cui quasi un terzo stranieri. Già allora, un evento internazionale. La parola “internazionale” è quella che indica la visione e la lungimiranza con cui ci si apriva subito al mondo nel segno del “fare” e dell’intraprendere guardando all’innovazione e a quel mondo nuovo che si è sempre intrecciato con la storia di Milano. Oggi Fiera Milano è uno dei più grandi player fieristici e congressuali a livello internazionale e ha il compito coraggioso di accompagnare le imprese nel futuro “piantando” dentro e fuori i padiglioni i semi dell’innovazione e della creatività che derivano dall’incontro delle diverse culture aziendali, dallo scambio di conoscenze ed esperienze. Il volume contiene testi di: Roberto Arditti; Stefano Baia Curioni; Giorgio Bigatti; Gianpietro Borghini; Ferruccio de Bortoli; Luca Masia; Luca Molinari; Ferruccio Resta; Donata Sartorio; Fabio M. Storer; Anja Visini. Prefazioni di Carlo Bonomi, Attilio Fontana, Enrico Pazzali, Giuseppe Sala.
Sul filo della memoria. Un itinerario psicoanalitico in compagnia di Ferenczi e Balint
Judith Dupont
Libro: Libro in brossura
editore: ARPA Edizione
anno edizione: 2018
pagine: 312
Il testo è l'“autobiografia psicoanalitica” di Judith Dupont, ricca di narrazioni e spunti teorici attorno all'opera di Ferenczi e Balint. Nel primo capitolo, percorso e riflessioni analitiche, l’autrice racconta, sul filo della memoria, la storia di una vita che si dipana in una famiglia borghese, non convenzionale, molto unita e animata da interessi letterari e artistici. Judith Dupont è cresciuta in una delle dinastie psicoanalitiche più importanti: sua nonna, Vilma Kovàcs, fu analizzanda prima e poi stretta collaboratrice di Ferenczi, ed è nota per aver organizzato il sistema ungherese del training psicoanalitico. Alice, la figlia maggiore di Vilma, seguì le orme della madre e divenne lei stessa una famosa psicoanalista. Sposerà Michael Balint, e insieme daranno vita a una delle coppie analitiche più fertili e creative. Il concetto di “amore primario” e i primi studi sulla regressione nacquero dalla loro collaborazione. Il secondo e il terzo capitolo sono dedicati rispettivamente a Ferenczi e a Balint, gli autori che hanno accompagnato l’autrice nella sua vita di psicoanalista.
Il trauma cancellato. Breve storia apocalittica...
Carlo Bonomi
Libro: Libro in brossura
editore: ARPA Edizione
anno edizione: 2025
pagine: 300
Questa breve storia apocalittica della psicoanalisi ci riporta alla nascita della psicoanalisi e al suo ombelico, il trauma della castrazione. La storia raccontata in questo libro è incentrata sulla mutilazione genitale subita nell’infanzia da Emma Eckstein, la paziente più importante di Freud al tempo del suo abbandono della “teoria della seduzione”. Per ragioni sia culturali che personali, Freud non riuscì a riconoscere la natura traumatica di questa 'beschneidung' (circoncisione), che tuttavia suscitò in lui una angoscia profonda, risuonando con la propria circoncisione, gli echi di un ambiente violentemente antisemita e i conflitti con il padre. L’esame del controtransfert di Freud rispetto al trauma della Eckstein dischiude una comprensione delle origini della psicoanalisi radicalmente diversa da quella derivata dalla prospettiva solipsistica dell’autoanalisi. Carlo Bonomi sostiene che il trauma cancellato della circoncisione è inscritto nel sistema di pensiero di Freud come un’eredità amputata da cui sarebbero germogliati e fioriti i sogni e le fantasie dei suoi discepoli più stretti. In particolare, Sándor Ferenczi, allievo e confidente di Freud, avrebbe contribuito a riconoscere questo corpo ferito, gettando così nuove basi per la teoria e la pratica psicoanalitica. La narrazione “apocalittica” di Bonomi amplia gli orizzonti concettuali di psicoanalisti e psicoterapeuti psicoanalitici, storici della psicoanalisi e degli studiosi sia di gender che di studi ebraici.